Inter-Genoa: 2-0

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TOCCA A MAZZARRI — Mazzarri debutta in A con l’Inter. Liverani debutta e basta. Stankovic saluta e forse piange. Moratti, chissà, chiude qui da proprietario unico e “incontrastato”. Inter-Genoa è un inizio pieno di cambiamenti: se lo augurano anche le due squadre, che vorrebbero iniziare l’opera di cancellazione di una stagione, quella passata, avara di soddisfazioni e ricca di sconfitte per entrambe.

Rodrigo Palacio, 31 anni, ha giocato nel Genoa dal 2009 al 2012. Ansa

Nuovo corso, vecchie facce — Il sergente Walter non è tipo da concedere troppi spazi a proclami: costruirà la sua classifica giornata dopo giornata. Già da oggi, però, deve rispettare la prima mini-promessa della presentazione. “L’Inter deve tornare padrona a casa sua”. A San Siro finora si è visto solo il Cittadella: col Genoa cresce il coefficiente di difficoltà. Nemmeno troppo, a giudicare dai numeri: l’Inter non perde in casa col Genoa da quasi vent’anni (ultimo k.o. il 6 novembre 1994, 2-1), nelle successive sedici coi rossoblù ne ha vinte 11 e pareggiate cinque. Mazzarri non ha mai perso la prima in Serie A, l’anno scorso l’Inter di Stramaccioni invertì col Pescara una tendenza recente che parlava di quattro pareggi e un ko al debutto. Strama, peraltro, esordì in panchina proprio contro il Genoa, un pirotecnico 5-4 che sembrava l’alba di un nuovo corso, tramontato presto. Il nuovo ciclo mazzarriano, comunque, dovrebbe partire con 10 uomini della Strama-band più Campagnaro: insomma, si procede per gradi, anche per via di un mercato senza botti.

Il tecnico del Genoa, Fabio Liverani: è al debutto in Serie A. LaPresse

Gila e fattore croato — Liverani è la scommessa di Preziosi: ha steccato in coppa Italia, si presenta alla prima di campionato con una squadra rinforzata dalla regia di Lodi e dai gol di Gilardino: l’anno scorso il Gila, al Bologna, ha segnato più di qualsiasi giocatore dell’Inter (13 gol contro i 12 di Palacio). L’altro nuovo innesto rossoblù in una squadra già rivoluzionata lo scorso gennaio sarà (con Marchese squalificato), il giovane croato Sime Vrsaljko, terzino destro e esponente di quella nuova generazione d’oro della Dinamo Zagabria che ha già esportato in nerazzurro Mateo Kovacic.

Zdravko Kuzmanovic, in campo al posto di Kovacic. Reuters

Stanki saluti — Se il numero 10 (che oggi partirà dalla panchina, al suo posto Kuzmanovic) è l’uomo del futuro, prima della gara il Meazza metterà mano ai fazzoletti per salutare un pezzo di storia, Djan Stankovic, che saluterà il pubblico, al capolinea della sua storia interista. Non sarà comunque capo-linea, e i saluti sono rimandati a date successive, per Massimo Moratti. Ma già fra una settimana, Erick Thohir potrebbe fargli compagnia, o averlo soppiantato, nel ruolo di proprietario. Da domani ogni giorno può essere quello buono per la cessione societaria. Se poi si pensa che la prossima in casa sarà dopo la sosta, i giochi indonesiani per allora dovrebbero essere fatti.

Eto'o a milano — Intanto, malgrado Mazzarri cerchi a tutti i costi di allontanare il tema mercato ("Di Eto'o non parlo", aveva detto ieri in conferenza), ecco che Samuel Eto'o, l'oggetto del desiderio dell'estate nerazzurra, sbarca a Milano. In città il camerunese ha lasciato la moglie Georgette e i suoi quattro figli. Ma viene il dubbio che con le trattative in fermento tra Milano e Londra (anche il Chelsea è sulle tracce dell'attaccante), la visita non sia solo per motivi affettivi. "Trovo che sia difficile che torni però nella vita non si esclude mai nulla - ha dichiarato il direttore sportivo Piero Ausilio - dico solo che a lui ci lega tantissimo affetto, riconoscenza per l'uomo, per il calciatore. E' ancora un grandissimo calciatore e quindi non parliamo di passato ma di presente. Onestamente ci sono tanti altri fattori che pesano in questa situazione e penso che immaginiate quali siano. Ma con la famiglia qui non è la prima volta che torna a Milano".

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