Il Milan si aggrappa a Pato e El Shaarawy. Ansa

Tutti a Malaga! Ma dimenticate il flamenco. Alla Rosaleda, tempio dei biancoblù, ci sarà da ballare ben altro. Isco e Joaquin hanno una voglia matta di fare la festa anche al Milan, dopo avere regolato con sicurezza Zenit San Pietroburgo e Anderlecht. La missione, in tempi neanche tanto lontani, sarebbe stata più che possibile. Oggi servirebbe Tom Cruise in versione "mission impossible" per "matare" il toro. I rossoneri volano in Spagna pieni di dubbi. Divorati dalla depressione per una classifica indecente in serie A, con una gigantesca spada di Damocle sulla testa, perché ben sanno che da loro dipende il destino di molti. A cominciare da Massimiliano Allegri, da allenatore in crisi il primo della lista. Che a Malaga non potrà contare sul portiere Abbiati, sul terzino Abate e sul centrocampista De Jong, che contro la Lazio aveva trovato il primo gol in rossonero. Nessuno dei tre è infatti nella lista dei convocati.

berlusconi non chiama — "Christian - spiega Allegri a Milanello prima di raggiungere la Malpensa - ha ancora un'infezione alle vie respiratorie, mentre Abate paga gli Europei e resta per un allenamento specifico. De Jong, invece, ha un problema a un'anca". Afferma di non sentire il presidente da una settimana, "ma la società ha ben chiara la situazione" spiega. Ritiene il ritiro utile, perché può servire in un momento difficile come questo, "ma non è il caso di esagerare, non siamo in miniera, bensì a Milanello: siamo fortunati". E sul futuro taglia corto: "Non penso assolutamente che sia la mia ultima panchina. Dovete chiedere alla società. So solo che ci mancano dei punti che meritavamo. Dobbiamo prendere atto che la classifica è brutta, ma sono strasicuro che la squadra ne verrà fuori. Bisogna pensare meno e agire di più". Magari battendo il Malaga. Ci pensa un po': "E' una squadra che gioca un grande calcio, soprattutto offensivo, quindi dovremo essere bravi nel possesso palla e poi gli spazi li troveremo". La formazione? Allegri punta su Ambrosini e Montolivo mediani, "ma devo ancora scegliere chi mettere dietro la punta". E Boateng? E' un momento in cui gli vengono meno certe cose, ma non bisogna pensare a quello che è successo due anni fa e lo scorso anno, perché abbiamo giocato in modo diverso, con giocatori con altr caratteristiche, mentre oggi devo cercare di far rendere al meglio tutti. Boateng credo che la partita peggiore che ha fatto è quella di sabato, ma le altre sono state buone, anche in Champions" conclude.

Tempi duri: Massimiliano Allegri all'Olimpico. Ansa

tempi ristretti — La trasferta Champions nella splendida città andalusa, dove il sole è caldo e il mare è azzurrissimo, capita nel momento peggiore. Dopo l'ennesima sconfitta subita all'insegna della confusione assoluta. In cui il tecnico milanista ha rispolverato il 4-3-1-2 disorientando una squadra che era alle prese con il celebrato 4-2-3-1 tutto da assimilare. Sembra che Allegri abbia perso autorevolezza; pare quasi che il gruppo fatichi a seguirlo. Segnali che si propagano alla velocità della luce, mentre già si pensa al match contro il Genoa formato Luigi Delneri, chiamato in causa per risollevare i rossoblù, magari cominciando con un'impresa a San Siro. E i tifosi mugugnano. Altri stanno cominciando a perdere la pazienza. Lunedì, a Milanello, mentre i rossoneri inauguravano la loro settimana di passione monacale, gli ultrà hanno rialzato la testa e a muso duro hanno incontrato tecnico e squadra esortandoli di tirare fuori gli attributi. Insomma, la tregua è finita, l'appoggio incondizionato è al limite: praticamente un ultimatum, con messaggi eloquenti a chi non si comporterà da Milan.

I giocatori del Malaga festeggiano un gol. Afp

l'importante e' vincere — I rossoneri che volano a Malaga sanno di avere tra le mani una stagione da aggiustare. Vincere a Malaga e battere il Genoa è la medicina. Possibilmente con cattiveria agonistica, cuore e orgoglio. In Spagna li attendono undici giocatori che dopo 8 giornate (le stesse disputate dal Milan) sono terzi e hanno 17 punti (10 in più), che hanno vinto 5 partite e ne hanno persa solo una. Il proprietario presidente qatariora Abdullah bin Nasser bin Abdullah Al Ahmed Al Thani, dopo molti dubbi e tornato a crederci. Il tecnico Manuel Pellegrini più di lui. Chiaro il tecnico cileno: contro il Milan conta di fare i punti che mancano per qualficarsi agli ottavi. Gente che guarda avanti con decisione, secondo cui gli orizzonti sono cambiati, perché adesso l'importante non è partecipare, ma vincere. Una cosa da Milan, insomma. Una lezione che sembra dimenticata. Allegri però sdrammatizza e dà un calcio ai fantasmi. Dice infatti prima di imbarcarsi: "L'esonero? Non ci penso fortunatamente, sono ancora un po' incosciente".