Mercato Milan. Honda, un samurai silenzioso accende i sogni rossoneri
Milano, 30 giugno 2013
Talentuoso in campo, riservato fuori. Il giapponese ha convinto tutti:e i buoni rapporti tra via Turati e il Cska Mosca renderanno più facile l’affare
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- Keisuke Honda, trequartista del Cska Mosca e del Giappone. Reuters
Un soldato di talento. Non un generale, non un leader, ma un giocatore di talento, professionale, determinato. E freddo, ma solo considerava la Russia una tappa della sua carriera, non il top. Keisuke Honda, invece, guarda al Milan come il posto ideale, da quando lui era un bambino e il club rossonero il più conosciuto in Giappone. Questo forse potrebbe cambiare un po’ il suo approccio al calcio.
In pole Il Milan ha ormai scelto Honda come primo nome nella lista dei possibili trequartisti per le prossime stagioni. I rapporti con il Cska Mosca sono eccellenti, e la spesa per accorciare di sei mesi il suo contratto (che scadrebbe il prossimo dicembre) molto limitata. Honda adesso è in vacanza. Il Cska vuole che resti almeno per tentare di conquistare quest’ultimo titolo, che sarebbe il terzo dell’anno. E il Milan non ha fretta, perché non può averne: se non cede Boateng, non può ingaggiare Honda. Quindi ci vorrà pazienza. Ma la pazienza e la compostezza sono i cardini del modo di comportarsi dei giapponesi.
caratteristicheE Honda, trequartista atipico, è in questo molto tipico. A Mosca è molto rispettato per la sua professionalità e le sue doti tecniche, ma non è un grande idolo. Non è per niente un giocatore mediatico, non attira tanta attenzione dei media russi. Forse perché il calcio giapponese, in generale, è poco conosciuto dai russi. Ma non dimenticano che ha aiutato il Cska a vincere cinque titoli. Il suo gol più importante lo ha segnato in Champions League portando il Cska ai quarti, poi persi contro l’Inter nel 2010. Honda se ne andrebbe da star, se non da idolo. Con la vita riservata che fa, sarebbe difficile il contrario. Honda non ama la mondanità che fa impazzire i calciatori russi e non solo, parla un buon inglese, ma non ha molte relazioni con i compagni fuori dal campo. L’allenatore Leonid Slutsky lo stima moltissimo per la dedizione al lavoro: Honda è, appunto, un soldato di talento, un giocatore intelligente. Calcia forte e preciso, e il suo tiro spesso è imprevedibile. E’ capace di coprire due-tre ruoli e si impegna molto per la squadra.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA
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