Un esordio clamoroso, una carriera ingolfata da tanti cambi di club, fino alla serie D. Ora con 6 gol nelle ultime sei partite ha lanciato la sua squadra al 2¡ã posto del girone C
Grandolfo gioca al... Monopoli. Questa volta non ci sono imprevisti con i quali dover fare i conti, ma solo probabilit¨¤. Quelle di riacciuffare, alle ultime curve, una carriera griffata, capace di dare scacco matto a quell'anonimato che pi¨´ volte l'attaccante barese si ¨¨ ritrovato a dover scacciare fuori dai piedi. Quegli stessi piedi che il 22 maggio 2011, al Dall'Ara di Bologna, sembravano aver tracciato le coordinate di una carriera da predestinato, anche qualcosa in pi¨´... Francesco Grandolfo, Ciccio come viene chiamato, quel giorno si rese protagonista di qualcosa di calcisticamente eccezionale. Era il finale di una triste stagione con il Bari rotolato in B, mentre il tecnico, Bortolo Mutti, regalava al ragazzotto, nato a Castellana Grotte, ma barese doc, la prima maglia da titolare in Serie A. Grandolfo non fu attanagliato dall'emozione, anzi sfoggi¨° un repertorio di gol di piede che lo iss¨° inaspettatamente, e chiss¨¤ per quanto a lungo ancora, in cima alla storia della squadra biancorossa, ma anche di quella della Serie A. Gi¨¤, perch¨¦ mai nessun giocatore del Bari, ma anche di molte altre squadre nella massima serie, pu¨° vantare di aver segnato una tripletta in trasferta. Una tripletta in A a soli 18 anni e 300 giorni e per giunta in appena 26 minuti.?
gli esempi
¡ª ?Qualcosa di eccezionale per davvero, tanto che per pescare chi ha fatto meglio bisogna entrare dove sono posizionate le leggende del calcio azzurro. Ad esempio, il pi¨´ giovane calciatore ad aver realizzato una tripletta in Serie A ¨¨ stato addirittura Silvio Piola: aveva 17 anni e 132 giorni, quando con la Pro Vercelli infil¨° tre volte il Napoli il 22 novembre 1931. E ancora, come non ricordare la tripletta pi¨´ veloce, quella del mito Valentino Mazzola che in 120 secondi rifil¨°, con il suo Grande Torino, tre reti al Vicenza. Era il 20 aprile 1947. Esempi che fanno comprendere quale fu la portata di quell'esordio in A di Grandolfo, poi costretto a segnare il passo negli anni successivi. A iniziare dal Chievo, dove fu prima sedotto e poi inspiegabilmente abbandonato a fine stagione, quando fu messo da parte per demeriti non certo attribuibili al ragazzo. Da l¨¬ un girovagare tra Tritium e Savona, fino al punto pi¨´ basso in D, alla Correggese. E, poi, ancora Fidelis Andria, Bassano, Virtus Verona, Vis Pesaro, Sambenedettese, Legnago e Monopoli due volte, intervallate dall'esperienza all'Arzignano. In biancoverde, gi¨¤ protagonista nella stagione 2021/2022, quella della conquista dello storico quarto di finale playoff, suo malgrado fu costretto a lasciare la citt¨¤ per godersi lo splendido mare monopolitano.?
di nuovo a casa
¡ª ?Il ritorno al Monopoli a gennaio di quest'anno, prima per conquistare la salvezza all'ultimo respiro (vittoria ai playout con la Virtus Francavilla) e, poi, per sognare nuovamente in grande. Alla guida del Monopoli, secondo in classifica, come tre anni fa, c'¨¨ di nuovo Alberto Colombo, il mentore di una squadra che sta sorprendendo tutti e che ha nel suo emblema Grandolfo, anzi Ciccio-Gol. Come quella volta al Dall'Ara, ha ripreso a segnare a raffica. Sei reti nelle ultime sei partite, inclusa la doppietta alla Turris prima della sosta natalizia. ¡°Certo, sono felice. E poi far gol per un attaccante ¨¨ sempre importante, anche se qui al primo posto c'¨¨ il gruppo. Davanti a tutto e tutti¡±, mentre sogna un'altra prodezza con dedica rivolta verso la tribuna, dove c'¨¨ sempre a seguirlo la sua famiglia con in testa pap¨¤ Michele e mamma Lucia, che ieri ha festeggiato il suo compleanno con una torta biancoverde. Monopoli, ormai, ¨¨ anche casa loro...
? RIPRODUZIONE RISERVATA