Edinson Cavani, 26 anni, terza stagione al Napoli. Ansa

Quando il Napoli ha battuto 3-0 il Pescara, Mazzarri e alcuni giocatori si sono affrettati a dire: "Abbiamo dimostrato che siamo bravi anche senza Edi". Cavani, allora, ha aspettato una settimana e tornando in campo ha fatto capire che il numero uno resta lui: tripletta all'Inter, 26 gol in campionato, titolo di capocannoniere in cassaforte. Un po' come la Champions. Il Matador e la carica dei 101: tanti sono i centri in meno di tre anni in azzurro.

certezze — "Dobbiamo esaltare la prestazione della squadra - spiega il cannoniere uruguaiano - sapevamo che l'Inter, al di là delle cadute che ha avuto in questa stagione, doveva vincere assolutamente. Dovevamo fare dei sacrifici e così è stato. Secondo posto in cassaforte? Non lo so, la prossima partita sarà quella decisiva, che potrà darci il secondo posto che meritiamo".

futuro — Cavani non si sbilancia mai nelle interviste. Ma a caldo cade nella trappola. Gli chiedono quando batterà il record di Maradona, a quota 115 gol con la maglia del Napoli. Quest'anno o l'anno prossimo? "Forse sì, risponde". E non risponde, di fatto. Perché non si capisce quando intende batterlo. Sorride, però: fare 14 reti in tre partite è troppo anche per lui. "Sappiamo che non voglio togliere il posto a nessuno, ma sicuramente è un traguardo che per me importantissimo, quindi cercherò sempre di fare il massimo per avvicinarmi fino alla fine ancora di più. Il futuro? Adesso la cosa a cui penso di più è il fatto che per me è un obiettivo importante continuare a segnare. Sono felice anche per la tripletta di oggi, penso al futuro prossimo che è la partita col Bologna e ci può dare la qualificazione alla Champions, che meritiamo".

de sanctis — Una parola sul futuro di Cavani la dice in un certo senso De Sanctis: "i giocatori vanno e vengono, gli allenatori sono importanti per impostare il futuro". Come dire: De Laurentiis, trattieni il tecnico e lascia pure andare il Matador.