Palestre e piscine salve, ma un milione di ragazzi restano senza partite
Palestre e piscine salve, almeno per una settimana, ma almeno un milione di giocatori, soprattutto ragazze e ragazzi, che rimarranno fino al 13 novembre, scadenza del prossimo Dpcm entrato in vigore oggi, senza partite. Nonostante il pressing del ministro Vincenzo Spadafora, di diversi governatori e la mediazione del premier Conte, per un bel po’ di sport (le discipline di contatto) ¨¨ un mezzo lockdown anche se il divieto riguarda gare e competizioni, mentre sar¨¤ comunque possibile allenarsi in forma individuale e con le regole del distanziamento. Ora ci sono da capire i confini attuativi e interpretativi delle nuove norme. Semplificando: il livello provinciale dell’attivit¨¤ si ferma, quelli regionali, nazionali e internazionali vanno avanti. Saranno gli stessi organismi sportivi a decidere. Dice il Dpcm: “Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra individuali riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico, dal Comitato paralimpico e dalle rispettive federazioni nazionali, discipline associate ed enti di promozione”.
Giovani colpiti
¡ªMa di che numeri parliamo? Solo in Lombardia la chiusura, peraltro gi¨¤ disposta con l’ordinanza del governatore Fontana, riguarda i campionati dall’Eccellenza in gi¨´, e pure gli allenamenti. Nel milione e 56mila tesserati della Federcalcio ben 689.805 vengono dal settore giovanile e scolastico. Stesso discorso per basket e volley. Le quattro federazioni degli sport di squadra pi¨´ grandi (mettiamoci pure il rugby) sfiorano il milione e ottocentomila tesserati. In Italia, degli oltre 4 milioni e 700mila tesserati alle federazioni, il 56,7 ha meno di 18 anni, nella fascia 8-13, quella che sar¨¤ presumibilmente la pi¨´ colpita dai divieti, sono il 33,6. Insomma, la preoccupazione pi¨´ grande ora riguarda i giovani e la capacit¨¤ delle singole associazioni sportive di tenere in piedi l’attivit¨¤, che dovr¨¤ avere come limite la “forma individuale” senza gare e competizioni. C’¨¨ anche da considerare gli enti di promozione. Il CSI, per esempio, sicuramente uno dei pi¨´ grandi, ha un’attivit¨¤ organizzata a livello provinciale.
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Rischio intensit¨¤
¡ªIl problema sembra riguardare soprattutto gli sport di squadra visto che le discipline individuali hanno una dimensione meno diffusa sul territorio e presumibilmente riferita agli ambiti regionali e nazionali. Ma ¨¨ impossibile calcolare tutti gli effetti della fermata ai box. Spetter¨¤ comunque a federazioni ed enti emanare le circolari operative con le rispettive chiusure, e non sar¨¤ facile. Lo sport di contatto ¨¨ nel mirino degli scienziati come possibile fonte di contagio anche se mancano dei dati specifici sulla presenza di focolai nati con le varie riaperture, presenza che sembrerebbe davvero limitata. Per gli scienziati del Cts, per¨°, questo tipo di attivit¨¤ sportiva presenta un rischio dovuto all’”intensit¨¤” dei contatti. Il problema della trasmissione del virus ha infatti un elemento di “durata” (i famosi 15 minuti di contatto prolungato) ma anche di “modalit¨¤” (scontri, abbracci) ancora per¨° tutto da calcolare. L’ennesimo dubbio del tempo (e dello sport) che viviamo.
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