Quando tutto sembra finito, c'è Totò Di Natale a ribaltare tutto. L'Udinese va in vantaggio nel primo tempo con il rigore trasformato dal capitano, poi pasticcia in difesa e si fa riprendere nel secondo tempo da Castro. Lodi su punizione segna la rete del sorpasso, ma in pieno recupero Di Natale riprende per i capelli l'Udinese, fa il 2-2 e nega la prima vittoria in trasferta al Catania.

La rete su rigore di Totò Di Natale. Ansa

niente riposo per totò — Guidolin sa che la sua Udinese in questo momento in particolare non può prescindere da Di Natale, perciò niente turnover e Totò in campo con Maicosuel come con la Roma. Dietro rientra dalla squalifica Danilo, mentre Benatia resta fermo ai box con Pasquale, Pinzi e Muriel. Basta recupera, ma il tecnico preferisce non rischiarlo. Il Catania, reduce dalle due sconfitte con Juve e Inter, deve fare a meno degli squalificati Marchese, Legrottaglie e di Barrientos, out per un problema alla caviglia. Il 3-5-2 di Maran ritrova Bellusci, Capuano avanza sulla linea di centrocampo di fianco a Biagianti. In avanti Bergessio-Gomez.

di natale non fallisce — Con la rabbia da trasformare in energia positiva, così come aveva chiesto Maran alla vigilia, il Catania parte con un pressing alto, a soffocare l’Udinese. Come dimostrato con la Roma, però, la squadra di Guidolin ha la dote di saper mantenere i nervi saldi nelle situazioni di diffoltà e pian piano rialza il baricentro. La prima chance, comunque, è per i siciliani con Bergessio: al 25’ l’argentino in scivolata fa partire un diagonale sul quale si distende Brkic. Passano 4 minuti e la gara cambia, con l’arbitro Rocchi e i suoi assistenti che assegnano un calcio di rigore per l’intervento di Spolli su Badu. Una bella gatta da pelare, dopo tutto il polverone del weekend. Il Catania si sgola anche stavolta, invoca l’intervento sul pallone, ma il direttore di gara stavolta non cambia idea. Di Natale va sul dischetto e firma il gol numero 158 in A, con la palla a destra e Andujar spiazzato a volare a sinistra. Dopo il cucchiaio, altro pezzo del repertorio del capitano friulano, al quinto centro in campionato. Dopo il gol subito, la reazione del Catania è poca cosa perché dietro a Bergessio e Gomez non c’è grande ispirazione. L’Udinese, invece, gioca più fluida, sfrutta le fasce e spreca un paio di ottime occasioni. Prima Lazzari, a un passo dalla porta, poi Domizzi, con un colpo di testa su cui è reattivo Andujar, mancano il colpo del k.o.

Castro esulta per il momentaneo 1-1. LaPresse

ribaltone — Maran cambia uomini e modulo: via Bellusci, dentro Castro e 4-3-3 per provare a rimontare. I siciliani, mai capaci di vincere in trasferta e con appena due reti segnate lontano dal Massimino, si prendono subito uno spavento per un inserimento di Badu, chiuso da Andujar, poi guadagnano metri. E’ ancora Bergessio, con un altro diagonale a fil di palo, a fotocopiare l’azione velenosa del primo tempo. Anche Almiron ci prova, con una botta da fuori che sfrutta la sponda di Bergessio e finisce vicina all’incrocio. La contromossa di Guidolin – togliere un impalpabile Maicosuel per Gabriel Silva – provoca un’unica reazione: quella di far arrabbiare il brasiliano, che esce scuotendo la testa. I friulani si chiudono troppo, arretrano e alla fine vengono traditi da un erroraccio imbarazzante di Pereyra. L’esterno colpisce con lo stinco, svirgola una palla facile facile e al 17’ Castro ne approfitta, bucando da due passi Brkic per l’1-1. Guidolin non può essere soddisfatto e ribalta i suoi: dentro Basta e Ranegie, via Lazzari e Coda. E’ ancora la formazione di Maran, però, a essere protagonista, prima con un colpo di testa di Bergessio insidioso, poi con la richiesta di un rigore per un tocco di mano di Danilo su un passaggio di Bergessio. Al 41’ il 2-1 del Catania: il mancino di Lodi, su punizione, si infila tra Brkic e il palo alla sua destra, col portiere che non riesce a vedere la palla al momento della battuta. Quando tutto sembra finito, spunta il piedino di Di Natale, che non molla mai. Il capitano controlla in area e al volo segna in diagonale in pieno recupero il 2-2 che maschera l’atteggiamento troppo rinunciatario della seconda parte di gara.