Favo, l'ex compagno di Maradona che sussurra ai giovani

Dall’estate scorsa, soffia su Coverciano un vento vincente. Merito del lavoro di sistema del Club Italia, di Maurizio Viscidi che coordina tutte le nazionali giovanili, ma anche di tecnici federali che stanno dimostrando tutto il loro valore. Insegnanti soprattutto di calcio, ma anche ottimi gestori di (giovani) uomini. Massimiliano Favo ha preso la scia recente di Carmine Nunziata (vicecampione del Mondo con l’U20 un anno fa, poi promosso in U21) e di Alberto Bollini, che nel luglio scorso ha vinto l’Europeo U19.

crescita

L’inedita?arrampicata sul tetto d’Europa con l’U17 – l’Italia aveva perso tre finali – porta invece la firma del 57enne allenatore napoletano, entrato nei ranghi federali nel 2019 e protagonista di un percorso di crescita costante. Ha iniziato proprio nello staff dell’U17, poi nel 2021 ha preso la guida dell’U15 subentrando a Patrizia Panico, per poi essere promosso un anno fa – con l’ultima ristrutturazione delle nazionali, da Spalletti in giù – a titolare dell’U17. Approdo naturale per chi, con l’U15, ha indirizzato i primi passi da calciatori “veri” di tanti dei ragazzi che ieri hanno sollevato la coppa a Limassol (compreso, ovviamente, Francesco Camarda). E della fascia d’età di suo stretto interesse, Favo conosce ormai ogni segreto, come dimostrato da una serie di scelte giuste – anche nelle convocazioni – per rimediare ad assenze congiunturali e agli infortuni che hanno condizionato la lista dei 20 in partenza per Cipro. Ma c’è abbondanza, per fortuna. E c’è un selezionatore che ha saputo pescare al meglio.

le origini con diego

Il 4-3-1-2 disegnato su misura per moltiplicare il talento dei singoli – Camarda, non messo nelle migliori condizioni, non avrebbe fatto gli stessi sfracelli – è frutto della visione costruttiva di chi comandava i flussi di gioco anche da calciatore. Prodotto del settore giovanile del Napoli, Favo ha indossato per la prima volta la maglia azzurra a 10 anni ed è riuscito a realizzare il sogno di tutti i ragazzini che entravano in quegli anni a Soccavo. Vinse insieme a Ciro Ferrara lo scudetto Allievi e a 18 anni, nella stagione successiva, da ricambio dei centrocampisti venne aggregato in prima squadra proprio nell’anno I dell’era Maradona (1984-’85), che i più giovani amava metterli sotto la sua ala protettiva. L’esordio in Serie A al San Paolo in Napoli-Udinese 4-3 e – in totale – una decina di presenze in due stagioni. La carriera da regista di ordine e sostanza è proseguita poi in piazze importanti di B e C, con il segno lasciato in ben cinque stagioni a Palermo (tra il 1989 e il 1994).

in panchina

Da allenatore, Favo ha fatto tutta la gavetta possibile. Partendo dalla Primavera dell’Ascoli – città dove aveva anche giocato – per poi guidare, tra le altre, anche Ancona e Taranto. Fino alla chiamata in Figc, frutto anche dei bei ricordi lasciati a Coverciano quando ha ottenuto il master col massimo dei voti. Una svolta, perché l’inquadramento federale ha evidenziato la sua vocazione nell’allenare i più giovani. E a portarli a vincere, lì dove nessuno era mai riuscito prima.