Antonio Di Natale, simbolo dell'Udinese capolista. Ansa

Prima e non per caso, ma confortata dai numeri che la vedono davanti a tutti. L’Udinese capolista ha ben pochi segreti se letta analizzando le graduatorie di merito più influenti, come quelle che da sempre premiano chi subisce meno gol (solo 4), sa sfruttare il fattore campo (5 su 5 le vittorie riportate al Friuli) e riesce a esaltare gli attaccanti avendo tra le proprie fila il capocannoniere. Di Natale fin qui ha segnato 8 gol, realizzando più del 50 per cento di tutti i gol messi a segno dall’Udinesse (13), è primo e quindi in piena corsa per il terzo titolo consecutivo dopo le 57 reti messe a segno nelle ultime due stagioni. In due parole, Totò è una macchina da gol, un bolide che viaggia spedito e che finora ha fatto anche a meno del “navigatore”, di una spalla che Guidolin aveva pur previsto per sostenere Di Natale senza fargli gravare addosso tutto il peso dell’attacco.

TORJE — Il primo chiamato a spalleggiare Di Natale è stato Gabriel Torje, il Messi di Romania arrivato a Udine dopo la delusione del preliminare Champions e partito sempre titolare nelle prime 9 giornate, salvo poi spegnersi gradualmente ricevendo secchiate d’acqua dalle difese italiane. Il romeno i colpi li ha, sia ben chiaro, ma l’essere stato gettato nella mischia con continuità si è rilevato controproducente, vuoi perché il ruolo richiesto da Guidolin (trequartista alle spalle dell’unica punta) non era quello abituale in nazionale e nella Dinamo Bucarest e vuoi perché la sfrontatezza da sola non basta. Bisogna conoscere i movimenti della squadra, le richieste precise anche di un Di Natale che non gliele ha mandate a dire quando il pallone non gli arrivava pulito sui piedi. Insomma, Guidolin ha dovuto toglierlo prima che si bruciasse. D’ora in poi lo riproporrà a piccole dosi.

FLORO FLORES — Mossa agevolata dal recupero di Floro Flores, un altro che non ha avuto un inizio di stagione facile. Tre infortuni muscolari uno dietro l’altro lo hanno escluso dall’ebbrezza Champions proponendolo solo dalla seconda metà di ottobre. Il gol all’Atletico Madrid in Europa League e le incoraggianti prestazioni con Palermo e Siena, dove anche Di Natale ha beneficiato dei duetti tutti in salsa napoletana, hanno di fatto cambiato le gerarchie. Ora è Floro Flores la spalla di Totò. Lo sarà anche alla ripresa del campionato domenica a Parma.

BARRETO — Dove Guidolin non rischierà Paulo Vitor Do Souza Barreto, l’ultima freccia che mancava alla faretra bianconera. “Non lo vendiamo, resterà con noi”, ha assicurato Gianpaolo Pozzo sgominando il campo che vedrebbero l’ex barese corteggiato da Siena, Cagliari, Novara e Torino. Dopo mesi trascorsi a curarsi per recuperare il tono muscolare necessario per l’attività, messa a rischio dai postumi dello strappo al bicipite femorale rimediato lo scorso anno a Bari, Barreto è finalmente guarito ed è rientrato in gruppo dall’inizio di questa settimana. Guidolin lo aspetta con trepidazione perché il Barreto visto due anni fa a Bari, quello capace di fare la differenza per intenderci, è un giocatore per cui non basterebbero 10 milioni passando alla cassa. Il rientro? Probabile che per la sfida di Europa League con il Rennes del 30 novembre Barreto sarà a completa disposizione. E allora saranno tre le possibili spalle di Di Natale.