Il gol di Di Natale. LaPresse

Antonio Di Natale spezza l'incantesimo e l'Udinese resta in corsa per l'Europa. Il capitano dei friulani finalmente festeggia il gol numero 150 con la maglia bianconera. Un traguardo che sembrava stregato: per sei partite di fila Di Natale non era riuscito a centrarlo. Lo raggiunge nel momento più importante perché regala alla squadra di Guidolin una vittoria in trasferta che mancava dal 10 dicembre (2-0 contro la Sampdoria). E adesso l'allenatore dei friulani vuole l'Europa League: "Come nei film cercheremo di acchiappare il treno per l'Europa" (leggi il dopogara). La festa di Di Natale fa sprofondare il Pescara che perde la quarta partita di fila in casa: nelle ultime otto giornate ha messo insieme la miseria di un punto. Così diventa impossibile pensare alla salvezza anche perché le scelte di Bergodi non convincono. Una su tutte: Weiss tenuto in panchina e messo in campo solo nella ripresa. Alla fine come al solito paga il tecnico: esonerato in serata con un comunicato ufficiale del club che "ringrazia il tecnico per l'impegno e la passione dimostrati nello svolgimento del suo lavoro". Il nome del successore, spiega il Pescara, "verrà reso noto nelle prossime ventiquattro ore". Il sostituto dovrebbe essere il tecnico della Primavera, Christian Bucchi, ex centravanti di Perugia, Napoli e diversi anni club.

Di natale fa 150 — Bastano otto minuti a Totò per trovare il gol: non segnava dal 13 gennaio, dalla doppietta alla Fiorentina. Stava diventando una "maledizione" questo traguardo. Non è un caso che subito dopo la rete il primo a festeggiare Di Natale sia stato Guidolin: "Finalmente, bravo te lo sei meritato". Il gol nasce dall'assist di Muriel che sfrutta una dormita di Capuano e serve al centro l'ex attaccante della Nazionale che al secondo tentativo riesce a battere Pelizzoli.

palo muriel — La partita si mette in discesa per l'Udinese che obbliga il Pescara a scoprirsi e può agire di rimessa. La squadra di Bergodi fatica a pungere, tira solo dalla distanza senza mai centrare la porta difesa dal rientrante Brkic. Leggero l'attacco Abbruscato-Caprari contro il quale la difesa a tre di Guidolin non corre mai seri pericoli. Dall'altra parte ispirato Muriel che quando innesca la marcia giusta diventa imprendibile. L'attaccante colombiano ha anche la palla per chiudere la partita dopo mezz'ora di gioco: il palo gli dice male su un destro da centro area.

Il palo di Muriel. LaPresse

pescara rischiatutto — Dopo l'intervallo Bergodi smonta la formazione togliendo Balzano e facendo posto a Weiss: la difesa passa a quattro e in attacco c'è il tridente. La mossa sortisce un paio di spunti del nuovo entrato e di Abbruscato che al 10' però lascia il posto a Sculli. L'Udinese non si scompone e si affida alla giornata di vena di Maicosuel, il più attivo nella ripresa tra i friulani che tirano troppo presto i remi in barca. Il Pescara però vive solo delle fiammate di Weiss, ma alla fine può reclamare perché al 37' il contatto tra Danilo e Sculli potrebbe meritare il rigore (leggi la cronaca). Poi si fa male anche Caprari alla spalla destra e di fatto la squadra di Bergodi resta in dieci nel finale. Guidolin si copre con Merkel per Di Natale. Da qui alla fine c'è solo spazio per un battibecco tra Sculli e Brkic. E soprattutto per i fischi dei tifosi del Pescara che vedono sempre più vicina la retrocessione.

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