Nella 32/a giornata del campionato di Serie B il Torino allunga in classifica. Schianta 6-0 il Gubbio (doppiette di Bianchi e Antenucci), mentre sia il Verona che il Pescara cadono, rispettivamente a Nocera e ad Ascoli. Il vantaggio dei granata sugli abruzzesi e sul Sassuolo è ora di 4 punti. Importanti vittorie per Varese, Brescia e Sampdoria. Solo uno 0-0, tra Bari e Juve Stabia.

torino-gubbio 6-0 — La regola granata non si smentisce nemmeno stavolta: quando segna Bianchi il Toro vince. Il capitano si sblocca in casa dopo un girone intero (l’ultimo gol al Comunale l’aveva realizzato il 15 ottobre contro la Juve Stabia), fa il bis nella ripresa e il Gubbio va pesantemente al tappeto: finisce 6-0, con doppietta anche di Antenucci e reti di Surraco e Pasquato. Il primo gol di Bianchi arriva al 40’ del primo tempo, al termine di una azione confusa ma lottata del centravanti che è il più lesto a toccare in rete dopo la respinta del palo. Fra i granata rientra sei mesi dopo l’infortunio al ginocchio Stefano Guberti: gioca – e molto bene – dall’inizio per 55 minuti, e si candida a diventare l’uomo in più in vista del finale di stagione. In avvio di ripresa, passano 50 secondi ed è proprio Guberti ad inventare l’assist giusto: in mezzo all’area c’è Antenucci che ringrazia e spedisce alle spalle dell’incolpevole Donnarumma. Da quel momento il Gubbio si scioglie e il Toro entra come una lama nel burro, segna anche Surraco, fino all’apice di Pasquato che nell’arco di un minuto debutta e zittisce con il gol i contestatori della curva Maratona che non gli perdonano il passato bianconero. Ma quel che più conta si legge in classifica, visto che i tre punti servono al Toro per creare il solco: +4 da Pescara e Sassuolo, la serie A è più vicina. (Fabrizio Turco)

Sbaffo esulta dopo il 2-0. Lapresse

ascoli-pescara 3-0 — Crolla il Pescara ad Ascol sotto i colpi di Papa Waigo, autore di una doppietta. La squadra di Zeman protesta per il primo gol del bianconero viziato da una posizione irregolare, ma nel complesso è stata protagonista di una brutta prestazione che non può trovare nell’eventuale errore arbitrale un valido alibi alla sconfitta per 3-0. I tre punti sono una enorme boccata d’ossigeno per l’Ascoli che, nonostante i 7 punti di penalizzazione, è sempre più in corsa per la salvezza. Non c’è Immobile nel Pescara, privo anche dello squalificato Verratti. Nell’Ascoli assenti gli squalificati Pederzoli, Ciofani e l’infortunato Vitiello. Primo tempo scoppiettante soprattutto per merito dell’Ascoli che chiude la frazione in vantaggio per 2-0 fra le proteste dei pescaresi che si lamentano soprattutto per l’azione del vantaggio bianconero. E’ il 22’ quando Sbaffo lancia in verticale Soncin che scatta sulla linea dei difensori pescaresi, si invola verso Anania, allarga per Papa Waigo che insacca. Le vibrate proteste biancazzurre portano all’espulsione dalla panchina di Gessa. Reagisce il Pescara che riesce però a costruire solo una mischia in area ascolana al 25’ con Andekovic che anticipa Balzano. Al 28’ Guarna para in due tempi un tiro di Insigne limitato dal costante raddoppio di marcatura previsto per lui da mister Silva. Il raddoppio ascolano giunge al 31’. Scatta in posizione regolare Sbaffo che va solo verso la porta avversaria, scarta a destra Anania e centra il palo; la palla sbatte però sull’accorrente difensore pescarese Zanon e finisce in rete. Il Pescara è stordito ed è anzi l’Ascoli a mancare il terzo gol con Soncin al 37’. Alla ripresa Zeman mette dentro Bocchetti per Balzano. L’Ascoli mantiene inizialmente il pallino del gioco, ma il Pescara prova a crescere. Al 10’ Nielsen chiama alla parata di pugno Guarna. Altro cambio per gli ospiti con Kone al 14’ in campo per Togni. Ci prova al 21’ Nielsen con un destro dal limute, Guarna ancora pronto. Il danese ci riprova al 35’ con un tiro che coglie il palo esterno e termina sul fondo. Gli abruzzesi non pungono. Lo fa invece ancora l’Ascoli con Papa Waigo che al 41’ si presente di nuovo davanti a Anania e lo batte per il 3-0 finale. A fine gara Zeman in silenzio stampa per protesta: non parlerà "finchè non verranno rispettate regole in campo". (Peppe Ercoli)

Il rigore di Merino per il 3-1. Lapresse

nocerina-verona 3-1Un Verona sottotono si fa sorprendere da una grintosa Nocerina che disputa, forse, la migliore prestazione stagionale e conquista una vittoria fondamentale nella corsa per la salvezza. Il match preceduto alla vigilia da non poche polemiche, per la rivalità tra le due tifoserie, si è rivelato corretto, anche sugli spalti. Gran bel primo tempo giocato a ritmi veloci, nonostante il primo caldo le squadre si sono date battaglia sin dall’inizio. Avvio bruciante della Nocerina che sorprende il Verona per ben due volte: al 4’ Figliomeni impatta di piede su corner di Negro e batte Rafael, al 15’ su millimetrico lancio di Bruno, Negro s’invola e sigla il 2-0. Il Verona è una grande squadra, barcolla ma non cade, piano piano riconquista metri e al 34’ con Gomez riduce le distanze. I rossoneri sembrano accusare il colpo ma tengono fino alla fine. La ripresa vede gli scaligeri proiettati in avanti alla ricerca del pareggio, i padroni di casa tengono bene, chiudendo ogni varco ed anzi trovano, al 18’, addirittura la terza rete. Un incursione di Catania viene fermata fallosamente da Ceccarelli con una gomitata, l’arbitro senza indugiare assegna il penalty che Merino trasforma. Il Verona prova a reagire, Mandorlini prova a cambiare le carte in tavola inserendo prima Berrettoni e poi Bjelanovic ma gli attacchi sono confusionari e la difesa molossa ha buon gioco. Finisce con la Nocerina in trionfo e con tre punti preziosi in classifica, per il Verona, invece, ci sarà molto da lavorare se vuole aspirare alla promozione. (Roberto Errante)

Plasmati segna due volte di testa: eccone una. Lapresse

varese-reggina 2-0 — Il Varese batte la Reggina e torna al successo in casa, che mancava dal 2 marzo. Il 2-0 firmato da Gianvito Plasmati, alla prima uscita da titolare, permette ai biancorossi di volare al quinto posto, in attesa del posticipo di lunedì sera quando il Padova, staccato di due punti ma con una partita in meno, tenterà di riprenderselo sul campo del Vicenza. La festa per i 102 anni del club lombardo, compiuti giovedì scorso, è così servita mentre la Reggina deve arrendersi alla legge del Franco Ossola dove i calabresi sono riusciti a cogliere un solo pareggio nei sei precedenti andati in scena. Il destino della gara si è deciso in avvio, quando è salito in cattedra Plasmati. L’attaccante ha fatto valere la propria prestanza fisica con la difesa ospite battuta, in fotocopia, due volte nell’arco di dieci minuti. Al 7’ Kurtic ha pennellato da destra il perfetto assist per la testa di Plasmati, preciso nel battere Zandrini, e al 17’ l’inzuccata vincente della punta, che ha rubato il tempo ad Angella, è scaturita in seguito a un lancio di Cacciatore. La squadra di Gregucci ha tentato di reagire subito, cogliendo la traversa con un gran tiro di Emerson su punizione e con il successivo colpo i testa di Armellino, fermato dall’attento Bressan (19’). Ma gli uomini di Maran, che ha perso al 25’ del primo tempo Kurtic, per il riacutizzarsi della pubalgia, non hanno corso altri rischi. Anzi, al 41’ della ripresa è stato annullato un gol a Granoche, in fuorigioco dopo una pericolosa conclusione di Nadarevic. Prima della partita c’è stata qualche schermaglia fra le tifoserie: un sostenitore della Reggina è stato ferito alla testa e due supporter varesini sono stati fermati. (Filippo Brusa)

La gioia di Fausto Rossi (destra), autore di una doppietta. Lapresse

brescia-grosseto 2-1 — Fausto Rossi non aveva giocato nemmeno una partita da titolare con il Brescia quest'anno. La prima apparizione con il Pescara, cinque giorni fa. E' lui l'uomo del destino per le Rondinelle, in una gara giocata non al massimo delle proprie possibilità ma vinta dopo una battaglia di 97 minuti con un Grosseto tanto generoso quanto sciupone. La prima occasione del match è proprio per i maremmani all'11', quando Arcari inizia il proprio show chiudendo la saracinesca a Mancino. Il Brescia fatica e lo stesso Mancino, al 37', prende il tempo a tutti di testa e segna. Il Brescia risponde subito con un'azione fotocopia: cross dalla sinistra, Rossi stacca a centro area e la mette dentro con l'aiuto del palo interno. Poi, ancora il giocatore di scuola bianconera sfiora la doppietta con un destro a giro. Nel momento migliore per i padroni di casa, si va negli spogliatoi. Il Brescia ci crede. Nella ripresa, dopo una frittatona di Olivi, Piovaccari vanifica tutto. Al 13', però, ancora Rossi indossa il mantello da Superman e risolve la gara con un destro chirurgico dal limite, agevolato da una deviazione di Padella. Poi, solo Grosseto. Le Rondinelle, stanche, calano vistosamente. Arcari salva tutto nel finale con tre parate super su Gontan (due volte) e Caridi. Olivi, centravanti improvvisato, ci mette del suo in pieno recupero sciupando un rigore in movimento. Ugolotti non ci crede, ma torna da Mompiano con zero punti nel carniere. Calori invece si trova a -1 dalla quota 50 del Padova, che coincide anche con la quota salvezza fissata da Corioni al suo arrivo. In tre mesi, si è portato avanti col lavoro e ora crede ai playoff. Legittimo, anche se servirà un Brescia migliore di quello odierno. (Luca Bertelli)

Munari (sin.) si complimenta con Pellé. Lapresse

cittadella-sampdoria 1-2 — La Sampdoria espugna Cittadella e si rimette in corsa per un posto nei playoff. I blucerchiati sfruttano a dovere le occasioni create nel primo tempo, e nei secondi 45 minuti rallentano i ritmi e controllano una partita che i padroni di casa non hanno più la forza di rimettere in gioco. Iachini non recupera Pozzi, al suo posto Pellè che risulterà decisivo, Foscarini preferisce Branzani a Vitofrancesco. Cittadella subito in evidenza, con Di Nardo che appoggia in area per Di Roberto, è bravo Romero a chiudergli lo specchio della porta, il portiere blucerchiato si ripete al 12’ su Maah, respingendo in angolo la conclusione ravvicinata. La risposta della Sampdoria al 19’, con il gran tiro a girare di Juan Antonio che sfiora il palo. Occasionissima per i ragazzi di Iachini al 24’, Munari però spara alle stelle la corta respinta della difesa. Erroraccio anche per Di Roberto del Cittadella, che spreca alto sulla traversa da distanza ravvicinata. La Samp ringrazia e passa al 34’: punizione sulla trequarti, tocco di Renan per Eder che mette in mezzo un pallone facile facile per Pellè che insacca da due passi. Tre minuti più tardi il pareggio del Cittadella, Berardi aggancia Maah in area, rigore: Di Roberto spiazza Romero. Intensi i minuti finali del primo tempo: al 41’ Pellè non inquadra la porta di testa, ci riesce al 43’ su angolo di Renan, quando svetta più in alto di Pellizzer e supera Cordaz. Pallone d’oro anche per Marchesan in recupero, la conclusione di testa sorvola la traversa. La Sampdoria parte bene anche nella ripresa, il diagonale di Eder attraversa tutta l’area di rigore, poi controlla la partita imponendo il ritmo più congeniale e senza correre rischi. Ci prova ancora Maah, imbeccato da Di Nardo, a rimettere le cose a posto, ma il destro dell’attaccante è rimpallato da Costa. Forcing finale del Cittadella, Foscarini manda in avanti Gasparetto per sfruttare i sui centimetri, senza fortuna. (Simone Prai)

Un tentativo di sinistro da parte di Zito. Lapresse

bari-juve stabia 0-0 — Finisce a reti bianche, ed è giusto così. Visto lo spettacolo opaco offerto dalle due squadre. Resta un rammarico alla Juve Stabia per il palo colpito da Mezavilla in pieno recupero. Nei primi 45’ il gioco non decolla mai. Scarsissime le emozioni, i portieri restano pressochè inoperosi. Anche perché Torrente e Braglia non scoprono mai il fianco alle eventuali ripartenze degli avversari. Il Bari quantomeno ci prova: al 5’ con Galano (para Seculin) ed al 17’ con una punizione di De Falco, di poco a lato. La Juve Stabia, seguita da 300 tifosi , si limita a qualche iniziativa di Zito sulla fascia sinistra. E così, dopo un tentativo (botta alta) al 31’ di Stoian dalla distanza, è lo stesso attaccante rumeno ad avere sui piedi l’occasione più ghiotta, al minuto 37. De Falco lo pesca in area, Stoian calcia a colpo sicuro: Seculin ribatte con il corpo in angolo. Il nuovo entrato Falcinelli (subentrato a Beretta) si presenta con un diagonale di poco impreciso. Ma è solo un fuoco di paglia. La partita continua a non entusiasmare. Un colpo di testa (alto) di Dos Santos, un mancato intervento di Galano (su cross di Polenta e poco altro per un Bari spuntato. La Juve Stabia, piuttosto, cresce con il passar dei minuti. Zito al 28’ vola in contropiede ed impegna Lamanna nella parata più difficile del match. Poi ci provano, senza fortuna Dos Santos e Galano. Ma è ancora Zito ad impensierire (39’) la retroguardia di Torrente. Gli ultimi fuochi sono incandescenti. Di Tacchio al 44’ sfiora il palo con un fendente dalla distanza. Subito dopo Mezavilla centra il palo di testa (incerta l’uscita di Lamanna). Quindi Zito si fa espellere per un colpo proibito rifilato a Dos Santos. (Franco Cirici)

Gabionetta in volo segna uno dei suoi due gol. Lapresse

crotone-albinoleffe 5-2 — Torna alla vittoria il Crotone dopo dodici turni in bianco. Salvioni incassa invece la quarta sconfitta di fila. Al 7’ padroni di casa già in gol: tiro di Sansone che Offredi smanaccia come può e sulla ribattuta il più veloce è Gabionetta che insacca saltando di testa più alto di tutti. Seriani pericolosi al 20’ con un diagonale di Cisse che mette in ambasce l’intera difesa rossoblù. Previtali batte l'’angolo e deviazione di Torri che colpisce il palo eterno. Al 28’ break di Florenzi a centrocampo su Previtali e pallone per Caetano che salta Piccinni e serve un pallone facilissimo per il raddoppio di Gabionetta che mette in rete il raddoppio e il suo quinto gol in campionato. Alla mezz’ora Cisse da fuori area sul palo lontano con Belec che si allunga e mette in angolo. Un minuto dopo Mazzotta frana addosso a Girasole in area e per Tommasi è rigore che Cisse (terza rete) trasforma spiazzando Belec. Il Crotone però scappa di nuovo grazie ad una prodezza di Florenzi (al nono centro stagionale) che raccoglie un assist di Gabionetta al 36’ e in semirovesciata nel cuore dell’area batte per la terza volta Offredi. Al 2’ della ripresa in evidenza Pacilli con un tiro da fuori area deviato da Belec in angolo. Al 5’ ci prova Torri con una volèe di destro che passa non distante dal palo destro e un minuto dopo Cissè chiama Belec ad una complicata parata sul forte diagonale dell’attaccante bergamasco. Ancora Torri pericoloso all’8’, ma Belec è reattivo e da pochi metri devia il colpo di testa indirizzato a rete. Alla mezzora ancora una parata di Belec su colpo di testa di Cissè che gli evita il raddoppio. Sul capovolgimento Sansone sfrutta un assist di Mazzotta ma Offredi di piede gli nega la rete..Al 35’ il Crotone segna la quarta rete con Sansone che sfrutta un assist di De Giorgio e mette in ghiaccio la gara. Torri però la riapre un minuto dopo con un preciso colpo di testa ma il quinto gol in pieno recupera da parte di Caetano sigilla la gara. (Luigi Saporito)

Stanco (sin.) piazza la rete del 2-2. Lapresse

livorno-modena 2-2 — Il Modena si salva al 49' della ripresa, quando Stanco sfrutta un assist di Greco, per segnare a porta vuota il definitivo 2-2. I canarini allungano la striscia di risultati positivi (da quando è arrivato Bergodi tre vittorie e due pari) e avvicinano il traguardo salvezza. Beffa atroce per il Livorno, raggiunto nell'ultimo assalto degli avversari. Per gli amaranto un sabato amaro. I toscani non hanno nelle restanti dieci giornate un calendario morbido. La permanenza in categoria, per gli uomini di Madonna, non è ancora conquistata. I padroni di casa sbloccano ben presto il punteggio. E' il 4' quando Siligardi, ben posizionato all'interno dell'area, raccoglie un ottimo spunto di Paulinho per sparare a rete, alle spalle dell'incolpevole Caglioni. Per Siligardi si tratta del terzo centro stagionale. Veemente la reazione degli ospiti. Il Modena esercita un chiaro predominio territoriale, mostra buoni numeri e sfiora il pari al 19' con Ardemagni (prodigiosa la respinta di Bardi) ed al 20' con Perticone (l'ex, fischiato dai tifosi labronici, riesce, da posizione impossibile, a colpire la parte alta della traversa). Poi, nel giro di pochi minuti, succede di tutto. Al 31' viene fermato Dionisi per un discutibile offside. L'attaccante, ormai solo davanti a Caglioni, deposita in rete in pallonetto, a gioco fermo. Al 34' rigore (generoso) per il Modena, causato da un intervento all'interno dell'area di Meola su Signori. Di Gennaro si presenta dal dischetto e, con una conclusione precisa, spiazza Bardi, mandando la palla sulla sinistra del portiere (1-1 al 35'). Per il trequartista ospite è l'ottavo gol in campionato. Il pareggio all'intervallo non fa, a livello di azioni costruite, una grinza, anche se i tirrenici protestano per i due fischi arbitrali di cui sopra. Il Livorno comincia la ripresa con il piglio giusto e al 12' si riporta in vantaggio. Merito di Paulinho, che supera con un dribbling secco Perna e, con un destro sul secondo palo, insacca nel sette. Per il brasiliano è la dodicesima rete del torneo. La gara si mantiene interessante. Il Modena, anche con gli inserimenti dalla panchina, fa avanzare il proprio baricentro. Il Livorno, ancora con Paulinho (33') sfiora il terzo gol (bravo Caglioni a deviare in corner). Il Modena getta il cuore oltre l'ostacolo e nel penultimo minuto di recupero, con Stanco (alla quinta segnatura stagionale), ottiene un 2-2 di vitale importanza per il proprio cammino. (Fabio Giorgi)