Inevitabile: su Andrea Mandorlini la Procura federale della Figc ha aperto un procedimento di carattere disciplinare sul comportamento tenuto dal tecnico del Verona martedì sera, in occasione della presentazione della squadra. Tutto filmato e girato in rete, con inevitabili polemiche per una scenetta che l'allenatore poteva francamente evitare. La Procura ha acquisito agli atti il filmato. Nelle prossime ore Mandorlini sarà interrogato dagli uomini della Procura della Figc, che presto prenderà una decisione. Il Verona corre in difesa del suo allenatore. L'a.d. Benito Sicilianio: "Abbiamo preparato una lettera che sarà rilasciata sul nostro sito, nella quale spieghiamo che non corrisponde al vero che Mandorlini ha utilizzato toni razzisti o incitato tifosi a farlo. Ha cantato in ambito goliardico una canzone goliardica in un'atmosfera di scherzo che ha caratterizzato l'inizio della nostra stagione. Sono state strumentalizzate cose che non c'entrano col razzismo. Ironia e goliardia sono facilmente strumentalizzabili". Ok, dare del terrone è goliardia? Bah. C'è modo e modo di festeggiare l'inizio di una nuova avventura dopo la promozione e il salto di categoria. Il Verona, che torna dopo quattro anni in serie B, poteva farlo meglio. Alla festa con i tifosi, con il sindaco Flavio Tosi e le autorità locali sorridenti e felici di presenziare a una serata sportivamete così importante per una grande piazza che torna nel calcio che conta, è stata pesante la scivolata del tecnico di Ravenna. Microfono in mano, ha preso la parola lanciando sarcasticamente, con evidente intento di sfottò, un saluto alla Salernitana, rivale della finale playoff, battuta fra le polemiche con tanto di rissa e incidenti.

quel coretto... — Dunque, Andrea Mandorlini, attacca così, per scaldare evidentemente i tifosi, che lo salutano: "Grazie a tutti, volevo dire una cosa, credo sia giusto rendere omaggio in questa serata a degli avversari, così leali, sportivi, e pure simpatici" e via con le risate. Ci sta, ovviamente, ma poi... Mandorlini riparte fermando un coro dei tifosi veronesi: "Un attimo, tutti insieme, mi raccomando: ti amo terroneeee" e via così, invitando Gennaro Esposito, campano, e Domenico Maietta (calabrese) ad avanzare e salutare i tifosi. Imbarazzante. Non la pensa così, però Mandorlini, che di fronte alle accuse del giorno dopo risponde così: "E' stato un atteggiamento meramente goliardico, senza nessun riferimento razzista o volontà di offendere, tanto che sono stati coinvolti anche Gennaro Esposito e Domenico Maietta. Nessun razzismo, anzi, quando i tifosi hanno intonato cori offensivi nei confronti dei nostri avversari li ho zittiti". Il coretto era sulla falsariga di una canzone degli Skiantos ("Italiano terrone che amo") del 1992, che paradossalmente voleva prendere in giro proprio quelli che davano del terrone con intento offensivo. Al di là di tutto appare probabile, in presenza delle immagini, il deferimento alla Disciplinare del tesserato Mandorlini.

e il sindaco? — Flavio Tosi non ci sta e corre subito a difendere il tecnico gialloblù: "Il coro intonato dall'allenatore non aveva alcuna intenzione razzista. Credo che se in uno stadio del Sud venisse intonato il coro 'ti amo polentone" nessuno al nord si offenderebbe. E nel Verona ci sono numerosi giocatori originari del Sud Italia. Quindi..."