Per una sera Francesco Guidolin è pronto a mettere da parte i sentimenti, quelli che tingono di nerazzurro il suo cuore da sempre simpatizzante interista. L’Udinese viene prima di tutto, è ovvio, e se oltre all’aspetto professionale calendario e classifica propongono uno scontro diretto di prima importanza, ecco che la vigilia di Udinese-Inter non può che essere vissuta come un crocevia importante per l’Europa che conta dal tecnico bianconero. “Sì, questa partita può essere importante, molto importante per il terzo posto, mentre per l’Europa League i giochi rimangono aperti per le squadre che sono lì. Le motivazioni sono enormi per noi, che dall’inizio della stagione lottiamo con le più forti. E non sempre capita che una squadra ritenuta una outsider o di medio livello come l’Udinese possa essere in lotta. Dopo trentadue giornate invece siamo lì, e questo ci riempie di orgoglio”.

andamento lento — Altro sentimento importante l’orgoglio, questo sì da mettere in campo domani sera, e a cui fare appello specie dopo la sconfitta di Roma. Un k.o. che ha di nuovo posto la lente sulla grigia primavera di un’Udinese capace di raccogliere solo 13 punti dall’inizio del girone di ritorno, curriculum tra l’altro condiviso con i prossimi avversari. “Ma io non mi permetto di giudicare la storia dell’Inter in questa stagione. Affrontiamo una squadra composta da tutti campioni, una squadra che tenterà di vincere qui per inserirsi nella corsa e agguantare il terzo posto. L’Inter è così, non molto tempo fa era sul tetto del mondo e i campioni si ricordano di essere campioni. Milito è uno di questi. E’ un fuoriclasse, ho avuto la fortuna di allenarlo per un mese a Genova e avevo capito che razza di campione era. Sono contento per lui che è un uomo meraviglioso, un professionista serio e sarà uno dei pericoli da cui guardarci”.

Francesco Guidolin, 56 anni, 473 panchine in serie A. LaPresse

elogi — Campioni stimati dunque, e guidati un allenatore nuovo di zecca in panchina, quell’Andrea Stramaccioni a cui Guidolin, dall’alto della sua esperienza, augura ogni successo. “E’ una bella novità questo ragazzo. Mi sembra intelligente, preparato, con una buona personalità e quindi secondo me è una bella sfida, una bella storia e una bella favola. Mi auguro che per lui sia l’inizio di una carriera piena di successi, e in linea generale è una bella cosa per il calcio italiano”. Detta dal tecnico più esperto tra quelli operanti in A, con 473 panchine nella massima serie, è un augurio non da poco.

la formazione — Quanto poi varrà tutta questa esperienza messa a confronto con Stramaccioni, alla sua quarta in A, si vedrà sul prato di un Friuli che si annuncia piovoso per domani sera. Guidolin, che non avrà a disposizione la solita sfilza di infortunati, sfoglia la margherita per scegliere chi affiancherà l’inamovibile Di Natale in attacco: “Fabbrini e Torje? Sì, sono tutti in preallarme perché questa possibilità c’è anche se ho poco tempo per valutare le varie situazioni. Barreto viene da due pezzi di partite dopo un anno di inattività, e non posso pensare che sia al cento per cento. Floro Flores non so se sarà disponibile, Fabbrini ha ripreso ma sta fuori da un mese. Abdi? Fino a prima dell’infortunio stava crescendo molto bene. E’ rientrato a Roma in una giornata in cui non solo lui ha avuto difficoltà, ma avrà ancora possibilità. Siamo ridotti all’osso e c’è bisogno di tutti coloro che stanno bene”.