Francesco Guidolin, 56 anni, tecnico dell'Udinese. Ansa

Sta per alzarsi il sipario sulla Champions League dell’Udinese, attesa domani sera alla gara di andata del preliminare contro lo Sporting Braga. Il nome dell’avversaria non è di quelli da far tremare i polsi ed è forse per questo motivo che quest’anno, più della scorsa stagione quando affrontò l’Arsenal, che l’Udinese sente in particolar modo l’appuntamento, avendo anche occhi di tutto il calcio italiano addosso. “Pur di andare in Champions cosa sarei disposto a fare? Dico solo che per me è fondamentale, ma lo è per tutti noi che vogliamo centrare l’obiettivo”, spiega Francesco Guidolin dal Portogallo, dove l’Udinese è arrivata in mattinata dopo essere atterrata a Oporto.

AVVERSARIO DI QUALITA' — Di paralleli con l’amato ciclismo il tecnico non ne vuole fare, così come non desidera rivangare il passato per mettere sullo stesso piano l’Arsenal di un anno fa con lo Sporting di oggi. “ L’anno scorso abbiamo fatto abbastanza bene se pensiamo che la qualificazione è rimasta in bilico nell’arco delle due gare e non so fare paralleli tra le due situazioni. L’Arsenal era un avversario difficile, lo Sporting ha tanta qualità e quindi dobbiamo concentrarci al meglio perché sarà difficilissima”. Concetti che l’allenatore dell’Udinese va ripetendo da giorni, specie dopo avere visionato i dvd della squadra di Peseiro, che guarda caso sedeva sulla panchina dello Sporting Lisbona nel 2005, quando l’Udinese superò lo scoglio portoghese tuffandosi nell’unica sua partecipazione Champions. Nel giochino delle percentuali sul passaggio del turno Guidolin non mette le mani avanti come il collega, diplomatico con il suo “50 e 50”. “So che lo Sporting Braga è considerato una grande del Portogallo – dice Guidolin - E anche noi la consideriamo così. Diciamo che siamo due squadre che stanno cercando di costruirsi il domani. Loro sono bene equilibrati in attacco e hanno buoni costruttori di gioco a centrocampo. Sono tosti, aggressivi e veloci, segno che il mio collega ha fatto un ottimo lavoro”. Guidolin, che non avrà l’infortunato Muriel, ha perso anche Allan a cui manca il transfer. “Ma spero di avere Badu e di portarlo in panchina, ma devo ancora decidere la formazione”.

Antonio Di Natale, classe 1977. Ansa

SOGNO — Un pensiero alla Champions lo fa anche Antonio Di Natale. “Siamo qui per cercare di vincere, per noi si avvicina un sogno. Siamo una squadra forte e vogliamo fare meglio dell’anno scorso. Sia Guidolin che io volevamo mollare a fine stagione (dice ridendo), ma entrambi abbiamo scelto di rimanere. Ho trentacinque anni, non posso temere responsabilità, e poi l'Udinese non è solo Di Natale. Speriamo di fare la differenza e di vincere noi. Questo è il nostro obiettivo"

PRESSIONE — Maurizio Domizzi ammette: "Quest'anno avvertiamo di più il peso della responsabilità rispetto allo scorso anno. Sarà importantissimo far gol fuori casa, lo è sempre in sfide come queste. Dispiace, ed era successo già lo scorso anno, non avere tanti ricambi in avanti che speriamo di avere per la partita di ritorno. Ci mancheranno Barreto e Muriel, due giocatori importanti".

FIDUCIA PORTOGHESE — Il tecnico portoghese Josè Peseiro assicura di non avvertire alcuna pressione di troppo ed è pronto a giocarsela: "Capisco le pressioni per qualificarci legate all'aspetto economico, ma chi non vorrebbe essere qui? Sono ambizioso, voglio vincere e aiutare il Braga, che ha i giocatori per poter ambire a un posto in Champions. Credo molto in questa squadra e sono convinto che alla fine passeremo noi". Da Peseiro, però, massimo rispetto per l'Udinese. "È una squadra tipicamente italiana, di grande efficacia, che non si espone molto. Gli italiani sono bravi ad aprire gli spazi, a pressare, a portare gli avversari nelle zone di campo dove sono meno forti. Quello che caratterizza l'Udinese è il suo modo di difendere e di ripartire, senza necessariamente mandare tanti giocatori in avanti".