Javier Pastore, 22 anni, e Leonardo, 42, davanti la Procura di Palermo. Ansa

Ieri il 3-1 esterno in Corsica contro l’Ajaccio, oggi tappa in Sicilia nel tour delle isole di Leonardo e Javier Pastore. Secondo round dell’esposto presentato a fine estate da Maurizio Zamparini riguardo la cessione con presunta estorsione dell’asso argentino al Paris Saint Germain. I due sono arrivati in tarda mattinata a Palermo, El Flaco Pastore è stato sentito dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia per quasi cinquanta minuti, poi è toccato al dirigente brasiliano spiegare le modalità della cessione più costosa e più chiacchierata dell’estate della serie A.

Leonardo, 42 anni, dopo l'interrogatorio. Ansa

così leonardo — Dopo un’ora e trentacinque minuti di confronto su date e numeri, Leonardo si è concesso ai taccuini all’esterno del tribunale palermitano: “Il Psg non c’entra e il trasferimento è stato fatto nel miglior modo possibile”.

parla pastore — Più risentito ma comunque col sorriso sulla bocca, Pastore: “Dispiace tanto tornare a Palermo per una vicenda che secondo me non porterà a niente”. L’ex campione rosanero critica Zamparini apertamente: “Un giorno dice una cosa, il giorno dopo ne dice un’altra. Come sempre cambia idea. Peccato, sono dispiaciutissimo perché questa cosa macchia un po’ la nostra immagine ed anche la sua. Pazienza, ha sbagliato stavolta come tante altre volte ma continuerò ad avere con lui un buon rapporto”. Per Pastore assalto tutto a tinte rosanero nei 90’ minuti d’attesa all’interno del tribunale prima della fine dell’incontro tra Scalia e Leonardo. La sua presenza nei corridoi del secondo piano è diventata presto uno show e nonostante si sia chiuso all’interno di una stanza di segreteria, la coda per l’agognata firma è stata lunghissima, circa settanta persone, con cancellieri, segretari, carabinieri, sostituti procuratori e persino procuratori aggiunti in fila a chiedere autografi scattando foto a ripetizione. Esibito anche un foglio con su scritto: “Per tutti i carabinieri con simpatia” da un raggiante rappresentante delle forze dell’ordine. Pastore poi parla di calcio e del suo ambientamento a Parigi: “Città bellissima dove mi trovo molto bene. Esco sempre con Salvatore Sirigu, mangiamo assieme, abbiamo trovato un paio di ristoranti italiani che non ci fanno rimpiangere la vostra buona cucina. Il Palermo mi sembra vada molto bene anche senza di me”. Peccato che lo 0-3 col Milan abbia fatto venire il malumore a Zamparini che vuole di nuovo cambiare modulo: “Vabbè - chiude scherzando - tanto poi domani cambia di nuovo idea”.

Javier Pastore, 22 anni, sorridente nel giorno del suo ritorno a Palermo. Ansa

simonian-zamparini — Zamparini e Simonian, i due principali protagonisti della vicenda (ovvero presunto estorto e presunto estorsore, in ballo circa 4,5 milioni di euro che il procuratore avrebbe chiesto in più a Zamparini per il felice esito della trattativa che portò Pastore in Francia per 43 milioni), erano però assenti e i magistrati siciliani nelle prossime settimane ascolteranno proprio l'agente Simonian, il grande accusato da Zamparini: la data dell'interrogatorio è da stabilire.

la reazione del presidente — "Mi sono stupito che lo abbiano chiamato, perché lui non c'entra - ha detto il numero uno rosanero di Pastore -. E' ovvio che non sappia niente, poverino. Ha detto che ho sbagliato a parlare di estorsione? E' stato istruito dal suo procuratore, ovviamente. Anche Leonardo adesso sarà un po' arrabbiato, anche se mi è ancora grato per Pastore e Sirigu, però adesso parlerà più con Simonian che con me. Anche se io ho ancora qualche giocatore che può interessargli..".

leo sull'inter — Il blitz siciliano però non è rimasto segreto a lungo e nel tribunale del capoluogo siciliano la presenza degli illustri ospiti non è passata inosservata. Prima vittima l’ex tecnico di Milan e Inter Leonardo che, parlando ai tifosi in attesa della fine del colloquio tra Pastore ed il pm, ha ammesso la critica situazione dei nerazzurri: “E’ un ritardo importante, ma sono sicuro che il club di Moratti si riprenderà”. Concetto poi ampliato a fine udienza: “In casa Inter ci sono stati tanti cambiamenti, ci vuole tempo perché tutto si aggiusti. Certo, è un inizio difficile ma i nerazzurri nelle difficoltà hanno sempre fatto uscire la loro forza. E comunque è prematuro emettere verdetti dopo appena sei giornate”.