Aniello Cutolo, 28 anni, al quinto gol in campionato con il Padova. Lapresse

Il genio mancino di Aniello Cutolo ridà gas alla corsa del Padova di Dal Canto verso la A. Basta un lampo dell'attaccante di origini napoletane per permettere al Padova di aprire con una vittoria, in casa ai danni del Livorno, il turno infrasettimanale di B valido per la tredicesima giornata. Travolgente il Sassuolo nel derby di Modena (dove Bergodi è in discussione), torna alla vittoria a Marassi la Sampdoria con Atzori che salva la panchina, super il Pescara di Zeman alla quinta vittoria di fila. Perdono l'Ascoli ad Albino e il Brescia a Verona: Castori rischia l'esonero, mentre il presidente del Brescia Gino Corioni a Gazzetta.it ha confermato la fiducia a Scienza. Un gol di D'Ambrosio regala la vittoria al Torino in trasferta sulla Reggina.

padova - livorno 1-0 — Il pranzo è servito, ma solo per il Padova, che grazie a un'altra perla di Cutolo (5° gol) porta a casa l'intera posta, ma non senza soffrire. Il Livorno mastica amaro per una sconfitta che poteva essere evitata e con la squadra di Novellino (espulso al 30' proteste) che ha provato a bilanciare la partita con una ripresa d'intensità. Parte forte il Padova di Dal Canto (sesta vittoria su sei all'Euganeo): dopo una manciata di secondi è di Lazarevic la prima opportunità, poi al 2' Cutolo è già pericoloso su punizione. Il Livorno si fa vedere con una conclusione alta di Dionisi dopo 5'. L'azione che decide il match arriva al 18': cross dalla sinistra di Renzetti con Cutolo che colpisce al volo di sinistro battendo Bardi. Il Livorno prova a rispondere al 25' e al 40': bravo Perin nelle due occasioni. Dall'altra parte (al 42') a Lazarevic, dopo un assist di Ruopolo, manca l'ultimo colpo: provvidenziale l'uscita di Bardi. Nella ripresa, al 7', pasticcio difensivo del Padova con Paulinho che non ne approfitta: Dal Canto rinforza il centrocampo e, soffrendo, porta a casa la vittoria; il Livorno ci prova fino all'ultimo ma senza rendersi pericoloso. (Andrea Moretto)

albinoleffe - ascoli 1-0 — Per la seconda volta in campionato l’AlbinoLeffe non subisce gol e torna alla vittoria dopo 4 sconfitte. Ne fa le spese l’Ascoli, battuto 1-0, incapace di rimontare il gol messo a segno al 7' da Germinale (prima rete in B). Gli ospiti non sono riusciti a riequilibrare l'incontro, nonostante avessero a disposizione oltre 80', soprattutto a causa della persistente sterilità offensiva della squadra di Castori, che da questa sera è fortemente a rischio di esonero. Nemmeno il passaggio a un modulo più offensivo, con l’innesto dell'ex Beretta, ha dato all'Ascoli maggiore efficacia offensiva. Il gol-partita di Germinale salva la panchina del tecnico bergamasco Fortunato, e si ricorderà come una delle poche cose belle di questa partita: tacco smarcante di Cristiano per Piccinni che confeziona un assist perfetto per la testa di Germinale. Nella ripresa accade poco o nulla: sul taccuino solo un gran tiro di Laner (al 6’), parato da Guarna. (Fulvio Facci)

empoli - nocerina 2-0 — Doppietta di Tavano e dopo un mese l’Empoli torna alla vittoria. Solo 2 punti in 5 gare prima della sfida con i campani per Pillon, che contro un’ottima Nocerina conquista 3 punti che portano entusiasmo nell'ambiente. La formazione di Auteri ha confermato il buon momento, ma non si è resa mai davvero pericolosa. Il vero protagonista del match è Ciccio Tavano, al suo nono gol in campionato che sale in testa alla classifica dei cannonieri insieme a Sansovini del Pescara. Il bomber toscano è andato in rete al 40’, sfruttando la prima palla buona: cross di Saponara e tiro al volo di sinistro in controbalzo, il diagonale non ha dato scampo a Gori. Nella ripresa, al 24', pennellata su punizione dai 25 metri che ha chiuso l’incontro. C’è stata però anche molta Nocerina: nella prima frazione più nel possesso palla, nell seconda parte della gara con maggiore pericolosità. Ma nel finale le parate di Pelagotti su Di Maio (testa sugli sviluppi di un corner) e sui tiri di Catania e Castaldo hanno blindato la vittoria dell’Empoli. (Giacomo Cioni)

grosseto - bari 0-1 — Stecca Giuseppe Giannini alla prima panchina con il Grosseto, battuto a domicilio (1-0), dopo aver disputato probabilmente la più brutta gara interna della stagione. Timoroso, inconcludente, senza un'identità ben precisa, con due esterni (Alessandro e Mancino) incapaci di servire a dovere Sforzini, il Grosseto deve ringraziare anche l'imprecisione del Bari se il passivo non è stato più pesante. Tra l'altro ben quattro diffidati sono stati ammoniti e Padella è uscito anzitempo. Una giornata, insomma, da dimenticare in fretta. La cronaca. La prima frazione è tutta di marca pugliese, contro un Grosseto che ha solo due guizzi tra il 20' ed il 21' con Sforzini. La squadra di Torrente non crea grandissime occasioni, ma tiene costantemente sotto pressione la difesa toscana, prima di trovare il vantaggio sui titoli di coda, al 46', su un cross dalla destra dell'ex Defendi, raccolto da Caputo. Nella ripresa, dopo qualche pericolosa mischia nell'area toscana, il Grosseto vive il suo momento migliore tra il 10' ed il 12' con tre buone opportunità: una punizione di Mancino, un colpo di testa di Sforzini e un'incursione di Alessandro, sventata da Lamanna. Nell'ultimo assalto il portiere Narciso mette fuori di testa un calcio d'angolo. (Maurizio Caldarelli)

gubbio - cittadella 1-0 — Il francese Boisfer, all'88', risolve in mischia con un tocco delizioso e regala al Gubbio la vittoria contro il Cittadella. Tre punti d'oro per una classifica che vede gli umbri salire a 14 punti e raggiungere proprio i veneti di Foscarini. Gubbio e Cittadella sono protagonisti di una gara con momenti di bel gioco, ma anche lunghe pause nelle quali le due squadre hanno badato a studiarsi come su una scacchiera. Foscarini e Simoni cercano di sorprendersi, e alla fine la spuntano gli umbri che nella ripresa colpiscono una clamorosa traversa con il neo acquisto Graffiedi. Il Cittadella forse ha pensato al punto più che a cercare di vincere e questo può aver giocato un ruolo importante nella mente dei veneti. Il Gubbio non ha fatto miracoli ma ci ha creduto di più e ha cercato il gol con maggiore convinzione. Nel finale, dopo il gol di Boisfer, il Cittadella ha inutilmente cercato il pari. (Euro Grilli)

juve stabia - vicenza 1-0 — La Juve Stabia mette in cascina tre punti fondamentali per la salvezza contro un Vicenza sin troppo rinunciatario. Per i ragazzi di Braglia si tratta della quarta vittoria casalinga consecutiva, mentre per Cagni è il secondo stop esterno. Fino alla mezz'ora la partita è bloccata con poche, o nessuna, emozione, tranne una conclusione a lato di Maury al 5'. Poi è la Juve Stabia a prendere decisamente in pugno le redini del match chiudendo il Vicenza nella propria area. Una serie di angoli mette in ambasce la difesa biancorossa, ma né Sau (al 29') né Maury (al 30') riescono a superare un Frison formato saracinesca. Ancora Juve Stabia al 33', quando Cazzola alza di testa da sottomisura. Non cambia la musica nella ripresa, con Braglia che getta nella mischia Danilevicius e Tarantino plasmando i suoi con un offensivo 4-3-3. La pressione campana si concretizza con il vantaggio di Scognamiglio, maturato in mischia sugli sviluppi di un angolo battuto da Tarantino. Le ultime emozioni cadono al quarto di recupero: traversa di Cazzola, e subito dopo gran parata di Colombi su un colpo di testa di Paolucci che salva il risultato. (Gianpaolo Esposito)

modena - sassuolo 2-5 — Il Sassuolo umilia il Modena nel derby con un 5-2 che non ammette discussioni. Una vittoria schiacciante per la squadra di Pea contro un avversario rimasto con la testa negli spogliatoi, fischiato nel finale dai propri tifosi. Il Sassuolo, schierato con un 3-5-2, ha giocato una grande partita, chiudendo il match dopo 45' quando si è trovato avanti di tre gol. La cronaca. Al 13' Sansone porta in vantaggio il Sassuolo su punizione, aiutato da un errore del portiere Caglioni. Al 30' raddoppio neroverde su un rigore che Tozzi concede per un contatto tra Carini e Sansone che firma la doppietta. Al 46' Ciaramitaro - appena subentrato a Giampà - si fa superare in velocità da Boakye che porta a tre le reti degli ospiti. Nella ripresa al 7' poker del Sassuolo: Sansone salta Jefferson, serve Boakye che facilmente insacca. Al 23' accorcia le distanze Greco, ma il Sassuolo con Masucci (al 32') firma la cinquina. Nel recupero arriva l'inutile gol di Fabinho. Adesso è a rischio la panchina di Bergodi, anche se nessuno della società gialloblu ha parlato a fine gara. (Paolo Reggianini)

pescara - varese 3-1 — A casa Zeman non ce n’è per nessuno. Anche il Varese cade all’Adriatico: 3-1, sesta vittoria in altrettante gare interne e la quinta di fila per il Pescara. La macchina da gol abruzzese non si frena, il miglior attacco del calcio italiano sale a quota 32 in 13 gare e continua a tallonare la capolista Torino. L’avvio non è scintillante, ma è anche merito del Varese, che resta abbottonato e chiude ogni varco. Quando la squadra di Maran prova a uscire dal guscio, arriva la punizione. Al 20’ Maniero dalla sinistra entra in area e ubriaca Cacciatore, serve l’accorrente Cascione che sul secondo palo cerca e trova Sansovini: tap-in vincente del bomber a porta vuota. Il Varese trova il pari al 28' con De Luca che s’infila nella galleria giusta e supera Pinsoglio in uscita con un tocco di punta. Nella ripresa aumenta la pressione del Pescara, e al 22’ ecco il 2-1 di Moussa Kone. Ma non è finita: al 27' Insigne dipinge per Sansovini e la partita va in archivio. Il bomber abruzzese controlla con il destro e segna con un esterno sinistro al volo. Nella classifica dei cannonieri sale in testa a 9 gol, scavalcando il compagno di squadra Immobile. (Orlando D'Angelo)

sampdoria - crotone 2-0 — Casa dolce casa. La Sampdoria batte 2-0 il Crotone e torna a sorridere a Marassi dove non vinceva da due mesi. I tre punti salvano la panchina di Atzori e riappacificano la squadra con la tifoseria dopo la dura contestazione di sabato scorso. S'interrompe a Marassi la striscia positiva del Crotone che non perdeva da cinque gare. La Samp sale a quota 21 e resta in zona play off: era dal 4 settembre che i blucerchiati non vincevano a Marassi (6-0 contro il Gubbio), mentre il Crotone non perdeva in trasferta dal 24 settembre (2-0 a Grosseto). Il gioco blucerchiato latita ancora, ma la squadra ha dato importanti segnali di risveglio sul piano del carattere. Obiang e Soriano non hanno fatto rimpiangere Palombo e Bentivoglio. Il Crotone ha regalato un tempo e si è reso pericoloso solo quando è passato in svantaggio. La cronaca. I blucerchiati partono forte sfiorando il gol dopo 3' con una rasoiata di Castellini che Bindi smanaccia in corner. Al 13' Bertani colpisce la trasversa, ma l'azione era viziata da fuorigioco. Al 17' Foggia pesca in area Fornaroli, che sciupa una palla gol clamorosa. Ma da un traversone di Foggia (al 42') nasce il vantaggio blucerchiato con Abruzzese che nel tentativo di anticipare Bertani spedisce alla spalle di Bindi. Nell'intervallo Menichini sostituisce Loviso con Calil ed è proprio l'attaccante italo-brasiliano a far venire un brivido a Romero con un diagonale che si spegne a fil di palo. Menichini prova a dar peso all'attacco inserendo prima Sansone e poi Ciano, ma sono i blucerchiati a rendersi più pericolosi con Gastaldello - colpo di testa sopra la traversa – e Bertani che reclama un rigore per un intervento dubbio di Vinetot. Al 35' la Samp raddoppia in contropiede: Obiang lancia Bertani in sospetto fuorigioco. L'ex attaccante del Novara vede libero Foti che da due passi non sbaglia. (Francesco Gambaro)

verona - brescia 1-0 — Un eurogol di Pichlmann rompe l'equilibrio del Bentegodi. Il Verona vince 1-0 una gara delicatissima e sempre in bilico rischiando anche di perdere (sensazionale parata di Rafael su colpo di testa di Feczesin). Nel Brescia (alla quinta sconfitta consecutiva) è al debutto il figlio di Mandorlini, Matteo, entrato per Dallamano al 37'. Gli ospiti giocano un calcio gradevole, ma con evidenti problemi in fase offensiva: difficoltà acuite dalle parate del portiere di Rafael, prodigioso fin dall'avvio sul tiro di El Kaddouri, poi miracoloso a deviare sopra la traversa la girata di Feczesin. Mandorlini nel finale si gioca la carta Pichlmann: l'austriaco, fino a oggi ai margini della squadra è l'uomo che fa saltare gli equilibri, abilissimo nel raccogliere palla al limite dell'area, scartare due avversari e infilare di sinistro a giro nel sette. Il Verona non vinceva in casa dalla terza giornata con il Sassuolo, adesso raccoglie la seconda vittoria di fila. Al Bentegodi c'era anche il presidente del Brescia, Gino Corioni. Dopo il ko di Verona, ha confermato la fiducia al tecnico Scienza. "Io cambio gli allenatori non quando non hanno risultati - ha commentato il presidente del Brescia - , ma quando non hanno più in mano la squadra. Oggi ho seguito per la prima volta dal vivo una partita del Brescia, e ho toccato con mano un dato di fatto: la squadra è con l'allenatore. Avremmo meritato di vincere, o quanto meno di pareggiare". (Gianluca Vighini e Gianpaolo Laffranchi)

reggina - torino 0-1 — La partitissima della 13ª giornata si consuma sull’erba dello stadio Granillo. Vince il Torino perché è più squadra, contro una Reggina che si ferma a 4 vittorie di fila. La formazione di Breda ha avuto paura a proporsi con veemenza e creare gioco, ha preferito invece la gara d’attesa e colpire magari con l’arma del contropiede. Torino sempre più capolista e Reggina che si vede il fiato delle inseguitrici. Pubblico delle grandi occasioni con una sparuta (60 circa) rappresentanza di tifosi granata. Ventura è costretto a rinunciare inizialmente all’ex amaranto Bianchi (5 gol alla Reggina il suo score da quando andò via da Reggio Calabria), mentre Breda schiera la tredicesima formazione diversa, lasciando fuori Colombo e Castiglia per D’Alessandro e Rizzo. Il primo tiro in porta è del Toro con Antenucci che impegna Kovacsik in una parata in due tempi. Il pallino del gioco lo porta sempre la squadra ospite, con la Reggina che cerca di crearsi spazi per le ripartenze di Ceravolo e Ragusa ben controllati da Glik e Ogbonna. La Reggina si fa vedere dalle parti di Coppola solo alla mezz'ora con un tiraccio da venti metri di Rizzo. Reggina più aggressiva nella ripresa e Toro sempre pericoloso con Ebagua e Antenucci, ritmi più alti e difese chiamate agli straordinari con Emerson e Ogbonna autentici baluardi. Brividi nell’area calabrese, quando Antenucci spalle alla porta si gira e con il destro manda il pallone a lambire il palo. Al minuto 18 la Reggina reclama un rigore per atterramento in area di D’Alessandro ma l’arbitro ben appostato ammonisce per simulazione il calciatore. Un bolide di Ogbonna trova preparato Kovacsik. Entra Bianchi e i suoi ex tifosi lo fischiano sonoramente e ancor di più quando da 30 metri cerca di sorprendere il portiere di casa con un pallonetto che finisce sopra la traversa. Doccia fredda per il popolo reggino a 6 minuti dal termine: cross di Zavagno e colpo di testa vincente di D’Ambrosio per 1-0 finale. (Lorenzo Vitto)