Persino i tifosi si chiamano "Brigata Mai una gioia", poi per¨° sul Monte Titano ¨¨ scattato qualcosa: due successi contro il Liechtenstein e la scalata in Nations League. Il presidente Tura: "Quella volta che in riunione con Boniek..."
Su quel cucuzzolo del Monte Titano aleggia un¡¯aria insolita. Da lass¨´ i sammarinesi hanno sempre vissuto protetti tra le proprie rocche, senza smettere di mirare il paesaggio attorno. ? il privilegio dell¡¯altura. Eppure mai prima d¡¯ora avevano imparato a scalare una vetta col pallone tra i piedi. Questa volta, s¨¬: anche nel calcio sanno cosa vuol dire trovarsi in cima. ¡°Abbiamo festeggiato in un hotel sperduto sulle Alpi. In realt¨¤ ¨¨ stato strano, non siamo abituati¡±. Il capitano Matteo Vitaioli risponde tra i gate dell¡¯aeroporto di Zurigo mentre rientra dalla trasferta vincente in Liechtenstein, ma la testa ¨¨ ancora in alta quota. Di sicuro lui, i compagni e l¡¯allenatore Roberto Cevoli lo sono in Nations League, dove sette punti, cinque gol segnati (tre nell¡¯ultima partita finita 1-3, non era mai accaduto) e due storiche vittorie valgono primato e promozione dal gruppo 1 della Lega D alla C. ¡°Prima esultavamo per qualche gol fatto, un pareggio ogni tanto. Ora siamo diventati di bocca buona¡±.
La vetta in Nations League
¡ª ?A far aumentare l¡¯appetito di Vitaioli e connazionali sono stati soprattutto i bocconi mancati. ¡°Eravamo gi¨¤ pronti a fare la storia con Gibilterra, volevamo essere sicuri del primo posto, poi hanno segnato al novantesimo. Arrivati a questo punto, ci aspettavamo di vincere¡±. E pensare che prima di luned¨¬ lo avevano fatto solo due volte in 209 partite, entrambe con il Liechtenstein. Per cambiare prospettiva ¨¨ bastato scendere di qualche gradino. ¡°La Nations League ci ha aiutato. Prima giocavamo solo qualificazioni a Mondiali ed Europei con squadre di fascia superiore. Non ci facevano capire a che livello fossimo. Anche un gol segnato diventava epocale¡±. Ma per Marco Tura, presidente della federazione San Marino, lo sguardo ¨¨ da volgere pi¨´ indietro. ¡°Fino a sette anni fa c¡¯erano quattro dipendenti in federazione. Ora siamo diventati sedici e il bilancio ¨¨ passato da 5 a 14 milioni di euro¡±.
la brigata "Mai una gioia"
¡ª ?Figlio di minatori sammarinesi emigrati in Belgio (¡°Le persone di lingua italiana si incontravano tutti in una casa durante le festivit¨¤. Cos¨¬ si sono conosciuti i miei genitori¡±) e primo arbitro internazionale proveniente dalla Serenissima, Tura ha conosciuto tutte le facce di San Marino. Anche quella abituata a camminare a testa bassa. ¡°Pensavamo sempre a prenderne il meno possibile. Poi il primo click ¨¨ arrivato con Franco Varrella, ex vice di Sacchi: abbiamo capito che dovevamo provare a fare gioco¡±. Erano gli anni in cui Vitaioli, adesso 36enne, indossava per la prima volta la fascia da capitano: ¡°So cosa vuol dire prendere dieci gol e non fare niente, essere vittime di prese in giro. Spesso ci si chiedeva che senso avesse la nostra nazionale...¡±, il riferimento ¨¨ a un vecchio sfogo di Thomas Muller, avvenuto nel 2016 dopo una sfida con la Germania (¡°Match come questi non c¡¯entrano nulla col calcio professionistico¡±). ¡°Quando si leggono certe affermazioni, basta rispondere con le vittorie e far capire che abbiamo tutto il diritto di essere in queste competizioni¡±. Soprattutto per i tifosi: a seguire la squadra non mancano mai i membri della brigata "Mai una gioia", un nome che basta a spiegare i trascorsi del San Marino. "In realt¨¤ prima ci seguivano dal circondario, soprattutto nel modenese, mentre la brigata veniva per le partite casalinghe", chiarisce Tura. "Adesso sono diventati qualcosa di straordinario, vengono da tutte le parti del mondo. In Liechtenstein erano un centinaio: c'erano peruviani, persone che arrivano dagli Emirati Arabi e un saudita che parla perfettamente italiano. Ci ha seguito anche a Gibilterra".
La mano di Cevoli
¡ª ?Per le nuove idee si parte dalla testa. E poi gi¨´ a disegnare con le mani sul foglio. Da dicembre del 2023 Roberto Cevoli le ha messe in pasta dentro una realt¨¤ macchiata dalle etichette del passato, ma senza paura di sporcarsi. ¡°Non ho avuto timore, forse i ragazzi l¡¯hanno capito: sono sempre stato sicuro di arrivare. Anche se non pensavo di raggiungere il traguardo in cos¨¬ poco tempo¡±. La sfida pi¨´ grande? ¡°Mentale, prima che tattica. Bisognava convincerli che si potesse avere un calcio propositivo ed essere pi¨´ elastici¡±. Una molla che ha iniziato a flettersi dai primi incontri tra il nuovo allenatore, nato a Rimini ma anche lui naturalizzato sammarinese, e la squadra. ¡°Ricordo che la prima volta mi ha preso da parte¡±, racconta Vitaioli, ¡°mi ha detto: ¡®Voglio giocarmela¡¯. Aveva una convinzione diversa rispetto agli altri¡±. Lo stesso ¨¨ accaduto con il presidente Tura: ¡°Voleva carta bianca sull¡¯utilizzo dei giovani. Ha trovato terreno fertile: ci siamo stretti la mano¡±.
Il progetto "San Marino Academy"
¡ª ?Alla voce ¡°freschezza¡± si trovano tutti d¡¯accordo nel San Marino: ¨¨ stata la nuova generazione a dare gas alla squadra. E Cevoli ha fatto subito il pieno. ¡°Nell¡¯amichevole contro la Moldavia (lo scorso 10 settembre, ndr.) l¡¯et¨¤ media era di 21 anni. In questo ci ha aiutato anche il lavoro parallelo con l¡¯accademia¡±. Il riferimento ¨¨ alla San Marino Academy, un progetto giovanile nato sette anni fa, con l'arrivo di Tura. ¡°Fino a quel momento potevamo far giocare i ragazzi fino all¡¯Under 19¡±, spiega il presidente. ¡°Cos¨¬ abbiamo istituito un club che disputa i campionati italiani, dove potessero giocare i calciatori tra i 19 e i 22 anni, con uno staff molto simile a quello della nazionale, prima ancora di arrivarci¡±. Tanti di loro erano presenti proprio allo Stadio Olimpico di Serravalle per accogliere la Serenissima. ¡°Tutti i bambini e ragazzini che sono stati a festeggiare hanno occhi nuovi. Guardano ai giocatori di questo gruppo con un interesse particolare¡±.
Studenti, impiegati e... amici
¡ª ?¡°Molti ragazzi si stanno laureando o sono impegnati a livello scolastico¡±, ¨¨ il quadro di Vitaioli sui compagni pi¨´ giovani. Con le dovute eccezioni: il pi¨´ piccolo, la punta del 2006 Nicolas Giacopetti, lavora in una ditta traslochi. C¡¯¨¨ poi chi, come lui, ha imparato a fare del campo un pensiero da ore extralavorative. ¡°Abbiamo impiegati, commercialisti, magazzinieri¡ Io faccio il grafico¡±. Un lavoro che non gli ha impedito di disputare in parallelo il campionato sammarinese: dal 2022 gioca per La Fiorita, una delle 16 squadre presenti sul territorio nonostante i soli 33mila cittadini. ¡°Il calcio a San Marino non ¨¨ solo lo sport pi¨´ seguito, ma anche quello pi¨´ ricco grazie a Fifa e Uefa. Ha pi¨´ strutture e servizi degli altri. I campi praticabili sono sei-sette, quindi purtroppo molte volte siamo costretti ad allenarci in due squadre¡±. Stretti s¨¬, ma senza problemi nel condividere gli spazi. ¡°Molti sono amici dall¡¯infanzia. Io avevo in nazionale Alessandro Bianchi, il mio migliore amico da sempre, che ora non gioca pi¨´. Ma c¡¯¨¨ sempre quella voglia di aiutarsi reciprocamente, perch¨¦ ci si conosce tutti fin dai tempi di scuola¡±. E si passa dalle gite alle trasferte in maglia biancazzurra, come quella volta nel 2021 a Wembley contro l¡¯Inghilterra. ¡°Eravamo andati a vedere lo stadio la sera prima. Poi il giorno dopo ci siamo ritrovati davanti un muro di 80.000 persone¡±. Un 5-0 che ha fatto meno male dei brutti voti, con qualche souvenir in pi¨´ nella valigia: ¡°Ricordo che tirai in porta da 30 metri e partirono gli applausi di tutto lo stadio. Lo stesso accadde a fine partita. ? una situazione che tanti giocatori di Serie A non vedranno mai¡±. Ci¨° che condividono con alcuni dei protagonisti in Italia sono gli incontri con giocatori come Zlatan Ibrahimovic. A Vitaioli e ai giocatori sammarinesi ¨¨ accaduto fuori dai confini: ¡°Eravamo in Svezia per una trasferta contro di loro. Un mio compagno gli ha fatto un brutto intervento e si ¨¨ scusato. Lui si ¨¨ girato: ¡®Ma quale scusa. Voi dovete giocare cos¨¬, non trattenetevi¡¯¡±.
Una scalata Mondiale?
¡ª ?Il rispetto sportivo per i sammarinesi arriva anche fuori dagli stadi. "Eravamo a una riunione Uefa con Boniek", ricorda il presidente Tura. "Avevamo segnato tre gol consecutivi contro Finlandia, Danimarca e Kazakistan. In un momento di goliardia mi ha detto: 'Anche voi di San Marino iniziate a rompere le p****'. Risposi che non potevamo pi¨´ pensare di fare partite d'allenamento". Di sicuro non potr¨¤ accadere da adesso che giocheranno nella Lega C di Nations League, con uno sguardo sulle qualificazioni per il Mondiale. Un'impresa ancora pi¨´ titanica, eppure potrebbero strappare il pass attraverso i playoff a 4 squadre (Macedonia del Nord, Irlanda del Nord e Moldavia), raggiunti grazie al primato nel gruppo. C'¨¨ da provare un'altra scalata col pallone tra i piedi, ma intanto da quel pinnacolo si godono il panorama.
? RIPRODUZIONE RISERVATA