Vent'anni dopo i... canguri, la leggenda sogna l'Europeo. Pandev verso la storia
Il miglior macedone di sempre nella partita pi¨´ importante di sempre per la Macedonia del Nord. A 37 anni, col ritiro posticipato di un anno a causa della pandemia, Goran "Goche" Pandev cerca il primo Europeo suo e della sua nazionale stasera in Georgia (ore 18), al fianco di Nestorovski. Il c.t. Igor Angelovski lo ha pubblicamente elogiato: "Se c’¨¨ un responsabile di dove siamo ora, ¨¨ lui. Cinque anni fa ha accettato di tornare in nazionale". Poi si ¨¨ voltato verso l’attaccante del Genoa: "Ora voglio che porti i tuoi e i miei fratelli all’Europeo".
Highlander
¡ªClasse 1983, Goran Pandev ha compiuto 37 anni lo scorso 27 luglio. Il cinque volte calciatore macedone dell'anno (2004, '06, '07, '08 e '10) ¨¨ nato a Strumica e ha iniziato a giocare coi "canguri" del FK Belasica: un club nato nel 1922, che negli anni Ottanta ha vinto due campionati e che nel 2000 ha cambiato propriet¨¤ e logo. "Il nuovo presidente di allora ha investito molto, c’¨¨ stato un gran salto in avanti – ha spiegato Igor Guzelov a Fotboom.kz – ecco il motivo del canguro. Prima sul logo c’erano le montagne". Quando il canguro ¨¨ sparito, nel 2015, sostituito da un pallone da calcio, Pandev giocava in Turchia al Galatasaray e in estate si sarebbe trasferito al Genoa: da allora, 143 presenze e 26 reti, nove lo scorso anno, come nove sono i tecnici che lo hanno allenato in cinque stagioni di Genoa, da Gasperini a Maran. Pandev ¨¨ il pi¨´ longevo in rosa ma nelle sue intenzioni si sarebbe gi¨¤ ritirato. La voglia di qualificarsi e giocare con la Macedonia l’Europeo, spostato di un anno a causa della pandemia, ha regalato al Genoa un anno in pi¨´ del suo numero 19.
Nella storia
¡ªPandev come Pancev, con una consonante di differenza. La meta ¨¨ comune: l’Inter. Goran ¨¨ arrivato a 16 anni ed ¨¨ il secondo macedone della Serie A. A Milano, un doblete nel 2001/02 (Torneo di Viareggio e campionato Primavera) e un Triplete otto anni pi¨´ tardi. A quasi vent’anni dal suo arrivo in Italia, Pandev ¨¨ il settimo giocatore di movimento pi¨´ anziano del campionato: davanti a lui Ibrahimovic, Bruno Alves, Palacio, Maggio, Quagliarella e Ribery. Le sue 451 presenze lo rendono il 34¡ã di sempre in A, il quarto contando solo gli stranieri. Non solo: ha acquisito la cittadinanza nel febbraio 2019 ("l’Italia mi ha cambiato la vita") e vuole chiudere la carriera con la maglia del Genoa. Al sito web rossobl¨´ ha rivelato che l’esperienza gli abbia donato pi¨´ calma, al contrario dell’ansia adolescenziale: "Il pap¨¤ del gruppo? Diciamo che sono tra i pi¨´ esperti in una squadra che presenta tanti nuovi arrivati". Come il vino – e Zlatan Ibrahimovic – anche Pandev migliora con l’et¨¤. E segna reti pesanti: il 18 marzo 2019 il suo sesto gol alla Juventus (primo k.o. stagionale in campionato dei bianconeri), nel dicembre scorso un pallonetto da quaranta metri in Lecce-Genoa.
La sua accademia
¡ªNell’attesa di ambire magari alla presidenza della Federcalcio del suo paese, nel 2010 - dopo il Triplete con Mourinho - Pandev ha fondato il suo club in Macedonia. Si chiama Akademija Pandev, ¨¨ nato per togliere centinaia di bambini dalla strada e fino al 2014 era un modo per mettere in mostra i ragazzi delle giovanili. Il 22 maggio 2019 ha vinto la Coppa nazionale, 6-4 ai rigori, dopo quattro promozioni in quattro anni, l’ultima con 20 vittorie su 22 gare. Oggi all’Akademija si allenano 250 ragazzi in 14 campionati e in prima squadra giocano Tomi Pandev e Sasko Pandev, l'attaccante capitano, rispettivamente cugino e fratello di Goran. A tutti racconta la sua esperienza in Italia: "Con l’Inter ho bei ricordi, abbiamo vinto le cose pi¨´ importanti che pu¨° vincere un calciatore, per¨° adesso sto pensando solo al Genoa". Nove reti l’anno scorso, come detto: non segnava cos¨¬ tanto dai tempi dell’Inter 2008/09. E in nerazzurro poteva tornarci: ad aprile era in bilico tra Grifone e il suo vecchio club.
Uno per tutti, tutti per uno
¡ªL’ultimo post pubblicato da Pandev su Instagram era del 3 agosto: "? stata una lunga stagione. Il calcio ¨¨ passato in secondo piano, sul campo siamo salvi ma non riesco a gioire. Sono felice se la salvezza ha portato un poco di sollievo nei cuori rossobl¨´. Vorrei rivivere l’abbraccio della folla, i cori della gente, la spinta di Marassi". Poi, di colpo, oltre due mesi dopo, ecco due pubblicazioni di fila a 20 ore di distanza. Il motivo? Dare la carica ai compagni di nazionale, in cerca della prima qualificazione a Euro 2020: "113 partite, pi¨´ di 19 anni con questa maglia, la pi¨´ bella del mondo. Sconfitte, vittorie, gioie, umiliazioni. C’¨¨ ancora un passo da fare per realizzare il sogno mio, dei miei colleghi, della mia famiglia, di tutta la nazione. Uno per tutti, tutti per uno".
© RIPRODUZIONE RISERVATA