Stefano Pioli, ultima stagione al Chievo. Ansa

PALERMO, 2 luglio 2011 – Regola numero uno, “il Palermo dovrà giocare un calcio totale”, regola numero due “dovrà cercare di vincere tutte le partite”. Se possibile con Pastore in campo, “non mi dispiacerebbe allenarlo”, altrimenti va bene lo stesso anche perché “la squadra è completa in tutti i reparti ed anzi, è in soprannumero”. Stefano Pioli saluta Palermo da Verona, anzi, da Bussolengo, quartier generale del raduno rosanero della stagione 2011-2012. Da domani inizia col ritiro di Malles, Bolzano, la nuova avventura dopo la tranquilla salvezza col Chievo dello scorso campionato.

MODULI — A presentare il nuovo tecnico rosanero è il presidente Maurizio Zamparini: “La mia impressione è positiva, e sono sicuro che col suo entusiasmo e la sua umiltà faremo molto bene insieme e sfateremo il tabù che mi porto dietro dall’ingresso del calcio, quello di esonerare troppi allenatori”. Pioli riuscirà nell’impresa di restare sulla panchina rosanero per l’intera durata del contratto firmato poche settimane fa, ovvero tre anni? Le scommesse sono già aperte. Intanto il tecnico parmense, 45 anni, detta i suoi obiettivi: “Dobbiamo essere attivi e propositivi, tutti i giocatori dovranno saper attaccare e difendere allo stesso momento. Ci vorrà sempre il giusto atteggiamento senza il quale non si va da nessuna parte e non devono mancare mai l’equilibrio e la qualità”. Il grande dubbio, anche degli stessi giocatori, riguarda il modulo di base del Palermo targato Pioli, difesa a 3 o a 4? “La squadra conosce meglio la difesa a quattro, ma potremo a giocare anche con quella a tre. E poi i protagonisti, quelli li deciderà il campo, perché le gerarchie nel calcio sono momentanee. Di certo giocheranno sempre tre calciatori offensivi, due attaccanti ed un trequartista o viceversa”.

Pioli con Zamparini. Fotopress

OBIETTIVI — Zamparini, nel presentare Pioli, ha preferito il basso profilo: “Cercheremo come sempre di arrivare dietro le grandi, tra il quarto e il decimo posto”. In realtà pretende molto di più di un’anonima metà classifica sennò addio buoni propositi di non cacciare l’ennesimo allenatore. Ed infatti Pioli sa bene che i veri obiettivi sono altri: “Se dovessimo finire decimi né io né Zamparini saremmo contenti. A Palermo c’è tutto per fare un ottimo lavoro anche se da quest’anno ci sarà un posto in meno per la Champions”. Non si dice, ma il sogno è sempre quello.

BIG ED ESUBERI — Mentre Pioli si presenta tanti "senatori" stanno ancora riflettendo sul proprio futuro. Da Cassani a Miccoli, da Bovo a Pastore. Ad agosto la rosa potrebbe essere molto diversa da quella attuale: “Mi piace allenare i giocatori di talento e qualità, ma il mercato è appena iniziato, Miccoli è una pedina importante, ma non un titolare inamovibile, dovrà dimostrarmi di poter fare 38 gare di fila. Se Carrozzieri non è in ritiro con noi vuol dire che ci sono altri giocatori che danno maggiori garanzie. Mantovani? Può fare al caso nostro, è uno da Palermo”. Pioli chiude aggiungendo che non vuole snobbare l’Europa League (chissà se quest’anno alle parole seguiranno anche i fatti o finirà come in passato) e che il “fantasma” di Delio Rossi non lo preoccupa. Anche perché un primo regalo Zamparini sembra averglielo già fatto: “Abbiamo preso un giovane uruguaiano molto, molto forte”. Pioli ed i tifosi incrociano già le dita.