Maxi Pereyra festeggia con Di Natale il gol dell'1-0. Ap

Quando si affrontano due squadre con caratteristiche simili, spesso vince la più forte o quella che sfrutta il primo episodio. Va così tra Udinese e Torino, coi friulani che ritrovano la vittoria dopo l'ingiustizia di S. Siro col Milan. La squadra di Guidolin parte meglio e ha il merito di concretizzare subito la sua superiorità, poi gestisce senza troppi patemi la reazione di una squadra che difende meglio di come attacchi. Soprattutto quando non ha campo per ripartire e deve costruire. Ventura recrimina su due episodi in area friulana. Almeno un rigore, quello di Allan su Santana, pare esserci. Ma il Toro fa troppo poco per legittimare il pari. La partita resta in bilico fino alla fine solo perché l'Udinese manca più volte il secondo gol.

CHI SI RIVEDE... — Guidolin ripropone Maicosuel, l'uomo dello sciagurato cucchiaio al Braga, per lo stanco Muriel, reduce dall'impegno con la Colombia. In difesa si rivede dal 1' Benatia, con Angella a fare (bene) il vice Danilo. Ventura sceglie il solito Toro, con Ogbonna ancora in panchina e la coppia Barreto-Meggiorini, vista anche l'assenza di Bianchi. Purtroppo per il Toro Barreto, ex dal dente avvelenato, non combina nulla di buono. E da ragione a Guidolin, che da due anni aveva fatto capire di non puntare su di lui. Tutta la produzione offensiva, piuttosto modesta, sarà a cura di Alessio Cerci.

SUBITO UDINESE — Gillet è subito reattivo su Di Natale e Pinzi, poi non è perfetto nella respinta sul sinistro di Totò, che finisce centrale e facilita la ribattuta in gol di Pereyra dopo 7'. Da qui la partita assume un piano tattico chiaro: l'Udinese che si difende e riparte, il Toro che fa una grande fatica a reagire, affidandosi solo agli uno contro uno di Cerci da destra. Maicosuel stampa sul palo il sinistro del 2-0, dopo un buco del non irreprensibile D'Ambrosio. L'1-0 del riposo va stretto a Guidolin.

SOLO CERCI — Cambia poco nella ripresa. I cambi, da Campos Toro a Jonathas, aggiungono pochino. L'Udinese, vicina al raddoppio con Di Natale, oltre a qualche mischia concede solo una traversa a Cerci, frutto dell'assolo di un giocatore che in questo momento associa al talento una grande condizione. Ventura si fa cacciare per una protesta dopo un contatto sospetto in area friulana di Benatia su Glik. Proteste non campate per aria. Ma che non modificano un verdetto giusto.

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