14 gennaio 2008: esordio di Pato che va in gol. Ansa

E alla fine anche i più irriducibili hanno alzato bandiera bianca. Quelli che a ogni suo scatto, davanti ai suoi imprevedibili movimenti sulla scia di cavalcate imperiose, gol compresi, quasi piangevano dall'emozione. Alexandre Rodrigues da Silva, più noto come Alexandre Pato (nato a Pato Branco, Brasile, il 2 settembre 1989) ormai appare come una meteora, passata alla velocità della luce e dissoltasi con un lampo impercettibile. Dopo il quindicesimo infortunio (o giù di lì) nel breve spazio di 2 anni, dopo la distrazione muscolare, adesso anche il più irriducibile ha perso la fiducia. Il campioncino atterrato a Milano 17enne, esploso in una notte d'inverno (era il 14 gennaio 2008) con il suo primo, roboante gol in rossonero (al Napoli), è diventato una fragile statua di argilla, sui cui aleggia il mistero dei suoi malanni fisici.

Pato, 23 anni il 2 settembre. Afp

carriera al bivio? — Disse lo scorso 16 agosto: "Era importante vincere dopo aver perso l’oro olimpico. All’inizio mi hanno convocato perché avevano fiducia in me e ho potuto lavorare bene. Si, ora sto bene. Ho sempre dato il meglio, la cosa più importante era acquistare tranquillità". E ancora: "Spero che la 9 (maglia, ndr) mi porti fortuna. Sto bene al Milan". Notizie importanti; soprattutto dopo i grandi addii. Pato uomo Milan. Invece...Invece eccolo di nuovo alle prese con i suoi problemi. Quasi 23 anni e una carriera al bivio. Che ne sarà?

parodie sul web — E ovviamente il Web si scatena. Da una parte gli innamorati che implorano al ragazzo "Torna come una volta Alexandre!", "Dribblali come birili!", dall'altra l'ironia, il sarcasmo. La rassegnazione che diventa graffiante e cattiva. Ormai Pato è un fenomeno multimediale. I social network gli dedicano fotomontaggi e parodie, come la pagina su Facebook che elenca una serie di infortuni improbabili, come una commozione cerebrale con 20 giorni di stop per avere indossato un cappello o, cattivissima, un calo di pressione provocato dalla fascia di capitano al braccio.

Dopo la rete al Camp Nou contro il Barcellona. LaPresse

e se...? — Battute retoriche di bassa leva del tipo: "Pato attento a non cadere che se ti infortuni il prossimo anno dobbiamo giocare con Ambrosini centravanti". Qualcuna che scatena il tam-tam tra gli internauti come l'arbitro che lanciando la monetina gliela fa cadere sul piede causandogli lo slogamento della caviglia". Insomma il classico teatrino dell'assurdo, in cui in realtà si nascondein molti casi la profonda delusione dei tifosi che sognano però un miracolo. Perché se Alexandre Rodrigues da Silva, detto Pato, dovesse tornare a ruggire, schizzare in contropiede, dribblare gli avversari con finte e controfinte per poi scaricare in rete la palla con la rabbia d'un tempo, allora il web cambierebbe direzione e tornerebbe a esaltare il suo "Papero", trasformando le parodie in un pallido ricordo goliardico.