Pio Esposito: "Io, l'Inter, Dzeko e i miei fratelli. Nati per il calcio perch¨¦..."
Dice il saggio: mai fidarsi delle apparenze. Osservi questo giovanotto alto (¡°Sembri meno di 190 centimetri¡±, ¡°E invece sono proprio 190¡±) e con due spalle cos¨¬, mentre sussurra un saluto e offre la mano attento a non stringere troppo, e pensi: eccolo, il diciottenne timido a cui bisogner¨¤ cavare le parole con le pinze, alla faccia dei due gol che ha gi¨¤ segnato nello Spezia alla prima stagione in B, dei 16 in 32 partite nella Primavera dell¡¯Inter, della finale del Mondiale Under 20, della vittoria all¡¯Europeo U19 e della rete alla terza presenza appena con l¡¯U21, per dire che quello che abbiamo davanti, pi¨´ che bruciarle, le sta incenerendo le tappe della sua fresca carriera e dovrebbe perci¨° peccare semmai di sfacciataggine, non di imbarazzo. E invece. Francesco Pio Esposito, stabiese di nascita ma cresciuto a Brescia, terzo di tre fratelli calciatori, centravanti dai limiti talmente inesplorati da suscitare una curiosit¨¤ emozionata, si manifesta per quel che ¨¨: un ragazzo a un passo dal diventare uomo, e forse quel confine ¨¨ gi¨¤ stato superato. E non soltanto per ragioni anagrafiche.?