D'Agostino atttaccato da Barreto. LaPresse

Il match della disperazione lascia nei guai il Palermo e il Pescara in una sfida giocata a mille all'ora da due squadre che hanno messo da parte ogni timore regalando una partita vibrante, con continui capovolgimenti di fronte e tante occasioni sprecate. Bel Pescara, in vantaggio con Bjarnason. Grande reazione dei rosanero di Malesani e gol di un Fabbrini da applausi che da solo ha guidato la riscossa, segnando l'1-1 al 35' e cercato vanamente il 2-1 (leggi la cronaca).

solo corsa e poco più — Su un terreno appesantito da una fitta grandinata che si è abbattuta sul Barbera in mattinata, Malesani debutta sulla panchina rosanero irrobustendo il centrocampo e togliendo un trequartista. Scelte dettate anche dalla doppia assenza di Miccoli (squalificato e puntualmente in gol il sabato con la Primavera) e Ilicic infortunato. Il neo tecnico rosanero punta su Dybala e Fabbrini. Bergodi (vigilia a colloquio con Zeman in visita in Abruzzo) si affida al tridente Caprari-Caraglio-Celik. Il Pescara piace e non poco: la squadra di Bergodi tiene alto il ritmo fin dal via e non si copre, come preventivabile alla vigilia. Anzi, con la regia di un D'Agostino ispirato, Celik e Caprari mettono in crisi il Palermo e Caraglio dà profondità a una squadra che più volte si presenta dalle parti di Sorrentino. I rosanero escono dal guscio solo dopo 20 minuti, ma senza pungere, anche perché non c'è movimento senza palla in più di qualche suo uomo. Le due chance migliori sono comunque rosanero: al 33' Perin non esce su un corner e Munoz, libero, di testa colpisce a botta sicura: palla fuori di un niente. Al 44' un ottimo Fabbrini sfonda al centro, arriva al limite dell'area e serve a destra un solissimo Dybala, ma il baby argentino invece di calciare si aggiusta il pallone e poi sbaglia tutto sull'uscita di Perin.

Il gol dell'1-1 di Fabbrini. LaPresse

fuoco e fiamme — Nella ripresa il Pescara inizia forte e arriva nel giro di 5 minuti due volte al tiro: con Caprari e D'Agostino accomunati dalla poco efficacia. Malesani cerca più consistenza davanti e toglie Dybala per Boselli, il quale subito sfiora il gol di testa. E al 14' ancora Boselli che calcia, alla deviata che arriva a sinistra dalle parti di Dossena solissimo: tiro al volo e palla incredibilmente fuori. Il nuovo entrato dà la scossa ai rosanero e la partita cambia volto. Ma il Pescara è lì e lotta in un match bellissimo da guardare ma confusionario in campo. Al 16' un pallone stupendo di Celik pesca Caprari solo in area, ma il tiro dell'attaccante romano è deviato in uscita da Sorrentino. Bergodi, vista la difficoltà, toglie Caprari per Bjarnason. La partita diventa caotica, con tanti errori in ogni parte del campo. Resta il ritmo alto, che tiene il match in bilico. E a sbloccare i risultato non può che essere una palla inattiva: punizione di D'Agostino e testa di Bjarnason per il gol dello 0-1. Siamo al 28' e al Barbera, vuoto nonostante i 6 euro per un biglietto in curva, esplode ancora la protesta contro Zamparini, al terzo cambio di allenatore in questa stagione. Ma il Palermo ha sette vite e chiude con un assedio pazzesco il Pescara: Perin salva su Munoz al 34'. Al 35' non può nulla: Munoz di testa libera Fabbrini solissimo a sinistra e implacabile per l'1-1. I rosanero scatenati vanno a ripetizione al tiro, con Fabbrini e Munoz, di fatto attaccante aggiunto, sugli scudi. I tre minuti di recupero sono in apnea per il Pescara, che alla fine si porta a casa un punto prezioso. Il Palermo? Si è svegliato troppo tardi.

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