L'esultanza di Defrel del Cesena per il gol alla juve Stabia. LaPresse

Il Lanciano non riesce a superare la Ternana, ma rimane solitario in vetta alla classifica. Si avvicina il Cesena vittorioso a Castellammare di Stabia. Netto il successo del Siena sull'Avellino. Il Crotone vince a Bari.

CITTADELLA-PADOVA 1-0
Il Cittadella fa suo il derby e lascia il Padova ancora in fondo alla classifica. Decisivo Coralli, in gol dopo un anno e mezzo di digiuno. Nessuna sorpresa nei moduli, entrambi i tecnici scelgono il 3-5-2, nel Cittadella fa il suo debutto dal primo minuto Coralli al centro dell’attacco. L’inizio è sostanzialmente equilibrato, il Padova è più propositivo dei padroni di casa, che invece faticano nella costruzione della manovra, troppo lenta, finendo così per verticalizzare sempre su Coralli. Merito anche dei biancuscudati che sono più aggressivi sui portatori di palla avversari. Poche le note di rilievo nella prima mezz’ora di gioco, l’occasione migliore la punizione di La Camera respinta con i pugni dal portiere Colombo. Foscarini perde Dunnarumma per infortunio al 37’, entra Dumitru. Rischio del Cittadella un minuto più tardi, con Coly che si scontra con Pasquato uscendo dall’area di rigore, l’arbitro lascia correre. Allo scadere fiammata del Cittadella, con Pecorini che non impatta bene in pallone sull’invito di Di Donato, sugli sviluppi dell’azione un rimpallo favorisce Coralli che entra in contatto con Santacroce, stavolta per Nasca è rigore, dal dischetto lo stesso Coralli trasforma. Mutti in avvio di ripresa inserisce Ciano in attacco, ma è il Cittadella a sfiorare ancora il gol al 3’ con il colpo di testa di Coralli respinto dal portiere. Risponde il Padova all’8’: punizione di Musacci, testa di Cuffa e palo pieno, quindi Pellizzer chiude su Melchiorri al momento della conclusione nell’area piccola. Il Cittadella sfiora il raddoppio al 22’ con Dumitru che va via a Benedetti e impegna Colombi, bravo a respingere, il pallone finisce a Pecorini che “strozza” il pallone che diventa un assist per Coralli, conclusione debole. (Simone Prai)

Un'azione in Cittadella-Padova. LaPresse

BARI-CROTONE 1-2
Prosegue la marcia trionfale del Crotone (5 vittorie negli ultimi 6 turni). E’ crisi per il Bari, al terzo scivolone consecutivo. Ma i ragazzi di Alberti e Zavettieri hanno fatto di tutto e di più per vincere, ottima la prova del numero uno del Crotone, Gomis. Il Bari fa la partita fin dalle prime battute. Il Crotone si difende con 9 uomini. Ci provano Galano al 9’ e Ceppitelli (testa) all’11’. Al primo assalto il Crotone reclama un rigore, per un contatto tra Polenta e Del Prete. Poi Torromino calcia male davanti a Guarna. Riparte il Bari con lo scatenato Sciaudone che offre un assist d’oro a Beltrame (21’). Di poco alto. Al 25’ ancora Beltrame impegna Gomis. Che si ripete su Sciaudone al 28’. Pasano 4’ e il Crotone sblocca il risultato sugli sviluppi di un angolo dubbio (spinta di Torromino a Ceppitelli). Batte lo stesso Torromino, la palla si blocca nell’area piccola dopo un contrasto tra Samnick e Ligi, per Del Prete infilare è un gioco da ragazzi. Il Bari reagisce: al 41’ palo esterno di Galano, al 44’ è una botta di defendi a stamparsi sulla traversa, la palla rimbalza sulla linea, va Alonso di testa ma salva Del Prete. Allo scadere è Romizi ad impegnare in angolo il bravo Gomis. Al 9’ della ripresa Alonso fallisce il pari dal dischetto (fallo di Ligi sullo stesso Alonso ): traversa piena. Sbaglia anche Beltrame al 12’: girata fuori. Al 17’ il Crotone sfrutta con cinismo un contropiede e rddoppia con Pettinari, servito da Marotta. Entra Joao Silva ed accorcia le distanze al 23’, di testa su cross di Defendi. Passano 3’ e il Crotone fallisce il rigore dell’ 1-3 con Torromino (fallo di Romizi su Pettinari), ipnotizzato da Guarna. Resta il tempo per annotare l’espulsione di Lugo, per somma di ammonizioni, 11’ dopo il suo ingresso in campo. (Franco Cirici)

JUVE STABIA-CESENA 0-2
La Juve Stabia più brutta di tutto il campionato lascia via libera ad un Cesena ordinato quanto basta per portarsi a casa i tre punti senza neanche faticare troppo. E ora la panchina di Bragllia (6 sconfitte, di cui 3 interne, in 9 partite) non è più tanto solida nonostante le rassicurazioni del presidente Manniello. Lo squalificato allenatore gialloblù conferma lo stesso 3-5- 2 di Terni ma in mediana deve fare a meno di Caserta, assente per la tragica scomparsa del fratello in un incidente stradale in nottata. In attacco conferma per il tandem Di Carmine-Sowe con Dipo ancora relegato in panchina. Un Cesena ultrarimaneggiato, che recupera in extremis Cascione, viene schierato da Bisoli con il classico modulo ad “albero di Natale” con Defrel pronto ad affiancare Succi nella fase offensiva. L'equilibrio iniziale viene rotto al 12' da un lampo cesenate: Succi se ne va sulla sinistra e mette al centro un pallone che Defrel, lasciato libero da Contini, infila in rete con una spettacolare mezza sforbiciata di destro. I gialloblù appaiono incapaci di reagire e costruire qualche manovra degna di questo nome contro un Cesena ben messo in campo che va vicino al raddoppio alla mezz'ora con una gran botta dalla distanza di Tabanelli che Calderoni devia in angolo. Il primo tiro in porta della Juve Stabia arriva al 39' con Sowe che costringe alla parata Campagnolo dopo un'iniziativa di Scozzarella sulla destra. Nel secondo tempo Braglia getta nella mischia Diop per un più offensivo 3-4-3 ed al 5' i locali vanno vicini al pari con un destro di Scozzarella ed un'azione in percussione di Sowe e Diop. Il Cesena sembra sbandare ma raddoppia sul contropiede susseguente: Garritano è bravo ad evitare Martinelli e beffare Calderoni con un tiro a giro dal vertice dell'area. Un colpo troppo pesante per una Juve Stabia ai minimi termini che non riesce a reagire nonostante una sterile supremazia territoriale. E alla mezz'ora gli stabiesi hanno dal dischetto (fallo di Capelli su Diop) la possibilità di riaprire il match ma Vitale fallisce dagli undici metri la ghiotta opportunità con un sinistro a lato. E alla fine la contestazione del pubblico locale non risparmia nessuno, compreso Braglia sino ad ora intoccabile, con la squadra invitata da Gianni Improta a recarsi sotto la curva a chiedere scusa ai tifosi. (Gianpaolo Esposito).

Il rigore fallito dalla Juve Stabia. LaPresse

LANCIANO-TERNANA 1-1
Partita ricca di emozioni grazie ad una Ternana capace di imbrigliare la marcia di un Lanciano che, mai domo, salva la sua imbattibilità grazie a terzo gol stagionale di Amenta, sempre e solo su assist di Mammarella.Il Lanciano rischia anche di vincere con tre grosse palle gol di Minotti. Piccolo e Plasmati che, nel finale, hanno messo in apprensione la difesa ospite, che dal 14’ del secondo tempo si è caricata l’onere di resistere dopo l’espulsione di Viola.Onora alla Ternana che si è presentata in campo nel modo migliore per contrastare la capolista Lanciano. Difesa arcigna, centrocampo compatto e punte veloci nelle ripartenze. Baroni, dal canto suo, gioca ancora con il suo tradizionale turnover, presentando un centrocampo diverso da quello di domenica scorsa, con Di Cecco e Paghera al posto di Minotti e Buchel. In avanti, a sorpresa, gioca Turchi sulla fascia sinistra. La partita è subito gestita bene dalla Ternana che gioca a tutto campo sfiorando il gol già al primo minuto con Nolè, servito da Fazio. Il Lanciano si muove come al solito, senza dare ritmo alla gara e nei primi venti minuti arriva per quattro volte al tiro, due volte con Piccolo e Paghera, senza determinare particolari problemi a Brignoli. A sorpresa arriva il gol di Antenucci, il migliore in campo, che si libera bene al centro dell’area del Lanciano con un tiro che ferma a 577’ l’imbattibilità della porta di Sepe. Un gol bellissimo per precisione potenza che legittima il predominio degli ospiti. Nella ripresa Baroni cambia a centrocampo ed attacco, inserendo Minotti e Pasmati oltre ad un maggior piglio in fase d’attacco. Alla fine il risultato di parità è giusto con Toscano che salva la sua panchina ed il Lanciano che continua a guidare la classifica allungando su Empoli ed Avellino.(Fiorenzo Carlini)

LATINA-MODENA 0-0
Sesto pareggio del Latina che neutralizza il Modena ancora alla ricerca della prima vittoria esterna, soltanto sfiorata al Francioni. Il Modena in un amen è padrone del campo e al 5’ ha la clamorosa occasione per passare in vantaggio, ma la traversa nega il gol prima a Babacar e, sulla respinta, a Signori. Gli emiliani godono di grande libertà a centrocampo e al 10’ Signori da sinistra conquista il fondo, il suo tentativo di cross arretrato è respinto dal tuffo di Iacobucci. Il portiere nerazzurro poi para facile un colpo di testa di Bianchi (23’), meritevole di migliore fortuna. Il Latina rompe l’assedio al 26’ quando Jonathas sradica il pallone dai piedi di un avversario e dal fondo rimette al centro dove c’è Alhassan la cui conclusione si perde di poco sulla traversa. Al 29’ il Latina ci riprova con Maltese, cross basso per Morrone che impegna Pinsoglio. La gara torna in equilibrio. Sul finire di tempo, su un pallone dalla bandierina, Mazzarani prende il tempo alla difesa del Latina e chiama Iacobucci alla plastica respinta sulla traversa. All’11’ Cisotti è fermato per un fuorigioco che non c’è, è la prima nota di cronaca di una ripresa in cui il ritmo è meno frenetico, scadendo a tratti nella confusione. Novellino manda in campo Dalla Bona che si presenta con un calcio di punizione (23’) che Iacobucci respinge a pugni chiusi. Tre minuti dopo è un pallone da destra di Jonathas a mettere in crisi la difesa ospite. Il Modena risponde alla mezz’ora con un inserimento di Signori che calcia con la punta del piede, chiamando alla parata a terra il portiere nerazzurro. Per il Latina ci prova Negro, nessun problema per Pinsoglio. Squadre meno lucide, si palleggia molto a centrocampo. Il confronto si chiude con un nulla difatto e sulle proteste del Latina per un presunto fallo su Crimi.

Un'azione in Latina-Modena. LaPresse

SIENA-AVELLINO 3-0
Il Siena prosegue la striscia positiva in casa (quattro vittorie e un pareggio al Franchi) e interrompe quella dell'Avellino che durava da quattro giornate. Nonostante le penalizzazioni in classifica per gli inadempimenti sugli ingaggi della scorsa stagione, la squadra bianconera continua a macinare punti, mentre gli irpini sono costretti a ridimensionare, per il momento, i sogni di gloria. Il Siena inizia con la novità Farelli al posto dell'acciaccato Lamanna, mentre l'Avellino risolve il dubbio Galabinov-Soncin a favore di quest'ultimo. La partita è subito frizzante, con occasioni da entrambe le parti: l'Avellino si mangia subito il vantaggio con Schiavon, il Siena colleziona almeno tre nitide occasioni da gol con Rosina, Scapuzzi e Pulzetti e poi reclama un rigore su Paolucci. Gli irpini corrono molto, ma anche la squadra di Beretta copre bene il campo. Ne viene fuori una gara vibrante. Al 37' il Siena passa: Massimo respinge corto sui piedi di Giacomazzi, che dal limite infila l'angolo alla destra di Terracciano. I bianconeri potrebbero raddoppiare a fine tempo, ma Rosina non gestisce alla perfezione il contropiede. Il fantasista si fa perdonare a inizio ripresa: dopo una rete annullata a Soncin per fuorigioco, Rosina si fa trenta metri in velocità, si beve mezza difesa e incrocia con il destro. Una mazzata per l'Avellino, che non stava demeritando. Gli irpini si sbilanciano e il Siena potrebbe triplicare subito con Scapuzzi, Paolucci e Pulzetti. Lo fa a dieci minuti dal termine con un contropiede orchestrato da Valiani e concluso da Rosina, ancora con il destro (che non è il suo piede). (Alessandro Lorenzini)

VARESE-TRAPANI 0-0
Varese e Trapani si devono accontentare di uno 0-0 ma il risultato non rende giustizia alla voglia di segnare delle due squadre, che hanno fatto di tutto pur di fare gol. Alla vigilia, Stefano Sottili aveva elogiato il collega Roberto Bosgaglia, sottolineando che i siciliani esprimono sempre un calcio molto propositivo. Il tecnico dei padroni di casa ha avuto ragione perché il Trapani non si è di certo tirato indietro davanti al Varese, deciso a vendicare la sconfitta di Padova. Ne è uscita così una partita molto divertente con continui ribaltamenti di fronte: un vero spasso per il pubblico di casa e per i circa duecento tifosi ospiti. Mentre gli ultrà di casa inscenano un minuto di silenzio «per le vittime della crisi economica», i biancorossi si procurano subito due calci d’angolo (sugli sviluppi del primo Zecchin imbecca Damonte fermato da Nordi) ma la prima occasionissima è sull’altro fronte: Garufo recupera palla in difesa e serve Iunco, che taglia il campo con un lancio preciso per Mancosu, a tu per tu con Bressan. Il portiere va incontro all’avversario e respinge un tiro non troppo ispirato. Bressan è ancora provvidenziale al 9’, quando il solito Iunco ispira Pacilli, la cui zampata viene deviata in angolo dalla mano del numero uno biancorosso. Al 17’ anche Nordi è decisivo, salvando su Rea mentre solo qualche secondo più tardi, è Bressan a dire di no a Iunco. La difesa ospite, guidata dall’ottimo ex Terlizzi, concede poco ma al 26’ Pagliarulo deve ricorrere alle maniere forti per fermare Pavoletti, beccandosi l’ammonizione. Il capocannoniere biancorosso ci prova da oltre venti metri ma Nordi è sveglio (35’) e sa ripetersi anche in altre tre occasioni: su Neto (36’), ancora su Pavoletti (40’) e su Rea (45’). Ad inizio ripresa, Sottili toglie lo spento Barberis e dà spazio a Corti, mentre Boscaglia non ha ritocchi da fare. Del resto, il Trapani è solido e incisivo e Nizzetto al 4’ spara fuori. Pavoletti reclama un rigore per un tocco di mani in area ma l’arbitro lascia correre, come farà anche successivamente per un sospetto recupero di Corti su Nizzetto. Il motivo della partita non muta con ribaltamenti di fronte mozzafiato: quello da batticuore è al 28’, quando Nordi esce male lasciando la porta sguarnita e la botta a colpo sicuro di Pavoletti viene respinta sulla linea da Nizzetto. Al 34’, Rea si becca la seconda ammonizione e viene espulso: con l’uomo in più, il Trapani insiste ma Bressan ferma in angolo Pirrone. Al 46’ è il Varese a chiudere in attacco: Pavoletti pecca di altruismo e invece di tirare dà in mezzo a Caetano, che si fa recuperare. (Filippo Brusa)

Palermo-Pescara 1-0 — Il Palermo vince con sofferenza, il Pescara avrebbe meritato molto di più se non avesse sprecato tante occasioni. Per Marino (terza sconfitta) il rischio esonero è molto alto. Iachini fa la conta degli assenti, oltre ai nazionali Hernadez, Andelkovic, Ujkani, Belotti e Verre, perde anche Di Gennaro per problemi fisici. Anche Marino ha i suoi problemi: Nielsen non recupera, Maniero non è al meglio e va in panchina. L’avvio è fulmineo per il Palermo che dopo 40 secondi trova il vantaggio con Munoz. I rosanero provano a dilagare ma il Pescara regge bene l’urto e viene fuori alla distanza. Rizzo da 25 metri centra il palo, Mascara arriva tardi su un traversone di Brugman, e Cutolo sul finire di tempo trova Sorrentino ben piazzato sulla sua conclusione. Nella ripresa il copione è lo stesso: il Pescara fa la partita, il Palermo soffre. Politano si divora il pareggio a tu per tu con Sorrentino, Schiavi, invece, insacca in rete di testa, ma l’arbitro annulla per fallo su Milanovic. Gli abruzzesi sono padroni del campo, Rizzo dalla distanza impegna Sorrentino. Il Palermo pensa a difendersi tentando di ripartire con scarso successo. Alla lunga il Pescara accusa la stanchezza perdendo lucidità e alla fine rischia di incassare il secondo gol se Belardi non vola a deviare il tiro di Bolzoni. (Fabrizio Vitale)

Carpi-Novara. si gioca lunedì alle 20.30