Fosse finita un minuto prima, per il Pescara sarebbe stato un punto guadagnato. E invece, al quinto minuto di recupero arriva la beffa che non t'aspetti e i punti diventano tre. Punizione dai 25 metri, calcia Togni, Andujar è in colpevole ritardo e gli abruzzesi ottengono un successo d'oro al termine di una battaglia soffertissima con il Catania. La squadra di Bergodi sale così a quota 17 e potrebbe chiudere l'anno fuori dalla zona retrocessione. Una beffa per i siciliani, che fanno la partita, centrano anche un palo in avvio, ma non riescono a concretizzare e devono inseguire lo svantaggio di Celik nel primo tempo. Pianto a dirotto per Togni, al suo primo gol in A.

La punizione di Togni. LaPresse

le scelte — Bergodi conferma il Pescara, con Weiss in appoggio alla coppia Celik-Abbruscato. Nel Catania, Maran scioglie il dubbio della vigilia mandando in campo il tridente argentino Gomez-Castro-Barrientos, con il sacrificio di Morimoto. Dietro, con Legrottaglie, gioca Spolli e non Bellusci.

occasioni — Parte meglio il Catania: se il primo quarto d'ora non è un assedio, poco ci manca. La squadra di Maran gioca con astuzia, lasciando il pallone agli avversari e alzando il ritmo appena riesce a sradicare palla. Barrientos e Gomez partono larghi, con il terzo argentino Castro a fare il "falso nueve". E' proprio Castro ad avere la chance migliore: Terlizzi s'addormenta, l'ex Racing gli ruba palla e incrocia bene il destro: palla sulla base del palo. Qualche minuto prima Barrientos e Gomez avevano confenzionato un'altra grande palla-gol: cross del Pitu e sinistro al volo del Papu, a lato di un soffio. Ci prova anche Izco, ma centra l'esterno della rete. E' un bel Catania, ma passa il Pescara.

L'esultanza di Mervan Celik dopo il gol del vantaggio. LaPresse

uno-due — Al 12' gli abruzzesi si affacciano per la prima volta in zona Andujar: rovesciata di Celik, rimpallata dalla difesa. Al 22', sempre Celik, si libera al limite ma non ha fortuna con la conclusione. Un minuto dopo lo svedese, tra i più attivi, trova il vantaggio con un piattone preciso dopo la bella giocata di Weiss. E' un gol che dà fiducia agli uomini di Bergodi. Nei minuti successivi il Catania va in confusione e smette di giocare palla a terra in velocità, come in avvio. Quando si sveglia, al 36', arriva il pari. Il gol è una perla di Barrientos, che pesca un esterno sinistro violento e preciso sull'assist di Izco da destra. All'intervallo si va sull'1-1 e senza Alvarez, uscito per infortunio (al suo posto Bellusci).

E quella di Barrientos dopo il pari. Ansa

secondo tempo — La ripresa è subito vivace. Celik prova a colpire ancora da fuori, stavolta di potenza: Andujar vola e salva in angolo. Sul fronte opposto, Perin fa venire i brividi a Bergodi e ai (pochi) tifosi dell'Adriatico. Prima si fa sfuggire un pallone che aveva in mano, da cui nasce un'occasione che Lodi non riesce a sfruttare; poi pasticcia anche con i piedi, regalando un corner agli ospiti. Il Catania protesta all'11': Marchese insacca, ma è in fuorigioco. Rimane più di un dubbio. Maran toglie Gomez, sfinito dopo aver corso tantissimo, e inserisce Morimoto. Nel Pescara Celik e Weiss calano alla distanza. Il Catania è più vivo, e, nonostante la stanchezza, chiude in avanti, ma non riesce più a sfondare. Il Pescara si lascia sfuggire quella che sembra l'ultima chance, quando Andujar anticipa di un soffio Caprari. Poi arriva la punizione di Togni.