Con l'anticipo delle 12.30 tra Reggina ed Empoli, si è aperta la ventiduesima giornata di serie B, che si è poi chiusa con la sfida delle 18 tra Verona e Modena dopo le 9 partite delle 15. Ricordiamo che dopo questo turno ci sarà una lunga sosta: la B tornerà in campo il 25 gennaio. Il programma:

Ciccio Tavano, autore di una doppietta a Reggio Calabria. LaPresse

REGGINA-EMPOLI 0-3 — Pranzo indigesto per gli amaranto, che non riescono a calare il tris dopo le due vittorie di fila con Grosseto e Vicenza. Vince meritatamente l’Empoli con un punteggio senza dubbio pesante, anche perché la Reggina meritava di andare all’intervallo in parità ma viene tradita dalla difesa che provoca il rigore trasformato da Tavano. La quarta sconfitta interna al Granillo ha messo ancora una volta in risalto la mediocrità di una Reggina che non può rimanere impassibile all’apertura del mercato per centrare l’obiettivo salvezza. L’Empoli, invece, ha tutte le carte in regola per guardare in alto. Dionigi a sorpresa spedisce in panchina il capocannoniere amaranto Comi e il trequartista Sarno, rispolverando dopo lungo tempo Fischnaller accanto a Ceravolo, mentre Sarri risponde con il tridente con Saponara alle spalle di Tavano e Maccarone. Inizio coi padroni di casa a impegnare la difesa empolese, che si rifugia in calcio d’angolo ben cinque volte nello spazio di pochi minuti. Al 12’ Pelagotti, sostituto delll’infortunato Bassi, si supera deviando sopra la traversa un bolide di Bombagi. Senza fortuna, invece, il colpo di testa di Adejo finito alto e un tiro dalla distanza di Bombagi tra le mani del portiere. Al 28’ tiro insidioso di Maccarone con Baiocco che para in due tempi. Un minuto dopo, grossa indecisione in area tra Adejo e il portiere con il lesto Tavano pronto a impossessarsi del pallone. Lo stesso Adejo lo cintura sotto gli occhi dell’arbitro, che lo ammonisce e concede il rigore ai toscani. Lo stesso Tavano va sul dischetto e trasforma spiazzando Baiocco. Ceravolo va via a Hysaj, entra in area ma invece di servire il liberissimo Fischnaller tira tra le braccia di Pelagotti. Prima del riposo ancora Reggina con Fischnaller che supera Tonelli e lascia partire un tiro che si stampa nella parte bassa della traversa. Dopo l'intervallo Fischnaller ha l’occasione per pareggiare, ma la sua conclusione davanti al portiere è fiacca. Dionigi sostituisce Bombagi con Sarno e passa al 3-4-1-2. L’Empoli gestisce il vantaggio chiudendo tutti gli spazi e sfruttando le ripartenze con Maccarone e Tavano. Secondo cambio per gli amaranto con Comi per Fischnaller, ma un minuto dopo l’Empoli fa vedere tutta la sua qualità e raddoppia ancora con Tavano. Saponara mette a sedere un paio di difensori amaranto e consegna un pallone al numero 10 azzurro, che non fallisce da pochi metri (0-2). Reggina vicina al gol con un colpo di testa di Freddi su angolo battuto da Sarno, grande risposta sulla linea di Pelagotti. La Reggina si arrende e l’ Empoli fa la voce grossa, mandando in gol anche Maccarone. (Lorenzo Vitto)

Esultanza Ascoli dopo il gol di Zaza. LaPresse

ASCOLI-VARESE 1-1 — Il Varese conquista un punto ad Ascoli pareggiando nel finale con Rea il vantaggio bianconero nel primo tempo segnato dal solito Zaza. L’1-1 è risultato sostanzialmente giusto per come è andata la partita. Bello soprattutto il finale con l’allenatore dell’Ascoli Silva e l’ex Castori (ora al Varese) insieme sotto la curva dei tifosi dell’Ascoli nel ricordo delle due salvezze conquistate in tempi diversi da entrambi sulla panchina bianconera. Parte bene il Varese, privo dello squalificato Ebagua e degli infortunati Carrozzieri e Lazaar. Al 5’ Nadarevic chiama Guarna alla deviazione sulla traversa. Nell’Ascoli non c’è Di Donato (squalificato); al suo posto gioca Morosini; conferma in difesa per Prestia. In attacco Silva preferisce Feczesin a Soncin. Fase di studio e la partita si sblocca al 25’. Loviso mette in verticale verso Zaza; l’attaccante approfitta di un errore di Troest, attende l’uscita di Bressan e lo batte mettendo all’angolino per l’1-0. Fatica a trovare spazi per reagire il Varese, soprattutto sugli esterni. Si sbraccia in panchina Castori, che vede i suoi impacciati nel proporre gioco e sostanzialmente inoperose le due punte, Martinetti e Neto Pereira. Il tempo si chiude con un colpo di testa di Russo che finisce a lato e un tiro centrale di Zecchin parato a terra senza grossi problemi dal bianconero Guarna. Squadre al riposo sull’1-0 per l’Ascoli. Ripresa che si apre con l’ammonizione dell’ascolano Faisca (diffidato, sarà squalificato). Il Varese sembra più intraprendente, l’Ascoli controlla senza problemi, ma nelle ripartenze non punge. Al 27’ il primo cambio di Castori con Momentè al posto di Martinetti e Damonte per Kone. Al 28’ Guarna mette in angolo una punizione di Nadarevic. Entra anche Tripoli per Pucino. Primo cambio per Silva al 34’ con Fossati per Morosini e poi al 42’ con Ricci (un difensore) per Zaza. Ma arriva il pareggio del Varese al 43’, con un destro dal limite di Rea che non da scampo a Guarna. E’ l’1-1. (Peppe Ercoli)

BRESCIA-CROTONE 5-0 — Il Brescia si regala un finale di 2012 con i fuochi d’artificio. 5-0 al Crotone al termine di una partita dominata dalla squadra allenata da Alessandro Calori che si rilancia così in chiave playoff. Parte forte sull’acceleratore la squadra di casa. Al 5’ Caracciolo serve un ottimo pallone nel cuore dell’area sul quale si avventa Corvia. La sua conclusione a botta sicura è ribattuta da Mazzotta, provvidenziale nell’occasione. Il Brescia preme e al 12’ confezione una ghiotta palla gol con la premiata ditta Bouy-Corvia. Il tocco d’esterno destro dell’ex leccese sembra vincente ma Caglioni si supera con la punta delle dita. Alla mezz’ora il duello Caglioni-Corvia si rinnova: colpo di testa del bomber bianco-azzurro e prodezza dell’estremo difensore del Crotone. Gli sforzi dei ragazzi di Calori si materializzano nel gol di Salamon al 36’. Corner di Bouy dalla destra, Caracciolo prolunga dal primo al secondo palo trovando la deviazione vincente del difensore polacco a due passi dalla porta. Per la verità, la sfera, sarebbe comunque finita in rete. Per il centrocampista divenuto difensore nel corso della stagione è il terzo gol del 2012-13. La squadra di Drago si vede al 46’ con De Giorgio per l’unico vero tiro in porta dei calabresi in tutta la partita. Palla invitante in area di rigore per Pettinari anticipato all’ultimo da Lasik ad Arcari battuto. Nella ripresa si scatena il Brescia, che va a bersaglio quattro volte in soli 20’ con tutti i suoi attaccanti. Al 20’, su azione di calcio d’angolo, la formazione di Calori trova il gol con De Maio. Traversone di Bouy e stacco imperioso del difensore francese che non lascia scampo a Caglioni. La squadra di casa cala due minuti più tardi anche il tris. Saba si fa mezzo campo palla al piede saltando tre giocatori, assist al bacio per Mitrovic che sul secondo palo timbra il suo primo gol con la maglia delle rondinelle. Ma il Brescia non si ferma qui e Corvia corona una prestazione maiuscola con uno splendido gol che vale il poker bianco-azzurro. Nel finale c’è gloria anche per Picci per il suo primo sigillo tra i professionisti. Il gol dell’ex attaccante del Martina Franca manda in estasi l’intero Rigamonti. (Fabio Pettenò)

CITTADELLA-BARI 1-1 — Il Cittadella spreca tanto e si deve accontentare del pareggio, anche perché ha giocato tutta la ripresa con un uomo in meno. La squadra di Foscarini è chiamata a riscattare lo scivolone di Ascoli e parte di gran carriera, con Maah in evidenza e autore del gol del vantaggio al 13’, a coronamento di un autentico slalom nell’area del Bari. Ancora il centravanti francese protagonista qualche minuto più tardi, stavolta è bravo il portiere Lamanna a sbarrargli la strada. Il Bari si affida alle conclusioni dalla distanza, dapprima con Fedendi, alto sulla traversa, quindi con Caputo e Romizi, centrali. Occasionissima per il 2-0 sui piedi di Maah al 35’, bravo a saltare Dos Santos, non altrettanto nella conclusione, calciata addosso a Lamanna in disperata uscita. Cittadella in dieci al 41’ del primo tempo: Paolucci entra in contatto con Polenta nell’area del Bari, protesta e si becca il secondo giallo in nove minuti. Decisione contestatissima dal pubblico, che da quel momento lo fischia ad ogni suo intervento. Torrente ad inizio ripresa inserisce Galano per aumentare la spinta offensiva, dopo 2 minuti gran tiro di Bellomo e volo di Cordaz ad alzare sulla traversa. Il pareggio del Bari al 9’: cross di Caputo, Cordaz esce in presa alta ma perde il pallone che finisce sui piedi di Bellomo, facile l’appoggio nella porta sguarnita. Altra occasione d’oro sprecata da Maah al 12’, che calcia debole e centrale all’altezza del rigore. Sfiora poi il colpaccio il Bari allo scadere, con il colpo di testa di Sciaudone respinto. (Simone Prai)

La festa di Amenta (Lanciano) dopo il gol decisivo. LaPresse

LANCIANO-PADOVA 2-1 — Il Lanciano mette in campo il cuore e vince la sua seconda gara consecutiva in casa. Squadra che vince non si tocca, con Gautieri che conferma l’undici che ha conquistato la prima vittoria casalinga contro il Novara. Il Padova si presenta in campo con uno schieramento speculare al Lanciano, mostrando però una certa lentezza a centrocampo. Il settore offensivo è molto propositivo, soprattutto con Rispoli che ha messo in difficoltà Leali in due occasioni e sempre per disattenzioni di Mammarella, non in perfetta sintonia con la fase difensiva. Al 32’ il diagonale del patavino ha trovato reattivo Leali in una delle sue proverbiali parate, mentre al 43’ tutta la difesa ha lasciato campo libero al tiro verso la porta di Leali. Tra le due grandi occasioni degli ospiti la palla clamorosa per il vantaggio del Lanciano è per Di Cecco, che si presenta solo davanti ad Anania, che lo atterra nell’area piccola. L’azione continua con Turchi che tira da pochi passi con Piccinni abile a deviare sulla linea. Vantaggio non concretizzato con Pairetto che indica il dischetto del rigore optando per la semplice ammonizione per il portiere. Va sul dischetto Falcinelli, che tira sul palo alla sinistra di Anania. Nella ripresa stesse squadre in campo e il primo acuto è ancora del Lanciano, con uno scambio Turchi-Volpe e tiro che sfiora il palo di Anania. La partita si accende quando al 16’ Ze Eduardo colpisce il palo con tiro finale di De Vitis che insacca sotto la traversa. Il Lanciano non ci sta, fa entrare Fofana al posto del generoso Vastola e guadagna un angolo. Batte Mammarella, con Amenta che trova dopo solo due minuti il gol del pareggio. Il Padova non sa evidenziare il suo maggior tasso tecnico e si lascia intimorire dai fraseggi del Lanciano che arriva al raddoppio con Paghera, appena entrato in campo, abile a girare di testa un traversone di Turchi. (Fiorenzo Carlini)

Siligardi festeggiato dopo aver segnato il 2-2. LaPresse

LIVORNO-JUVE STABIA 2-2 — Ennesima gara ricca di emozioni e gol al Picchi di Livorno. Alla fine il pareggio è da considerare equo. Poteva vincere il Livorno, che ha esercitato un chiaro predomonio territoriale e ha provato a spingere fino al 94', ma poteva vincere anche la Juve Stabia, che dopo aver chiuso il primo tempo sotto 1-0, si è permessa il lusso di andare a condurre 1-2 a metà ripresa. I toscani, meno brillanti e lucidi rispetto alle precedenti uscite, allungano la loro striscia risultati utili consecutivi (28 punti nelle ultime 12 gare, con 8 successi e 4 pareggi), ma scivolano a meno 4 dalla capolista Sassuolo. I campani, che pure si sono presentati con uno schieramento rimaneggiato, superano l'esame di maturità e legittimano la propria candidatura per un posto nei play-off. Fin dai primi minuti, i padroni di casa fanno la partita, ma, contro un avversario molto accorto e chiuso, faticano a imbastire buone trame. Manca la consueta velocità. Al 12' Gemiti crossa per Salviato, che da sotto misura, tutto solo, angola troppo e spedisce a lato l'occasionissima. Al 19' nitida opportunità per gli ospiti: pallone manovrato sulla sinistra e servizio in piena area per Cellini, il cui tiro a rete a botta sicura è deviato con bravura da Fiorillo, che manda in calcio d'angolo. Succede poco fino al 45', quando Dionisi scappa sulla sinistra, salta elegantemente un paio di avversari, rientra sul destro e, praticamente dalla linea di fondo, tira fuori dal cilindro un pallonetto delizioso che beffa Nocchi: 1-0. Per l'attaccante del Livorno - nella circostanza capitano - è il sesto centro stagionale. All'intervallo tirrenici in vantaggio di un gol. La Juve Stabia trova il pari al 1' della ripresa. Calcio di punizione dalla trequarti di Zito, sponda in piena area di Jidayi e da non più di due metri Cellini può scaraventare in rete. Per l'attaccante esterno stabiese è il primo gol in campionato. Il Livorno, sia pur senza brillare, attacca, senza trovare sbocchi. Gli amaranto si fanno male da soli: al 22' Schiattarella commette un ingenuo ed evidente fallo di mano in area. E' rigore, trasformato da Di Cuonzo con una conclusione a mezza altezza sulla propria destra. Per il difensore è la seconda rete stagionale. Gli amaranto non ci stanno ed al 30' trovano il definitivo pareggio (2-2) con Siligardi, a bersaglio con un bolide di sinistro scagliato dal limite dell'area. Per l'attaccante labronico è il dodicesimo gol del torneo. Il Livorno va vicino al 3-2 al 36' con Dionisi e Dell'Agnello, ma Nocchi non si fa sorprendere. (Fabio Giorgi)

La delusione di Calderoni (Grosseto). LaPresse

NOVARA-GROSSETO 2-0 — Quarto successo nelle ultime cinque partite per il Novara di Aglietti, che supera un Grosseto sempre più solo in fondo alla classifica. Partita brutta, quella del Piola, decisa da una spettacolare acrobazia di Pesce nel primo tempo e dall’espulsione, a inizio ripresa, di Som (generosa la seconda ammonizione, per simulazione: il contatto con Ludi sembra esserci, sebbene lieve). Nonostante l’uomo in meno, il Grosseto rimane in partita fino all’ultimo, affondato poi in pieno recupero dal primo gol in azzurro di Flavio Lazzari in contropiede. Il Novara si conferma bestia nera per Menichini che si affida, in partenza, a un 4-4-2 con Lupoli a supporto di Sforzini. Padroni di casa contati: in campo la formazione di Lanciano con la novità di Pesce a centrocampo. Al 21’ è proprio il centrocampista laziale a sbloccare il risultato: cross da destra di Barusso, sponda di Lepiller e rovesciata vincente del numero 23 azzurro. Secondo gol stagionale, con tanto di dedica per lo staff medico, capace di rimetterlo in piedi a tempo di record. Sterile la reazione del Grosseto, con gli attaccanti ben controllati da Ludi e Perticone. L’unico brivido se lo crea da solo il Novara: retropassaggio scellerato di Alhassan e rinvio difficoltoso per Bardi, quasi beffato dal rimpallo su Sforzini. Nella ripresa, Som spariglia prendendosi due gialli in due minuti: prima per proteste su un calcio di punizione concesso a Gonzalez, poi per presunta simulazione in area azzurra (8’). Con l’uomo in meno il Grosseto fatica a trovare spazi contro un Novara ben organizzato in difesa. Solo nel finale i toscani provano ad accelerare con il neoentrato Foglio. Bardi risponde presente e in pieno recupero, in contropiede, arriva il 2-0 finale. (Giuseppe Maddaluno)

I giocatori del Sassuolo festeggiano il gol di Boakye. LaPresse

SASSUOLO-CESENA 5-0 — Altro allungo del Sassuolo, che azzera il Cesena e conferma il primato in classifica, rimettendo a distanza di sicurezza il Livorno e sfoderando l’ennesima prova di forza, confermata da una statistica che ascrive agli emiliani la miglior difesa e il miglior attacco. Offensivi, non meno di quanto lo è sempre il Sassuolo, i padroni di casa, ben organizzati gli ospiti, che Bisoli arrocca su un 3-5-1-1 di corsa e densità. Troppo basso, tuttavia, per contenere un Sassuolo che sfiora il vantaggio con Bianchi al 10’ e lo trova al 18’ con la nona rete stagionale di Boakye. Troppo Sassuolo per il Cesena, che dà segni di vita con Succi - arginato da Pomini - al 36’, ma cade subito in avvio di ripresa per mano di Troianiello, imbeccato da Catellani. Lampi di Cesena, cui nel frattempo Bisoli cambia pelle con tre cambi in meno di 15’, ma la pratica la chiude Bianchi poco dopo l’ora di gioco con un sinistro dai sedici metri che premia il terzo assist di Catellani e consegna il resto della gara all’accademia. E alle voglie dei solisti neroverdi: al coro della capolista Di Francesco aggiunge anche, dopo la mezzora della ripresa, Berardi e Masucci e ne ottiene il massimo. Il 4-0 è infatti opera di Berardi, il 5-0 se lo prende Masucci su rigore e il Cesena incassa anche, nella stessa azione (90’), la beffa dell’espulsione di Ceccarelli. (Stefano Fogliani)

TERNANA-PRO VERCELLI 4-2 — Vittoria pesante per la Ternana, che batte al Liberati una diretta rivale per la salvezza al termine di una partita a tratti surreale. Infatti nella prima mezz'ora non è successo niente, nemmeno un tiro in porta. All'improvviso però si sblocca la Ternana che va in rete la prima volta proprio al 30'. Vitale crossa e Carcuro colpisce di testa in tuffo, Valentini non trattiene e Litteri è bravo a tenere in campo il pallone e servirlo indietro ad Alfageme che segna. La squadra rossoverde cresce e al 41' raddoppia con Litteri che, nonostante la spinta di Modolo, riesce ad infilare in rete un cross radente di Dianda. Passa un minuto e Alfageme crossa da destra arretrato per Vitale che controlla col sinistro e di destro al volo infila l'angolino. Partita chiusa in meno di un quarto d'ora. Camolese però a inizio ripresa opera due cambi inserendo Casoli e Zigoni. La Ternana controlla, ma su un tranquillo contrasto in area tra Fazio e Tiribocchi l'arbitro Fabbri decide di assegnare il rigore alla formazione piemontese tra lo stupore generale. Il “Tir” dal dischetto non perdona e con una botta violentissima riapre la partita, che la Ternana prova a chiudere sei minuti più tardi. Ancora un rigore per il fallo di Masi su Ragusa. Vitale dal dischetto si regala la doppietta personale. Ma non è finita ancora perché al 27' una conclusione da fuori di Scavone trova l'impatto con Zigoni, che beffa Brignoli e prova a rimettere ancora in carreggiata la Pro Vercelli. La Ternana potrebbe mettereil sigillo al 41', ma in contropiede Dumitru mette fuori sull'uscita del portiere. La vittoria della Ternana non è comunque in discussione e costa probabilmente l'esonero a Camolese, tecnico della Pro Vercelli. (Massimo Laureti)

Lo spezzino Di Gennaro festeggiato dopo il gol a Vicenza. LaPresse

VICENZA-SPEZIA 2-3 — Inizia tardi la sua rincorsa il Vicenza. Lo Spezia conquista tre punti d’oro al Menti e fa scricchiolare la panchina di Breda. Attimi di paura nei primi minuti, quando Madonna cade a terra dopo un contrasto e perde i sensi. Le prime due azioni sono di marca spezzina, con Okaka che mette paura a Coser e alla difesa. Il portiere vicentino viene castigato al 26’, sulla violenta punizione di Porcari che si infila sul secondo palo. Il Vicenza è imbarazzante e rischia di affondare sul tentativo aereo di Mandorlini; Coser si supera e mette in corner. Al 46’ la squadra di Serena raddoppia con Benedetti, che su calcio d’angolo stacca indisturbato e insacca con la complicità del portiere. I biancorossi aprono al meglio la ripresa, segnando al 12’ con Martinelli (bella incornata su punizione di Giandonato) il gol che riporta entusiasmo. Ma lo Spezia non perdona e giusto un minuto dopo, sulla ripartenza offensiva, brucia le speranze del Menti servendo il tris con un sinistro certosino di Di Gennaro, imparabile. La squadra di Breda prova a reagire e crea una doppia occasione con Giacomelli e Malonga; Iacobucci salva tutto. I padroni di casa accorciano poi le distanze al 38’ con Malonga, che si procura e trasforma un penalty per fallo di Piccini. (Marta Benedetti)

L'esultanza di Cacia. Il Verona ha steso il Modena. LaPresse

verona-modena 3-1 — D’orgoglio e di tenacia. Il Verona soffre e vince. Batte il Modena (3-1) e sale a quattro punti dal Livorno. Partita viva dall’inizio alla fine, che l’Hellas si aggiudica alla distanza. La partenza è feroce, la fase di studio salta del tutto. Passano tre minuti, e Lazarevic se ne va sulla sinistra, il cross è pericoloso e Maietta nel tentativo di anticipare Ardemagni la mette alle spalle di Rafael. Senza paura il Modena, ma la reazione dell’Hellas è veemente. Carrozza, schierato largo a sinistra con Rivas dall’altra parte, confeziona al 9’ un assist perfetto per la stoccata implacabile di Cacia. Preme il Verona, lacunoso però in fase di rifinitura soprattutto con Rivas. Ben più concreto il Modena, che sfonda con Lazarevic (brutto cliente per Cacciatore) e che al 23’ ha l’occasione giusta per tornare avanti. Il colpo di testa di Andelkovic è a botta sicura, ma Rafael è ancora quello miracoloso di Empoli e respinge col corpo in angolo. La partita rimane apertissima, ci provano invano Carrozza, Lazarevic e Cacia. Fino alla fine del tempo. Marcolin lascia negli spogliatoi Greco e lo rimpiazza con Stanco, il Modena se la gioca a viso aperto e conferma di valere ampiamente la sua classifica. Si fa male (da solo) Rivas, entra Grossi. L’Hellas preme, ma non conclude. Fino al 19’, quando il Modena perde un sanguinoso pallone davanti alla propria area. Bacinovic è lesto a servire Cacia, la cui conclusione diventa un pallonetto imparabile per la deviazione di Zoboli. La partita è chiusa alla mezzora, quando Hallfredsson trova la testa di Cacia che trova la testa di Andelkovic sulla linea. Tutto inutile, perché sulla respinta corta Jorginho è il più pronto ad inzuccare il pallone in fondo al sacco. Il Bentegodi festeggia, Roberto Bordin regala la standing ovation a Cacia, l’Hellas è terzo con 10 punti di vantaggio sull’Empoli, quarto. Si può andare in serie A, in fondo, pure arrivando terzi. A Verona sono in tanti a pensarlo. (Alessandro De Pietro)