Nella 6ª giornata di Serie B occhi puntati sul Palermo di Gattuso, che cade per la seconda volta consecutiva, stavolta sconfitto dal Bari per 2-1. Esonero per il tecnico rosanero a fine partita: è in arrivo Iachini. Nel post partita, Zamparini frena con una dichiarazione all'Ansa: "Stasera non parlo di calcio, ci dormo sopra e domani se ne parla. Ancora non ho deciso nulla. Tutte balle, non ho parlato con nessuno". In realtà il presidente rosanero avrebbe già deciso: in arrivo Iachini, che ha chiuso la scorsa stagione con il Siena. Spettacolare 0-0 tra Empoli e Siena, con la squadra di Sarri che conserva la testa della classifica dopo il pari del derby toscano.La sfida ad alta quota tra Cesena e Trapani termina con l'1-0 dei romagnoli, stesso risultato per il Lanciano sul campo della Juve Stabia. Il Brescia fa 0-0 a Carpi, mentre tiene banco il caso Giampaolo.

Dopo 6 gare termina l'avventura a Palermo di Gattuso. LaPresse

BARI-PALERMO 2-1 — Il Palermo cade anche a Bari e stavolta Gattuso non può recriminare: il Bari ha strameritato i 3 punti. I pugliesi rinunciano a una punta: Defendi esterno alto a sinistra, Lugo e Romizi le novità a centrocampo. Il Palermo lascia in panca Bolzoni, con Di Gennaro alle spalle di Hernandez. Il match non regala emozioni, ma il Bari è più vivace. Al 13’ Sciaudone manda a lato, dopo triangolo con Alonso. Un minuto dopo il Bari reclama il rigore (contatto dubbio tra Daprelà e Sabelli). Poche tracce del Palermo. Al 31’ Sciaudone sblocca il risultato, sfruttando un tentennamento di Barreto in area. La reazione del Palermo è tutta in un colpo di testa (alto) di Hernandez al 40’. Il primo tempo si chiude con un gran tiro di Defendi appena fuori misura. Dopo l’intervallo Gattuso gioca la carta Lafferty (per Ngoyi). Comincia a spingere il Palermo: al 7’ Sabelli salva su Dybala, al 13’ ci prova Munoz di testa. Quindi Defendi sfiora il raddoppio con un diagonale dalla sinistra. Al 26’ ancora Sciaudone al tiro (fuori). Subito dopo Di Gennaro impegna Guarna. Al 28’ il Bari raddoppia: angolo di Galano e testa vincente di Ceppitelli. Al 34’ Lafferty accorcia le distanze per il Palermo (cross dalla destra di Belotti). Sul finire Joao Silva fallisce il terzo gol a porta vuota. (Franco Cirici)

CARPI-BRESCIA 0-0 — Il Carpi fa la partita ma si conferma sterile (solo 3 gol in 5 partite), il Brescia ringrazia il baby portiere Cragno, classe ’94, il migliore in una serata senza acuti. Finisce 0-0 al Cabassi, ma è la squadra di casa che deve recriminare per le quattro nitide palle gol non sfruttate. Il Brescia, in attesa che Giampaolo rescinda il contratto dopo aver disertato due allenamenti (in pole Gautieri, da non escludere il tandem Micarelli-Maifredi), si conferma una squadra in confusione, senza mordente, che risente del caos-allenatore. Vecchi cambia ancora modulo, virando su un 4-4-1-1 più coperto che prevede Pasciuti largo a sinistra, Sgrigna alle spalle di Cani. Nel Brescia il vice Micarelli va avanti con il 4-3-3, torna Zambelli in difesa, in attacco Grossi e Mitrovic con Caracciolo. Primo tempo molto tattico, pochissime le emozioni e tutte di marca carpigiana: il primo tiro è di Lollo, che al 36’ su sponda di Cani impegna Cragno attento con i pugni, poi sulla ribattuta Sgrigna sfiora il palo. Nel finale di tempo ci prova anche Memushaj, ma la conclusione è smorzata e Cragno non ha problemi. Del Brescia nessun segnale, troppo isolato Caracciolo nella morsa di Romagnoli e Gagliolo. Il Carpi parte forte anche nella ripresa, creando le due palle gol più nitide. Al 2’ Cragno vola per togliere dal sette la bomba di Porcari, poi sul corner Romagnoli di testa sfiora il bersaglio. Al 14’ serve un salvataggio di Zambelli sulla linea per evitare che il pallonetto di Cani su Cragno in uscita finisca in rete. Il Brescia, nonostante l’ingresso di Juan Antonio, non ingrana, solo Caracciolo due volte chiama alla parata a terra Kovacsik. Vecchi si gioca la carta Inglese in attacco, ma è Pasciuti a impegnare ancora una volta l’ottimo Cragno, che si salva in angolo. Gli ingressi di Di Gaudio e Mbakogu da una parte e quelli di Finazzi e Scaglia dall’altra non cambiano la gara. E il Carpi può recriminare per due punti gettati al vento. (Davide Setti)

CROTONE-MODENA 3-1 — Terza vittoria del Crotone, seconda sconfitta del Modena. Un 3-1 meritato quello dei rossoblù anche se nel secondo tempo il Modena ha pressato e messo in seria difficoltà il Crotone. Novellino mette in panchina Babacar e Mazzarani, ovvero i tre gol vincenti contro il Trapani e questo alla fine gli costerà la partita. Al 5’ conclusione di Del Prete dalla distanza senza problemi per Manfredini. Al 22’ diagonale di Torromino deviato in angolo dal portiere emiliano. Al 26’ il Crotone passa con un preciso destro di Matute che s’infila a mezz’altezza alla sinistra di Manfredini. Terzo gol per il camerunese in questo campionato. Passano 10 minuti e il Crotone raddoppia: scambio al limite tra Pettinari e Dezi con tiro finale di quest’ultimo che si infila sotto l’incrocio dei pali. Primo gol in serie B per il giovane scuola Napoli. Dopo il riposo Novellino cambia, inserendo prima Stanco e poi Belloni. Proprio quest'ultimo al 6’ riapre i giochi con un tiro da fuori area che sorprende Gomis. Il Crotone arretra, il Modena pressa forte ma di palle gol nitide nemmeno una. Poi Drago inserisce Ishak e Galardo: il primo segna il terzo gol della sicurezza, il secondo dà spessore e tranquillità alla squadra che si porta a quota 10. (Luigi Saporito)

Il tentativo di Verdi. LaPresse

EMPOLI-SIENA 0-0 — Un primo tempo per studiarsi e per misurare l'avversario. Una ripresa in cui alla fine è stato l'Empoli a dominare, a colpire due traverse, a creare e a rendere questo 0-0 certamente 'stretto' rispetto alla mole di gioco espressa. Il derby del Castellani vede il Siena soffrire un po' troppo rispetto alle aspettative. Ma al termine ha ragione Beretta quando dice che quest'Empoli gioca insieme da un anno e mezzo, mentre il suo Siena è ancora in rodaggio. Per questo il punto per la Robur va alla grande. Uscire dal 'Castellani' senza prendere gol non è da tutti. Doveva essere la sfida fra i due attacchi più prolifici della Serie B e invece è terminata a reti bianche. Tante però le emozioni. Lamanna migliore in campo e decisivo in un paio di interventi su Maccarone e Tavano. A colpire le traverse sono stati però i due trequartisti azzurri: prima Pucciarelli e poi Verdi. Nel primo tempo da segnalare un tocco di mano in area di Dellafiore non fischiato dall'arbitro Mariani che forse lo ha considerato involontario. Empoli ancora in vetta e ormai lanciato, per il Siena c'è ancora qualcosa da registrare. (Giacomo Cioni)

La gioia del Lanciano. LaPresse

JUVE STABIA-LANCIANO 0-1 — Il Lanciano espugna il Romeo Menti difendendo fino al termine il gol di Thiam, provocato da un clamoroso errore di Contini, sul finire di primo tempo. Gli uomini di Marco Baroni conservano la loro imbattibilità contro una Juve Stabia troppo sprecona in attacco per sperare di recuperare un match nato storto e finito peggio. Braglia conferma la stessa formazione che si è aggiudicata la prima vittoria stagionale a Cittadella con la sola eccezione di Doninelli per Caserta con Scozzarella avanzato dietro l'unica punta Di Carmine. Baroni attua invece un ampio turnover, scegliendo per l'attacco il trio Thiam-Plasmati-Turchi che però costruisce ben poco dovendo gli esterni offensivi dare una grande mano in fase di copertura. I gialloblù prendono subito il comando delle operazioni ma non vanno al di là di una sterile supremazia territoriale senza creare troppi pericoli per Sepe, costretto solo ad intervenire di piede al 14' per un errato retropassaggio di Mammarella. Alla mezz'ora Sowe ci prova con un destro sull'esterno rete, mentre al 37' i locali reclamano un rigore per un netto fallo di mano di Casarini che arbitro e guardialinee considerano fuori area. Ma nel finale di tempo è il Lanciano a passare a sorpresa grazie a una leggerezza di Contini che, in area, si fa rubare palla da Thiam che poi infila la sfera tra le gambe di Calderoni. Nel secondo tempo la Juve Stabia riprende a spingere, grazie anche all'ingresso di Doukara. Al quarto d'ora Vitale spara sul portiere Sepe da posizione defilata invece di crossare al centro per i compagni liberi. L'espulsione di un disastroso Contini per doppio giallo non abbatte la Juve Stabia che, con un grande cuore, continua a chiudere il Lanciano in area creando pericolose mischie sulle palle inattive. Gli abruzzesi, nonostante la superiorità numerica, rinunciano a giocare e, fra qualche patema, riescono a portare a casa i tre punti. A fine partita viene anche espulso Scozzarella, già sostituito, per le reiterate proteste a causa della mancata concessione di un rigore per un mani di De Col in area frentana.(Gianpaolo Esposito).

NOVARA-CITTADELLA 2-2 — Un pari che sta stretto al Cittadella, quello del Piola, con i veneti incapaci di concretizzare le tante occasioni avute sottoporta. Foscarini sceglie un 5-3-1-1 che ingabbia letteralmente il Novara e si affida, in avanti, al tandem con Di Roberto alle spalle di Donnarumma. L’intesa tra i due funziona alla grande, ne fanno le spese Ludi e Perticone, praticamente incapaci di contenerli. Il primo campanello d’allarme per il Novara suona all’11’, quando Donnarumma taglia in due la difesa e calcia poi male in corsa dal limite. È il preludio al vantaggio dei veneti, che arriva al 23’ con un altro inserimento, stavolta di Pecorini: Kosicky esalta i riflessi su Di Roberto ma il centrocampista ospite anticipa tutti e deposita in rete. Un quarto d’ora di timida reazione per il Novara, che poi trova il pari con l’esordiente Iemmello, bravo a ribadire in rete un cross di Salviato. Preso il gol, il Cittadella soffre e il Novara, cinico, ne approfitta andando ancora in gol: al 42’ è Gonzalez a trafiggere Di Gennaro con un bel colpo sotto. La ripresa, però, è un vero e proprio assolo ospite: Donnarumma fa pari di testa all’11’, poi Di Roberto, a più riprese, e De Leidi (che spara alto un tap-in facile facile) si divorano la possibilità di conquistare tre punti d’oro. (Giuseppe Maddaluno)

PADOVA-LATINA 0-0 — Le ambizioni del Padova sbattono contro il muro del Latina, che esce dall’Euganeo conquistando il terzo pareggio consecutivo. Una divisione dei punti che cruccia Marcolin e i suoi, ancora contestati a fine gara dai tifosi. Speculare il 3-5-2 in avvio di match, con il Latina però a curare prettamente la fase difensiva e d’interdizione. Il Padova preme ma fatica a trovare la porta: al 10’, Jelenic spara alto sulla traversa. Quattro minuti dopo Cuffa indovina l’inserimento in area su cross di Ampuero, ma di testa la spizza fuori. I biancoscudati, davanti, sono soprattutto Pasquato che, faticando a dialogare con Feczesin, prova sovente la conclusione dalla distanza. Le più pericolose capitano al 21’, al 37’ e al 41’, ma i classici tiri a giro dell’attaccante vengono disinnescati da Iacobucci o difettano di mira. La ripresa si apre con il cambio di Laczko per Ampuero. Cambia poco tatticamente e cambia poco anche il canovaccio di gara, con il Padova a cercare di scardinare il fortino neroazzurro. Dopo due minuti, si vede ancora Pasquato, in azione personale conclusa da un tiro strozzato di poco a lato. Feczesin s’infortunia, entra Ciano. E poco dopo anche la giovane punta Voltan. Al 58’, primo tiro in porta del Latina: Jefferson impegna Colombi che para in due tempi. Nell’ultima mezz’ora, è assalto biancoscudato. La migliore occasione capita al 68’ a Iori che ci prova dalla distanza: si salva Iacobucci. Il resto sono iniziative isolate, sempre disinnescate dalla squadra di Breda, che con lucidità mantiene la porta inviolata anche nei cinque minuti di recupero finali. (Carlo Della Mea)

PESCARA-AVELLINO 1-1 — Un punto nel doppio turno casalingo: il Pescara non gira più. L’Avellino raggiunge l’obiettivo di portare a casa il punto desiderato con una prova gagliarda e attenta, soprattutto in difesa. La migliore palla gol degli abruzzesi al 42’, quando Ragusa serve Piscitella che arriva sul fondo e trova Terracciano, che lo disturba al momento del cross. Il pallone arriva comunque a Cutolo, che calcia verso la porta sguarnita, debolmente e addosso a Fabbro, attento a posizionarsi sulla linea di porta e a salvare. E’ un evento sinistro per l’Avellino, che fino a quel momento era stato perfetto nel chiudere ogni varco ai padroni di casa. Quando è in corso il minuto di recupero segnalato dal quarto uomo, Peccarisi stende Maniero al limite dell’area (punito anche con l’ammonizione), sulla mattonella di Viviani. Il destro del regista romano è letale per Terracciano: palla a velocità supersonica che batte sotto la traversa e fulmina gli irpini. I biancoverdi si lamentano con Cervellera perché nel momento in cui viene assegnata la punizione il tempo è già scaduto. La rabbia irpina dagli spogliatoi emerge subito in campo: al 2’ Zappacosta entra in area e serve Galabinov, girata sulla schiena di Bocchetti e palla in angolo. Le conseguenze sono tremende per il Pescara: palla calciata verso la lunetta, dove Massimo indovina la volée della vita con l’esterno destro che lascia di sasso Pelizzoli. Marino si affida a Mascara, ma l’ex della serata non incide. L’Avellino lascia spazio alle folate avversarie per poi provare a ripartire. Terracciano due volte disinnesca Ragusa con ottime parate, ma nei minuti finali Bittante e Galabinov fanno tremare l’Adriatico. (Orlando D’Angelo)

TERNANA-SPEZIA 1-2 — Perde la Ternana la sua seconda partita interna consecutiva e chiude tra qualche fischio al cospetto di uno Spezia estremamente determinato. Le due squadre si presentano in campo con moduli speculari. Molto abbottonato lo Spezia che ogni qualvolta prova a tirare fuori la testa incassa il contropiede avversario. Come al 10', quando Antenucci innescato da Falletti s'infila tra i due centrali difensivi avversari e dal limite calcia in diagonale appena a lato. Sette minuti più tardi ancora il centravanti costringe all'intervento in affanno Ceccarelli e Leali mentre al 19' conclude sopra la traversa Maiello. Lo Spezia difende bene e quando al 26' la Ternana gli offre su un vassoio d'argento l'occasione per passare non si fa pregare. Brignoli e Ferronetti consegnano un pallone facile facile a Migliore che a porta vuota infila in rete. La partita diventa semplice per lo Spezia che serra ancor più le fila e non concede spazi ad una Ternana che fatica a ritrovare il filo del gioco una volta in svantaggio. Nella ripresa spinge forte la Ternana ma fatica ad inquadrare la porta di Leali, che al 12' viene salvato dall'intervento provvidenziale di Ceccarelli sulla conclusione ravvicinata di Ceravolo. Segna però Miglietta al 32' con un destro violento da fuori area su azione d'angolo. La Ternana sembra poter travolgere lo Spezia, ma Antenucci si fa parare un diagonale da Leali con Avenatti libero in area e Henty entrato da poco punisce i rossoverdi al 42' con un destro violento dal limite. (Massimo Laureti)

L'esultanza di Volta. LaPresse

TRAPANI-CESENA 0-1 — Seconda vittoria consecutiva del Cesena che capitalizza l’unica occasione avuta nel primo tempo, peraltro su una situazione di palla inattiva, e porta via il risultato pieno. Nel primo tempo il Trapani fa la partita, con il Cesena tutto chiuso nella propria metà campo a rintuzzare le azioni offensive dei granata. Senza esito due conclusioni di Ciaramitaro al 5' e al 15', mentre al 18' il Trapani va vicinissimo al gol con un gran tiro di Pirrone dalla distanza che colpisce in pieno la traversa. Poche volte il Cesena supera la metà campo, quasi sempre su azioni di rimessa. Al 28', però, su un calcio d’angolo battuto da Nadarevic la palla finisce in area tra un nugolo di giocatori e di testa Volta spinge la palla in rete. Ripresa sempre col Trapani che fa la partita, ma non riesce a impegnare severamente il portiere Campagnolo. Tutte le iniziative dei granata, infatti, vengono sistematicamente neutralizzate dalla difesa del Cesena che si fa vivo in avanti solo su azioni di rimessa. Il Trapani si rende pericoloso con Gambino a Mancosu, reclama al 33’ un calcio di rigore per un fallo su Abate ma non riesce a sfondare. Al 48’, però, Campagnolo respinge d’istinto due tiri ravvicinati di Garufo e Mancosu. (Franco Cammarasana)

VARESE-REGGINA 1-0 — La costanza premia e quella sfoderata durante l’estate dal Varese è stata inesauribile perché la società si è ostinata ad aspettare Leonardo Pavoletti per completare il suo attacco. Quanto sia stata azzeccata questa cocciuta volontà di portare a casa il centravanti del Sassuolo lo si è capito, per una volta di più, nella gara con la Reggina, vinta grazie a lui, nonostante l’inferiorità numerica e quando gli ospiti sembravano avere in pugno la gara. Dopo l’espulsione di Bjelanovic, ingenuo nel beccarsi due cartellini gialli appena entrato in campo, fra il 14’ e il 16’ della ripresa, per i falli su Adejo e Lucioni, la squadra di Atzori non ha saputo approfittare dell’uomo in più, sprecando anzi due ghiottissime occasioni: al 34’, quando Bressan ha deviato sulla traversa un colpo di testa di Lucioni e al 36’ con Strasser. Ma al 38’ è arrivata la doccia fredda, per mano di Pavoletti: la punta riceve un gran pallone spedito in area da Zecchin, su punizione, e segna il quarto gol in campionato di testa. Regalando i tre punti a un Varese molto meno bello del solito, graziato al novantunesimo da Maicon che spreca il pari. Ma la Reggina, che non ha mai vinto al Franco Ossola nella sua storia, deve rammaricarsi anche per le occasioni gettate alle ortiche nel primo tempo: al 25’, dopo cavalcata di Fischnaller, respinta di Bressan, nuovo tentativo di Coco e salvataggio di Rea. Al 26’, quando è stato Damonte a togliere le castagne dal fuoco, fermando Di Michele, e al 30’, sempre con Di Michele che costringe Bressan al miracolo con un bel destro. (Filippo Brusa)