Nella 7 giornata di Serie B il Sassuolo torna alla vittoria con l'1-0 sull'Ascoli, mentre le inseguitrici non mollano: il Livorno strappa un 2-1 a Crotone, mentre il Verona fa 1-0 in casa col Bari. Nello scontro diretto tra Serena e Dionigi ha la meglio lo Spezia, con l'1-0 sulla Reggina. Chiudono lunedì Cittadella-Pro Vercelli (ore 19) e Cesena-Varese (ore 21).

Catellani durante la sfida con l'Ascoli. LaPresse

CROTONE-LIVORNO 1-2 — Vince il Livorno e alla fine anche con merito. I ragazzi di Nicola cercano maggiormente la vittoria e la ottengono grazie ad una maggiore convinzione. La rete della vittoria arriva nel finale grazie a Siligardi che sfrutta un errore in disimpegno della difesa crotonese. Parte bene il Livorno che al primo minuto mette in difficoltà la difesa del Crotone che deve chiudere con un provvidenziale intervento di Mazzotta. Due minuti dopo è il Crotone che con Gabionetta impegna Mazzoni che di piede respinge un tiro sul primo palo. La partita è veloce e godibile, il Livorno non si barrica e trova anche il vantaggio al 21’ sugli sviluppi di un angolo. È Luci che dal limite con un sinistro trova l’angolo scoperto di Concetti portando in vantaggio i suoi. Il Crotone è come morso dalla tarantola e comincia a schiacciare il Livorno nella propria trequarti. Il Livorno si mette nella posizione comoda di ripartire in contropiede ma intanto è Mazzoni che dice di no ad un tiro di Maiello. E quando il Livorno pensa di poter colpire il Crotone in contropiede, arriva invece il pareggio in contropiede. Ciano riesce a smarcare in verticale Gabionetta che supera Emerson, aspetta l’uscita di Mazzoni, lo dribbla e di destro deposita in rete. Nella ripresa il Livorno preme maggiormente e il Crotone soffre gli attacchi degli avversari. Concetti si deve superare su tiri dalla distanza e alla mezzora è salvato dalla traversa di Dionisi. E nel finale arriva il gol di Siligardi (sesta rete in campionato) che da dentro l’area coglie l’incrocio e la vittoria per i suoi. (Luigi Saporito)

JUVE STABIA-PADOVA 1-0 — Prima vittoria stagionale in campionato per la Juve Stabia ai danni di un Padova formato trasferta piuttosto dimesso, in dieci uomini già dal primo tempo per l'ingenua espulsione per proteste del portiere Anania. Il Padova mette subito paura alla Juve Stabia con un colpo di testa di Cuffa che colpisce, da palla inattiva, la base del palo al 3'. Un fuoco di paglia che lascia subito spazio agli avversari, determinati a mettere le mani sui tre punti. Gli uomini di Braglia chiudono subito gli avversari in area, conquistando angoli in serie, ma non riescono a passare. Al 10' Erpen impensierisce Anania dalla distanza e, poco dopo, è ancora l'argentino a rendersi pericoloso con un tiro a lato dalla sinistra peccando un pizzico di egoismo. Al 23' Mbakogu si mangia un gol davanti ad Anania, bravo a non farsi ingannare dal pallonetto dell'attaccante gialloblù. Dal successivo tiro dalla bandierina Anania esagera troppo con le proteste per una carica a suo danno non sanzionata e Baracani lo manda fuori dopo averlo ammonito. La Juve Stabia ci crede e, al 26', un colpo di testa di Murolo dà l'illusione ottica del gol. Il Padova in inferiorità numerica si riorganizza e chiude tutti i varchi agli avversari, pericolosi solo nel finale di tempo con un colpo di testa di Mbakogu. Il Padova si fa vedere solo una volta dalle parti di Nocchi, in campo a sorpresa al posto di Seculin, e al 44' Ze Eduardo sfiora il palo con un rasoterra dal limite. Il secondo tempo è tutt'altra partita: la Juve Stabia parte con il piede sull'acceleratore e conquista occasioni a ripetizione. Figliomeni, Erpen e Mezavilla bombardano senza esito la porta di Silvestri. Il Padova non capitola e si rende anche pericoloso, grazie all'insicurezza di Nocchi, con un tiro dalla distanza di Granoche. Al 18' ci si mette anche la traversa, su corner di Erpen, su colpo di testa di Mezavilla. Ma un minuto dopo ci pensa il giovane nigeriano Mbakogu, il cui cartellino è a metà tra Padova e Juve Stabia, a far esultare il Menti dopo un suggerimento di Genevier che lo libera davanti a Silvestri. Poche emozioni nell'ultimo spicchio di match. (Gianpaolo Esposito)

sassuolo-Ascoli 1-0 — Consolida il suo primato solitario in classifica il Sassuolo di Di Francesco, battendo l’Ascoli per la sesta vittoria in sette gare. I neroverdi non brillano, ma passano all’incasso in coda ad una partita giocata in modo razionale e giudiziosa, e necessariamente sofferta al cospetto di un Ascoli guardingo ma non rinunciatario. Dopo mezz’ora di nulla, la prima rete stagionale di Boakye – minuto 32, finta ai diciotto metri su Peccarisi e conclusione che incenerisce Guarna – mette infatti in condizione gli uomini di Di Francesco di gestire senza troppi problemi il ritorno di un Ascoli ben organizzato attorno al 3-5-2 della prima ora di gioco, ma troppo limitato in fase offensiva, anche se Silva prova a dargli peso aggiungendo Zaza e trovando un minimo di logica offensiva in una squadra fin lì invisibile nella metà campo avversaria. E se al netto delle intemerate di Zaza – entrato troppo tardi, unico in grado di dare spessore offensivo all’Ascoli – è il Sassuolo ad andare più vicino al raddoppio con Boakye, Chibsah e soprattutto Troianiello, l’occasionissima, l’Ascoli, l’avrebbe al minuto 81, ma Feczesin sbaglia il tap in che avrebbe potuto cambiare la storia del match. (Stefano Fogliani)

SPEZIA-REGGINA 1-o — Sfida particolare quella che lo Spezia vince con la Reggina grazie alla rete del solito Sansovini. Ci sono gli allenatori, Serena e Dionigi, più in bilico del campionato. E così, ecco una partita dove l'attacco ligure Sansovini-Antenucci sembra non intendersi mai, ma trova supporto nelle palle inattive, mentre dall'altra parte Ceravolo sfrutta bene la tecnica personale e gli spazi aperti da Fischnaller, ma non punge. Pochi tiri nel primo tempo verso Iacobucci e Baiocco (che torna dopo la pausa di martedì a difendere la porta calabrese), mentre la gara, dopo quattro sterili corner dei padroni di casa, la prova a vivacizzare Ceravolo, vera spina nel fianco della difesa dello Spezia. Dopo 15 minuti, a conclusione di un contropiede ben orchestrato, colpisce il palo alla sinistra di Iacobucci disteso in tuffo. Quasi allo scadere del primo tempo si vede anche lo Spezia con Di Gennaro, che costringe alla parata in tuffo l'estremo difensore ospite. Il gol decisivo è di Sansovini che al 10' della ripresa, su corner di Di Gennaro, infila di testa Baiocco. Poi, nel momento in cui Serena vuole tenere alta la squadra e inserisce Pichlmann ecco l'errore del già ammonito Armellino che tocca da dietro Sammarco e viene espulso (16'), lasciando in 10 i calabresi. Si aprono le maglie ospiti ed ecco che lo Spezia è sempre pericoloso, ancora con Sansovini: traversa al 26' con gran tiro al volo e occasionissima 6' dopo sull'assist di Crisetig, che, però, spara sul corpo di Baiocco in uscita. (Marco Magi)

L'esultanza dello Spezia dopo la rete di Sansovini. LaPresse

VICENZA-GROSSETO 2-1 — Il Grosseto scappa, il Vicenza lo riacciuffa e lo sorpassa nel finale al termine di una gara nervosa. Al quarto d’ora di gioco Malonga si costruisce una bella opportunità, portando a spasso metà difesa e calciando di potenza dai 25 metri; Bremec devia con qualche difficoltà. La partita attendista del Grosseto viene premiata al 37’, complice l’infortunio di Giani. Il difensore litiga col pallone in fase di disimpegno, Lupoli va subito al cross per Sforzini che indirizza di testa il pallone sul primo palo. Il Vicenza prova a riprendersi immediatamente con un tiro di Plasmati (deviato in corner) che sfrutta una situazione di confusione all’interno dell’area piccola maremmana. Nella ripresa, con le squadre agitate per una direzione arbitrale non impeccabile, la prima azione pericolosa arriva al 31’ dai piedi di Falzerano; palla che scende all’ultimo ma sorvola la traversa. Al 35’ la squadra di Breda reclama un rigore per un mani di Padella, che si protegge sul destro di Plasmati. Il forcing del Vicenza è asfissiante, ma produce solo un sinistro debole di Castiglia su cui si distende Bremec (40’). Al 44’ pareggiano i padroni di casa sugli sviluppi di un calcio di punizione. Sul palo colpito da Pinardi, è lesto Plasmati a correggere in porta con un diagonale preciso. Al 4’ di recupero Plasmati viene steso in area da Iorio e l’arbitro concede il rigore che Pinardi trasforma. La sconfitta costa il posto a Moriero: il tecnico è stato esonerato dal presidente Piero Camilli insieme all'allenatore in seconda Roberto Miggiano. Il cambio di allenatore è il tredicesimo nei sei anni di serie B del Grosseto e il 28° dell'era Camilli in 12 anni di presidenza. Il nuovo tecnico è Mario Somma, dopo che Alfredo Aglietti non ha trovato l'accordo con Camilli.(Marta Benedetti)

EMPOLI-BRESCIA 1-1 — Un pareggio che salva la panchina di Maurizio Sarri. Dopo quattro sconfitte consecutive, con il Brescia l’Empoli trova un punto che stoppa l’emorragia di punti e che convince tutti: pubblico e società. Finisce 1-1, un risultato che si concretizza nei primi venti minuti. Pronti via e l’Empoli fa capire di voler interpretare al meglio la gara dopo giorni di tensione e di indiscrezioni su un imminente cambio di panchina in caso di sconfitta. Si capisce subito che potrebbe essere un duello a distanza fra Caracciolo e Maccarone. L’Airone ha subito una palla invitante al 2’ dopo uno svarione di Ferreira, l’attaccante si presenta davanti a Dossena e lo supera con un pallonetto che finisce sopra la parte alta della rete. Risponde Big Mac al 7’, ma stavolta è gol: Saponara spinge forte a sinistra, crossa al centro, Cori fa velo per Maccarone che davanti alla porta non sbaglia. Il Brescia sembra quasi sorpreso dal fanalino di coda, ma al 18’ trova il pareggio con una bordata da quasi 30 metri di Lasik sulla quale Dossena non è pronto: il portiere tocca, però il pallone s’infila ugualmente in porta. Ancora Caracciolo pericoloso al 26’ e al 29’, nella seconda occasione Dossena si riabilita. Al 31’ Maccarone scheggia la traversa con un destro potentissimo. Nella ripresa il duello si trasferisce in panchina con i due tecnici che si fronteggiano con mosse e contromosse. Sarri, dopo aver sostituito Cori con Mchedlidze, cambia modulo mettendo la difesa a tre con l'uscita di Cristiano e l'inserimento di Regini. Centrali Ferreira, Pratali e Accardi, con Tonelli e Regini più avanti, quindi un 3-4-1-2. Calori fa uscire Corvia e inserisce Picci. Mchedlidze con questo modulo ha un impatto forte sul match e al 17' vede mettersi in corner da Arcari un missile da fuori area. Nel finale altra occasione importante per Caracciolo che viene recuperato da Accardi. (Giacomo Cioni)

LANCIANO-MODENA 1-1 — Per il Lanciano la vittoria casalinga non arriva, anche perché giocare lontano dal proprio campo comincia a pesare. Gautieri conferma la squadra di Reggio con Turchi che parte dall’inizio titolare sulla fascia sinistra. Marcolin, dal canto suo, schiera a sorpresa Minarini esterno. In avanti Ardemagni è preferito a Stanco, ma subisce oltre misura l’attenta marcatura di Aquilanti. La partita stenta a decollare fino al 24’ del primo tempo, quando Vastola viene atterrato al limite da Zoboli. Mammarella s’incarica di calciare con il suo magico sinistro, lasciando Colombi immobile al centro della porta, realizzando così il suo terzo gol stagionale. Per il Lanciano c’è Vastola, croce e delizia della squadra, che rovina la sua gara con un inutile fallo su Surraco, che ne determina l’espulsione, lasciando la squadra in dieci per tutto il secondo tempo. Il Modena non ci sta. Signori e Dalla Bona aumentano il ritmo rendendosi pericolosi al 44’ con Lazarevic che trova l’opposizione di un reattivo Leali. In superiorità numerica Marcolin si gioca la carta Stanco, subentrato ad inizio ripresa a Andelkovic e trova subito il pareggio con Signori che da fuori area trova l’incrocio dei pali sulla sinistra di Leali. Il Lanciano sfiora il vantaggio con Di Cecco che devia alto sulla traversa un insidioso tiro di Volpe. Staco dimostra di poter coesistere con Ardemagni e al 30’ i due confezionano una palla gol straordinaria che finisce di poco alta sulla traversa. All’ultimo tentativo Ardemagni trova il tiro vincente che Leali sventa, salvando il risultato.(Fiorenzo Carlini)

Novara-Ternana 1-2 — Si infrange sulla traversa della porta difesa da Ambrosi l’imbattibilità in campionato del Novara, che cede 1-2 al Piola (dove nelle ultime 30 sfide di B aveva perso una sola volta). Passa la Ternana, cinica il giusto per avere la meglio di una formazione, quella azzurra, che ci mette un’ora buona prima di ingranare. Ci mette molto meno la Ternana, abile ad aspettare il Novara anche a pieno organico dietro la linea del pallone per poi ripartire in velocità. Lo fa al 12’, quando Dianda trova il cross buono per Ragusa che, dall’interno dell’area piccola, manda alto di testa. Al secondo affondo la Ternana passa: corner di Vitale e in mezzo all’area Nolè, dimenticato da tutti, colpisce in rovesciata superando Bardi. Il Novara è tutto in una punizione di Gonzalez alzata da Ambrosi sopra la traversa (23’), e in un paio di tiri da fuori di Pesce. Troppo poco, visto che a sfiorare il gol sono ancora gli ospiti, con il solito Nolè su cui si supera Bardi al 40’. Tesser corre ai ripari e prima ancora dell’intervallo inserisce Buzzegoli per Alborno, deludente all’esordio da titolare. Nella ripresa, il primo squillo è di Gonzalez, con Ambrosi che compie un vero e proprio miracolo, poi un retropassaggio disgraziato di Pesce favorisce la fuga di Nolè: rimpallo con Ludi e palla che finisce sui piedi di Litteri che batte Bardi. Tesser si gioca la carta Rubino, che risponde subito (16’) con una traversa di testa su assist di Marianini. Lo imita, otto minuti dopo, Motta (appena entrato) al volo su cross di Gonzalez. Al 33’ cade l’imbattibilità di Ambrosi (dopo 410’ minuti), per mano del solito Gonzalez ben imbeccato da Motta. Assedio sterile del Novara: il protagonista è ancora Ambrosi, miracoloso su Lisuzzo al 92’. Rosso per proteste ad Alhassan al 94’. (Giuseppe Maddaluno)

verona-bari 1-0 — Un guizzo di Bojinov ad una manciata di minuti dalla fine regala al Verona la vittoria contro il Bari e il terzo posto in classifica. I veneti si piazzano a quota 15, dietro al Sassuolo e al Livorno, in attesa della gara del Varese. Primo tempo per gli scaligeri. Lammana è prodigioso su Laner e Cacciatore, il Verona spinge molto, ma difetta di precisione sotto porta. Nella ripresa esce alla grande il Bari e Rafael fa gli straordinari, ma quando lo 0-0 sembra il risultato definitivo ecco il guizzo dell'attaccante bulgaro che fa esplodere il Bentegodi. Bojinov era partito dalla panchina.