”Non mi arrendo e presto farò la richiesta ufficiale al Comune di Napoli per disporre dello stadio San Paolo il 2 settembre per la mia gara di addio: stavolta vorrei che condividesse tutto il presidente azzurro De Laurentiis”. FabioCannavaro rilancia la questione della sua partita di addio (con incasso destinato alla ricostruzione della Città della Scienza), inizialmente programmata per il 13 maggio, data per la quale però il Napoli non ha concesso l’impianto.

Fabio Cannavaro, 39 anni, ha giocato a Napoli dal 1992 al 1995. LaPresse

la richiesta — “Non avendo ricevuto notizie in merito - ha detto Cannavaro - non posso che interpretare il silenzio del Napoli come una conferma alle voci ufficiose che mi sono giunte la scorsa settimana e che parlavano dell’intenzione da parte del presidente di non concedere questa autorizzazione. Mi dispiace ma capisco le ragioni di De Laurentiis, la società è in piena corsa per la qualificazione diretta in Champions League e per disputarla le necessita un impianto in condizioni accettabili. Pensavo che un ritardo di 24 ore nell’inizio dei lavori non avrebbe comportato problemi ma evidentemente non è così. Il protrarsi del silenzio ha fatto venire meno anche le residue speranze di poter fare questo evento il 13 maggio ma non mi arrendo. Giocando il 2 settembre, avremo più tempo per offrire ai napoletani, e a tutti coloro che vorranno venire al San Paolo, una serata memorabile e raccogliere ancor più fondi per la Città della Scienza”.

condivisione — “Mi farebbe piacere però che questa volta la richiesta fosse condivisa dal presidente De Laurentiis - ha concluso Cannavaro - che ho chiesto di incontrare al più presto, e sono certo che, non essendoci più problemi relativi allo svolgimento di lavori, questa volta non vorrà negarmi il suo indispensabile sostegno e anzi mi darà la sua collaborazione per ripartire con rinnovato slancio e raggiungere un obiettivo molto importante per la città di Napoli”.

i messaggi di paolo — Mentre suo fratello Fabio cerca di convincere De Laurentiis a lasciargli il San Paolo per una notte, Paolo Cannavaro si confessa a Radio Marte all’antivigilia di Napoli-Cagliari: “Non bisogna sottovalutare questo impegno. Loro sono una bellissima realtà, ma noi vogliamo preservare il secondo posto. Quattro punti di vantaggio sono un’arma in più, ma non c’è da stare tranquilli. C’è rammarico per qualche pareggio di troppo, ma la Juve ha viaggiato a mille, in questo momento vanno più forte di tutti. Tuttavia, è importante consolidarsi in campo internazionale. Champions ed Europa League non sono facili da conquistare ogni anno”. La Juventus è la rivale di sempre, anche a livello giovanile, come si è visto nella finale di Coppa Italia Primavera: “Gesto condannabile quello di Gerbaudo - continua Cannavaro - per di più rivolto ad un settore che era pieno di bambini delle scuole calcio: insomma una figuarccia a 360°. Giusto punirlo perché oggi i ragazzi sono già adulti a 14 anni e consapevoli di quello che fanno. Vivono di esempi sbagliati in un ambiente così esasperato come il nostro”. Altro tema caldo, ovviamente, è il futuro di Mazzarri e Cavani: “Sono punti fondamentali per la prossima stagione. Mazzarri conosce l’ambiente ed è abituato alle pressioni della piazza. Cavani perderebbe i miei lanci se dovesse andare via...Napoli gli ha dato la possibilità di affermarsi. Nei suoi panni è difficile fare una scelta. Merita una grande squadra, da top player: sarà difficile per lui”.