Quando meno te l’aspetti, ecco che arriva la prima sconfitta stagionale dell’ormai ex capolista Empoli che cade sotto i colpi di un Avellino che al Partenio-Lombardi ha totalizzato 10 dei 12 punti complessivi. Una vittoria meritata degli irpini che regalano sprazzi di grande calcio soprattutto nel primo tempo abbinando una ferocia agonistica da manuale.

il gol-partita — Eppure è l’Empoli che prova a prendere il predominio, specie a centrocampo, nei primi 15’ in cui Valdifiori mette i brividi al 12’ con un tiro velenoso che Terracciano devia in corner. Ma nei restanti 30’ è l’Avellino a costruire una miriade di palle-gol. La prima al 18’ quando sulla sponda di testa di Schiavon Rugani spazza fortuitamente su Galabinov con Bassi che si salva e blocca sulla linea. Un minuto dopo è ancora Bassi a dire no su un siluro da 30 metri di Schiavon. Al 34’ la gara si sblocca: Fabbro recupera una gran palla in difesa e con un lancio millimetrico imbecca Galabinov, l’attaccante si invola in area e col sinistro colpisce il palo, Castaldo recupera e tira, Hisay prima si salva in scivolata poi frana sullo stesso Castaldo; nessun dubbio per il signor Nasca, rigore ed espulsione. Dal dischetto Galabinov spiazza Bassi e firma l’1-0.

terracciano attento — In inferiorità Sarri corre ai ripari inserendo Mario Rui al posto di Verdi. Nella ripresa l’Avellino cala i ritmi e pensa a gestire, l’Empoli non si affida neanche alla coppia Tavano-Maccarone sostituita da Mchedilidze e Pucciarelli. E così l’Avellino sfiora il bis ancora con Galabinov al 29’ ma Bassi è bravo nella ribattuta, così come al 90’ il protagonista diventa Terracciano che con un balzo annulla la bella conclusione di Pucciarelli da fuori area. Alla fine è gioia grande per l’Avellino trascinata dall’entusiasmo di oltre 10mila spettatori.

a cesena — Un gol abbastanza fortunoso di Politano allo scadere gela il Manuzzi e regala un punto ormai insperato al Pescara contro un Cesena padrone del campo nel secondo tempo ma incapace di chiudere la partita, nonostante la superiorità numerica. Una sola novità alla palla al centro, con Marino che perde Pelizzoli e tra i pali si affida a Pigliacelli con l’ex Belardi in panchina. Il Pescara si fa preferire nel possesso palla e prova a fare la partita, con Cutolo che a destra comincia molto bene: al 12’ il mancino ex Padova scalda i guanti di Campagnolo. Nel Cesena c’è Tabanelli sulla trequarti, alle spalle di Succi e Nadarevic: è proprio il bosniaco ad accendersi con un paio di tiri dalla lunga distanza che però non hanno successo. E così, l’unico vero brivido del primo tempo arriva al 33’ quando l’arbitro Ciampi decide di sospendere per un paio di minuti la partita a causa delle numerose bombe-carta lanciate dai tifosi abruzzesi presenti in curva ospiti.

granoche e politano — Alla ripresa ci provano ancora Nadarevic e Cutolo, i più attivi nel primo tempo, ma nessuno dei due inquadra la porta. Nell’intervallo Bisoli toglie l’altro ex Cascione e inserisce D’Alessandro, che va a fare il trequartista con Tabanelli arretrato a mezzala. E’ tutto un altro Cesena, con lo stesso D’Alessandro che all’8’ calcia alto un rigore in movimento (cross perfetto di Succi). Al 13’ cambia la partita: D’Alessandro, lanciato sul filo del fuorigioco, salta Pigliacelli che non può fare altro che atterrarlo: per Ciampi è rigore ed espulsione. Marino mette l’altro ex Belardi, che è glaciale sul tiro dal dischetto (peraltro centrale) di Succi. Bisoli toglie proprio il suo centravanti e mette Granoche: alla prima palla toccata l’uruguaiano mette dentro, sfruttando una perfetta sponda di Tabanelli. Per il Cesena sembra fatta, anche perché il Pescara non entra praticamente mai in area, ma D’Alessandro non trova il bis. E così, allo scadere, il neo entrato Politano beffa Campagnolo con un cross da sinistra che si infila all’incrocio.