Il Parma regala un tempo al Catania: i siciliani ringraziano e vanno avanti 2-0. Quando gli emiliani si svegliano, ormai è troppo tardi. Amauri accorcia al 42', Legrottaglie si fa espellere, ma negli ultimi minuti non succede più nulla. La crisi del Parma continua (seconda sconfitta casalinga dopo quella contro il Napoli, non vince dal 6 gennaio), mentre il Catania vola e sogna (ormai a pieno titolo) l'Europa: siciliani a 42 punti, uno solo dalla zona in cui ci si contende in posto in Champions League. Non male, no?

Mirante sorpreso su punizione di Lodi. Ansa

pronti, partenza, gol — Il Catania approccia benissimo la gara, con grande personalità e subito all'attacco: non a caso, dopo soli 5' è già in vantaggio. Lodi si incarica di battere una punizione: la posizione è defilata e, forse, è soprattutto questo ad ingannare Mirante, che si fa battere da un tiro non parso irresistibile. Concorso di colpa con i compagni in barriera che si aprono come non andrebbe mai fatto. Per il Parma una partenza ad handicap e, come se non bastasse, Donadoni è costretto anche a fare meno di Belfodil, toccato duro da Andujar in uscita: dentro Palladino. Emiliani in grave difficoltà, che provano anche a reagire, ma di fronte si ritrovano un Catania quadrato, organizzato, che si difende in maniera perfetta.

Keko appoggia in rete il 2-0 per il Catania. Ansa

catania parla spagnolo — Dura, dunque, trovare spazi per i gialloblu che - viceversa - lasciano praterie a disposizione degli attaccanti ospiti. E lasciare campo a gente come Gomez, Castro e Bergessio, è un autentico suicidio: proprio Bergessio spreca un rigore in movimento al 31', alzando la traiettoria sopra la traversa. Tra gli attaccanti di Maran, Keko sembra completamente fuori partita, poco coinvolto dai compagni e forse anche un po' timido. Nel finale di primo tempo, però, è proprio lui ad ergersi protagonista: prima sfondando a destra e mettendo un pallone interessante in mezzo, sul quale Bergessio arriva in ritardo e, poi, appoggiando in rete allo scadere una corta respinta di Mirante su una conclusione a giro di Castro. Maran, in panchina, aveva appena finito di elogiare lo spagnolo per l'azione precedente, lui lo ha ringraziato firmando il primo gol in A.

La disperazione di Palladino. Ansa

ripresa col giallo — Ad inizio ripresa Donadoni si deve giocare anche il secondo cambio, sempre per problemi fisici: Coda è costretto a restare negli spogliatoi, al suo posto entra Lucarelli. Maran ha 5' di tranquillità, poi anche lui deve richiamare Bellusci per un dolore al polpaccio (dentro Alvarez). Il Parma del secondo tempo, "orfano" del Presidente Ghirardi che ha lasciato arrabbiato lo stadio all'intervallo, sembra un'altra squadra. Serviva poco per fare meglio della prima frazione, ma almeno gli emiliani ci mettono un po' di voglia: Biabiany e Amauri si fanno vedere nei pressi dell'area avversaria, ma Spolli e Legrottaglie li respingono con le buone e, a volte, anche con le cattive (intervento di Legrottaglie su Biabiany a cavallo dell'area di rigore che l'arbitro Giacomelli non giudica falloso). Il Parma ci "guadagna" solo un'ammonizione per proteste (Paletta).

solo amauri — Quando, però, al 30', Biabiany alza sulla traversa un colpo di testa a porta vuota su splendido assist di Rosi, forse si arrende anche Donadoni. Infatti la sua squadra, dopo un buon avvio di ripresa, si spegne col passare del tempo. L'unico a non mollare è Amauri, che a centro area lotta come un leone, facendo venire i brividi ad Andujar, costretto ad allungarsi per deviare in angolo una bellissima girata al volo del brasiliano. L'ex bianconero, però, al 42', riesce a battere il portiere argentino, anche se - per farlo - è costretto a liberarsi fallosamente di Legrottaglie. Il difensore protesta vibratamente e viene espulso. Gli ultimi 6' (3' di recupero) non bastano però al Parma per raddrizzare il risultato.