In attesa della capolista Sassuolo, impegnata nel big match di lunedì alle 21 a Verona, la 13ª giornata di Serie B accende i fari sulle inseguitrici. Il Livorno vince 2-1 col Bari, mentre il Padova fa 1-1 con il Cesena. Successo del Cittadella per 1-0 a Novara: la squadra di Foscarini ora è quarta. Completa il quadro la sfida tra Modena e Juve Stabia, in posticipo alle 19 lunedì.

BRESCIA-TERNANA 1-0 — Il Brescia ritrova la vittoria dopo 28 giorni (6 ottobre, 2-0 al Lanciano) e irrompe in zona play-off, sia pur in folta e qualificata compagnia e aspettando i risultati dei posticipi di lunedì sera. L’1-0 alla Ternana dà sostanza ai tre pareggi consecutivi (Bari, Pro Vercelli e Cittadella) e alla serie positiva, confermando la regolarità della squadra di Calori, che vince poco (4, sempre in casa) ma perde ancor meno (3). La partita del Rigamonti, iniziata sotto la pioggia che ancora una volta costringe gli ultras lombardi a rinviare le coreografie per la nuova curva nord, inaugurata una settimana fa contro la Pro Vercelli, si decide dopo 19 minuti. Brosco interrompe con una manina galeotta un’incursione di Zambelli. È punizione dal limite sul centro-destra, l’ideale per un mancino come Saba, che approfitta dell’errore di valutazione di Ambrosi, che fa un passo verso il palo coperto dalla barriera, per infilare il pallone dalla parte opposta. Nella ripresa esce il sole, spunta persino l’arcobaleno e la gara è ricca di colpi di scena. Calori si gioca i tre cambi tra l’intervallo e l’8’ del secondo tempo per gli infortuni di Antonio Caracciolo, Rossi e Saba. Entrano Stovini, Bouy e Picci. La Ternana cambia il tridente (Sinigaglia, Litteri, Nolè, dentro Dumitru, Maniero e Alfageme, ex come Corvia), guadagna metri, crea l’occasione migliore a tempo scaduto, con una conclusione di Dumitru respinta in tuffo da Arcari. Numerose le occasioni sprecate dal Brescia per raddoppiare, contropiede spesso gestiti male e conclusi peggio. Ciò che conta per la squadra il presidente Corioni, che ha visto la partita in Tv dalla sala vip dello stadio, è avere dato sostanza ai tre pareggi e alla classifica, sempre più invitante. (Vincenzo Corbetta)

EMPOLI-PRO VERCELLI 2-1 — E’ arrivata anche la quarta vittoria consecutiva per l’Empoli. Buona la partita contro la Pro Vercelli, ma neanche la miglior gara degli azzurri al ‘Castellani’. Un match che si è messo subito bene per la squadra di Sarri, andata subito in gol con Tonelli sugli sviluppi di un corner. Ma va detto che la formazione di Camolese, almeno nel primo tempo, è stata quasi inesistente con solo un paio di conclusioni da fuori. I padroni di casa, reduci da nove punti convincenti nelle ultime tre partite, sono stati fin da subito determinati e hanno tenuto in pugno la gara senza problemi. Anche nella ripresa, dopo il pareggio di Scaglia con un eurogol, l’Empoli ha dato sempre la sensazione di non avere problemi a gestire il match e infatti poco dopo è tornato in vantaggio. Insomma quella con i piemontesi è la gara che sancisce ufficialmente l’uscita degli azzurri dal tunnel. Un poker, il filotto di quattro gare vincenti, che non arrivava dal 2008. Grande protagonista Maccarone che si conferma ancora una volta trascinatore di tutta la squadra in questa partita orfana del capitano Moro. A proposito: la fascia era al braccio di Tavano che ha avuto un paio di occasioni senza brillare particolarmente. I gol: al 14’ Tonelli segna con un tiro al volo sugli sviluppi di un corner, per il difensore è la seconda rete dopo quella del successo siglata a Bari; al 10’ della ripresa Scaglia trova una rete da fuori area di esterno sinistro che si infila all’incrocio; al 17’ Maccarone segna il suo quarto gol stagionale infilando Valentini dopo averlo saltato sul filo. (Giacomo Cioni)

GROSSETO-ASCOLI 2-1 — Il Grosseto ritrova la vittoria dopo otto turni di astinenza e riprende la corsa salvezza, mettendo al tappeto (2-1 il finale) l'Ascoli con una doppietta di Nando Sforzini, al termine di un match giocato meno bene delle precedenti uscite. I toscani sapevano di giocarsi la gara della vita, ma con una manovra lenta e prevedibile non sono riusciti a trovare varchi nella difesa di un avversario rinunciatario, che aspettava i locali nella propria tre quarti. E' bastata una mossa di mister Somma per cambiare il volto alla gara, al 40'. Jadid, a due minuti dal suo ingresso, ha servito un pallone per Sforzini, che ha anticipato di testa l'uscita di Guarna ed ha depositato la palla in rete. Il Grosseto ha raddoppiato al 5' con un'azione in velocità partita da Donati e conclusa con una gran girata di sinistro di Sforzini, smarcato da un passaggio di prima di Bonanni. Sotto di due reti, l'Ascoli ha cambiato marcia inserendo Zaza. Il gioellino bianconero ha subito creato scompiglio ed al 15' ha accorciato le distanze su un suggerimento di Feczesin. Al 23', partito in evidente posizione di fuorigioco, potrebbe raddoppiare, ma Lanni gli sbarra la strada con una grande uscita ed al 29' è ancora il portiere biancorosso a superarsi respingendo con il corpo il tiro dello stesso Zaza. Il Grosseto, che ha fallito il terzo gol con Delvecchio, che ha tirato in bocca a Guarna dopo una bella azione personale, riesce a mantenere il vantaggio con i denti e nell'interminabile recupero perde anche Jadid (stiramento). Al triplice fischio finale Camilli scende addirittura in campo ad urlare la sua rabbia a Gavillucci, per l'ennesimo arbitraggio contrario, con sei cartellini gialli, contro nessuno agli ospiti. Una contestazione che prosegue in maniera vivace fuori dallo stadio, con i tifosi che chiedono direttori di gara all'altezza della situazione. (Maurizio Caldarelli)

LIVORNO-BARI 2-1 — Il Livorno liquida la pratica Bari per 2-1 e almeno fino a lunedì sera, quando si giocherà il posticipo fra Verona e Sassuolo, si coccola il secondo posto solitario. Seconda sconfitta consecutiva (ancora contro una squadra toscana: martedì era giunta con l'Empoli) per i galletti biancorossi che, nonostante le gravi assenze, hanno provato a gettare il cuore oltre l'ostacolo e, dopo essersi trovati in ritardo 2-0 al 58', hanno reagito, andando ad un passo dalla rimonta. Sofferto il successo degli amaranto, costretti a disputare gli ultimi 15' (recupero incluso) in inferiorità numerica. I locali, già al 6', sbloccano il punteggio su rigore, assegnato per un evidente contatto in piena area del brasiliano Dos Santos, in chiaro ritardo sullo 'sgusciante' connazionale Paulinho, lanciato in velocità. Dionisi, dal dischetto, spiazza con un rasoterra angolato sulla sua destra l'incolpevole Lamanna. Sterile la reazione dei pugliesi, che si limitano a provare tiri dalla distanza, ben controllati dall'attento Fiorillo. Al 13' della ripresa, il Livorno raddoppia. Fuga sulla sinistra di Paulinho, che dalla linea di fondo effettua un preciso traversone rasoterra. Un assist tutto d'oro, che lo smarcato Schiattarella mette in rete, con un comodo piatto destro. Sul 2-0 sembra un match chiuso a doppia mandata, ma il giovane e generoso Bari ha mille vite. Gli ospiti dimezzano le distanze al 27': da sotto misura Galano va al tiro a botta sicura, Fiorillo respinge alla meno peggio, arriva con il neo-entrato Fedato, che realizza in tap-in. I biancorossi prendono fiducia e vanno ad un passo, al 30', dal pareggio. Su cross di Bellomo, incornata di Grandolfo e prodezza di Fiorillo che devia il pallone e lo manda ad incocciare sulla traversa. Al 34' Livorno in dieci: Remedi, in campo da trenta secondi (!) entra in ritardo in modo scomposto su Filkor: per lui scatta il cartellino rosso. Nel finale Bari tutto in avanti, ma il Livorno fa buona guardia e con le unghie e con i denti difende un successo preziosissimo. (Fabio Giorgi)

NOVARA-CITTADELLA 0-1 — Sempre più su il Cittadella, sempre più a fondo il Novara che raccoglie la quinta sconfitta nelle ultime sette partite e precipita al penultimo posto in classifica. Nonostante il cambio di tecnico in settimana, gli azzurri non riescono a invertire la tendenza e sciupano anche un rigore con Gonzalez. La novità, nel Novara, è lo schieramento: 3-5-2 con Gonzalez e Mehmeti confermati in attacco; tra i veneti, invece, confermata la formazione della vigilia, con il tridente composto da Di Roberto, Di Carmine e Giannetti. Proprio quest’ultimo si procura la prima azione da gol della partita, mandando di poco a lato in tuffo di testa (6’); reagisce il Novara: punizione di Lazzari e colpo di testa di Marianini da due passi, con Cordaz che respinge. Poco dopo la mezz’ora accelera il Cittadella e tocca a Perticone salvare prima su Giannetti (con Di Carmine che spara poi alle stelle una sorta di “rigore in movimento” sulla ribattuta) e poi su Di Roberto lanciato a rete. Eppure, al 35’, l’occasione per passare in vantaggio ce l’ha il Novara: Di Carmine “smanaccia” su azione d’angolo e l’arbitro assegna il rigore, primo stagionale per gli azzurri. Sul dischetto si presenta Gonzalez che tira molle e favorisce i riflessi di Cordaz. Due minuti e la situazione si ribalta: azione d’angolo del Cittadella, Giannetti si incunea con la difesa del Novara immobile e porta in vantaggio i suoi. Nella ripresa le emozioni arrivano in apertura, con l’espulsione di Perticone (doppio giallo al 9’) e in chiusura, con un salvataggio di Alhassan su contropiede di Di Roberto. In mezzo il nulla: gli azzurri, contestati duramente, non riescono a pungere, il Cittadella si limita ad amministrare. Umori agli antipodi a fine gara: il Cittadella festeggia l’ennesimo passo di un cammino esaltante, il Novara finisce contestato, duramente, dai suoi tifosi. (Giuseppe Maddaluno)

PADOVA-CESENA 1-1 — Segnare un gol decisivo, e prendere la standing ovation dal pubblico avversario. Non succede spesso, ma capita oggi a Davide Succi, che ricorda all’Euganeo d’esser ancora il bomber ammirato nei suoi trascorsi in biancoscudato. Un suo lampo, sul finire della prima frazione, gela infatti la squadra di Pea, che lascia il campo con il rammarico delle tante occasioni da rete non sfruttate. In buona parte di Cutolo, che è mattatore sin da subito. Specie quando all’11’ confeziona un gran assist per Granoche: grave in quest’occasione il buco della difesa ospite, che lascia l’uruguagio solo davanti a Belardi. E’ 1-0. Il Padova ha l’inerzia dalla sua e macina occasioni da rete: al 19’ Farias lambisce il palo con un tiro a giro dal limite, un paio di minuti più tardi Cutolo manca l’aggancio in area piccola mentre al 30’ manda alto un pallonetto. La chance più clamorosa, però, la fallisce Farìas, che al 33’ calcia sopra la traversa a porta spalancata. Poi, ancora il brasilano al 37’: debole il rasoterra da buona posizione. Il Padova, che manca il colpo del ko, cade quando meno ce lo si aspetta: in pieno recupero. Grave errore di Renzetti, che libera al cross D’Alessandro, deviazione di Lapadula, e girata sotto porta di Succi che segna l’1-1. Dopo il riposo è molto meno spettacolare la ripresa, lì dove il Cesena abbassa le sue linee e ingabbia la fantasia biancoscudata. Da lontano allora ci provano Cionek (al 58’), Ze Eduardo (62’) e soprattutto Cutolo, che al 68’ colpisce un palo e al 72’ esalta ancora Belardi. E il Cesena? Si vede di rimessa e su piazzato, come al minuto 84, quando Defrel impegna di testa Anania. Poi, l’assalto finale del Padova, con il portiere bianconero a tirare giù la saracinesca. Ci provano Ze Eduardo e ancora l’inesauribile Cutolo, ma Belardi è insuperabile e protegge il pareggio. (Carlo Della Mea)

REGGINA-VARESE 1-1 — La Reggina dai due volti, la quale contesta un rigore non concesso sull’1-0 per fallo su Comi, ce l’ha messa tutta a portare a casa i 3 punti ed invece nel suo momento migliore ha subito il gol del pareggio, per una papera collettiva di tre suoi calciatori. Così il pareggio di Neto Pereira, possiamo dire, salva la panchina di Castori. Sfortunata la Reggina, con un Varese che si è trovato in anticipo il regalo di Natale. Nei minuti di recupero l’arbitro Manganiello perde il controllo della gara ed espelle il difensore amaranto Adejo per doppia ammonizione. Al triplice fischio una mega rissa in campo con sputi e qualche pugno andato a vuoto tra i calciatori (Ebagua contro Bergamelli). Sul terreno di gioco anche il presidente Foti, il quale ha abbandonato la tribuna per andare a protestare energicamente contro il direttore di gara. Varese per continuare la serie positiva, frutto di tre pareggi, Reggina alla ricerca della quarta vittoria in campionato e cancellare la sconfitta di martedì a Castellamare. Comincia bene la squadra di casa e al 3’ ha l’ occasione per portarsi in vantaggio con Ceravolo, servito da Melara, ma il suo sinistro si perde di poco a lato. Risponde Nadarevic, con il diagonale che s’ infrange sull’esterno della rete. Si va vedere Comi in elevazione di testa, con il pallone ribattuto dal suo marcatore in angolo. Al 28’ ci vuole un’uscita tempestosa di Bastianoni, per respingere il tiro di Barillà. Un minuto prima dell’intervallo Ceravolo, pescato ottimamente da Sarno, da buona posizione tira maldestramente fuori. Ad inizio ripresa Castori provvede a mandare in campo Damonte al posto di Felipe e al primo affondo la Reggina passa in vantaggio: angolo battuto da Ceravolo e Comi di testa anticipa tutti e di testa batte Bastianoni. Terza rete in campionato per l’attaccante arrivato in estate in prestito dal Milan. Al 18’ la Reggina reclama un calcio di rigore per atterramento di Comi da parte di Troest, ma l’arbitro ammonisce l’attaccante amaranto per simulazione. Al 31’ il Varese si porta in parità, grazie ad un triplo errore consecutivo di Ely, Adejo ed Hetemaj, i quali non riescono a spazzare l’aria sul cross debole di Ebagua, con il pallone che giunge sui piedi del nuovo entrato Neto Pereira che di destro batte Baiocco. (Lorenzo Vitto)

SPEZIA-CROTONE 2-1 — Quattro veri attaccanti per metà del secondo tempo e lo Spezia torna a vincere, grazie al 'solito' Sansovini. Doppietta per lui al Crotone e 8 gol tra i cannonieri. Parte subito forte lo Spezia, come al 'Picco' è solito fare. Tre minuti dal fischio d'avvio e sulla punizione di Garofalo dalla destra, Benedetti interviene di testa costringendo Caglioni ad una prodezza. Passano soltanto 120 secondi e i padroni di casa vanno in vantaggio: sul cross dalla sinistra di Sammarco (finalmente protagonista in mezzo al campo), liberato da Garofalo, il tocco di nuca nell'area piccola di Sansovini è vincente. Caglioni raccoglie la palla nel sacco, sulla sua sinistra. Poi, sono gli ospiti a farsi vedere, al 9', con Iacobucci che tocca sopra la traversa la pericolosa conclusione di Maiello da fuori area. Dopo il gol annullato a Goian che si trova in offside quando incorna in rete al 17', arriva il pari dei calabresi al 27': nuovo tiro dalla distanza (è il leitmotiv rossoblù), questa volta di Calil, che colpisce la traversa e sulla respinta, il più veloce è Maiello che appoggia, di testa, nella porta sguarnita l'1-1. Le occasioni nella ripresa sono soprattutto dei liguri, che passano dal 4-3-3 iniziale, allo schieramento speculare agli avversari, 4-2-3-1, per poi tentare la carta del superattacco a quattro. Così, prima Antenucci conclude troppo fiacco all'11' a tu per tu con Caglioni, mentre Sansovini due minuti dopo schiaccia il pallone costringendo l'estremo difensore calabrese a distendersi in tuffo. Poi, con l'ingresso di Pichlmann, arriva il 2-1: punizione di Porcari, respinta di Caglioni, l'austriaco ruba il tempo a tutti, ma è Sansovini a toccare infilando, sotto la traversa, la rete decisiva. Due colpi di testa nel finale, di Calil e di Eramo, fanno tremare gli spezzini, ma le mani di Iacobucci ci sono. (Marco Magi)

VICENZA-LANCIANO 0-1 — Il Lanciano espugna il Menti grazie alla marcatura di Vastola nel primo tempo. Si fa preferire il Vicenza in avvio di gara, con Malonga che dopo 5’ calcia col piattone destro impensierendo Leali. All’ 11’ Giandonato prova la botta dalla distanza, palla oltre la traversa. Al 15’ cambia il risultato ma a segnare è, con sorpresa, la squadra di Gautieri: Vastola si tuffa di testa sul perfetto traversone di Mammarella e manda la palla all’incrocio. Dall’altra parte Camisa, al 17’, impatta benissimo di testa sul pallone costringendo Leali a un mezzo miracolo. Di nuovo Virtus Lanciano pericolosa un minuto dopo, quando Testardi incorna e Pinsoglio vola a mettere in angolo. I padroni di casa costruiscono diverse situazioni per pareggiare. La più ghiotta di queste non viene sfruttata da Giacomelli che non riesce a deviare il traversone a metà altezza dell’ottimo Padalino. Nella ripresa Pinardi rileva Giacomelli, i biancorossi vanno vicini al gol con un sinistro di Malonga potente ma impreciso. Il Vicenza le prova tutte e al 25’ è sfortunatissimo. Mustacchio la mette sul secondo palo, Gavazzi devia al volo e pare gol. Non è chiaro se il numero uno rossonero respinga la palla sulla linea o dentro la porta. Fatto sta che il direttore di gara, Roca di Foggia, non convalida il gol. Vengono espulsi Breda, il preparatore atletico Saffioti e il Presidente del Vicenza Masolo; gli animi si fanno incandescenti anche in campo e volano diversi cartellini. (Marta Benedetti)