Se fosse stato suo padre a scegliere, William Troost-Ekong non avrebbe mai fatto il calciatore. Voleva che il ragazzo studiasse in Inghilterra, lontano dalla povert¨¤ della Nigeria e dal pallone. Tanto che a 12 anni lo ha mandato in un collegio a Bishop's Stortford, circa due ore di auto da Londra. Tornava a Lagos soltanto in estate: doveva concentrarsi sui libri e prendere il diploma con il massimo dei voti. Ma William ¨¨ affascinato dal calcio europeo, non si perde una partita. E invece di ottenere i documenti per lĄŻaccesso allĄŻuniversit¨¤ presenta alla famiglia quelli per lĄŻammissione allĄŻAcademy del Fulham. Suo padre rifiuta di firmare, lĄŻunica persona ad appoggiare il suo sogno ¨¨ sempre stata mamma Eleanore. Nel 2013 lo seguono Manchester City e Liverpool, lui sceglie il Tottenham. A 20 anni sembra pronto per il grande salto in Premier League. Gli Spurs per¨° convocano il giocatore e la mamma: Ą°Non ¨¨ abbastanza bravo per restare qui, dovrebbe smetterla con il calcioĄą. Alla famiglia Troost-Ekong cade il mondo addosso, ma William non si arrende. E decide di ripartire dallĄŻOlanda. In questi undici anni di cose ne sono successe. Oggi quel bambino che doveva stare lontano dal pallone ¨¨ il capitano della Nigeria. Domenica con la fascia al braccio sfider¨¤ la Costa dĄŻAvorio in finale di Coppa dĄŻAfrica. Il difensore ha segnato su rigore in semifinale contro il Sudafrica e dagli undici metri aveva calciato bene pure durante i gironi contro i padroni di casa. Se cĄŻ¨¨ da prendersi la responsabilit¨¤, Troost-Ekong non si tira indietro.?
il personaggio
Suo padre, le bocciature, l'inquinamento, la Costa d'Avorio: tutte le battaglie di Troost-Ekong
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