Champions, Barcellona-Milan 4-0: Messi da paura, rossoneri fuori dalla coppa
BARCELLONA, 12 marzo 2013
Straordinario l'argentino, che con una doppietta nel primo tempo annulla lo 0-2 dell'andata. Poi il Guaje fa 3-0 nella ripresa, prima del gol del terzino nel recupero. Gol divorato da Niang sullo 0-1
- Villa soffocato dall'abbraccio di Messi e Dani Alves. Reuters
Con il senno di poi si potrebbe affermare: era già tutto previsto. Il mostruoso Lionel Messi due volte, David Villa e Jordi Alba mortificano l’incubo. Due gol di vantaggio non sono bastati; la “remuntada”, anzi di più, è fatta. Il Barcellona batte il Milan 4-0 e passa ai quarti di Champions. I blaugrana centrano l’obiettivo con la partita scontata, fatta di pressing e possesso palla a 100 all’ora. Il dio del pallone Messi va già in gol al 5’, ma sono i rossoneri a lasciare libero il passaggio sprecando con Niang sul palo il pareggio al 38’; azione che scatena il raddoppio del feroce argentino.
LA PULCE IMPAZZITA — A che serve la pretattica quando hai di fronte un monumento del calcio? Allegri scioglie le riserve già alla vigilia, puntando sull’acerbo Niang al centro del tridente e preferendo Constant e Flamini a De Sciglio e Muntari. Jordi Roura risolve solo alla vigilia i suoi enigmi: Mascherano invece di Puyol e Villa al posto di Sanchez. Poi solo certezze; sfacciate e insopportabili. Come la partenza dei blaugrana: forte, accerchiante, poderosa. Parola d’ordine: chiudere in fretta la pratica. Così al 5’ Xavi disegna al limite una linea geometrica che Messi trasforma in fisica pura: tracciante che Abbiati nemmeno vede. Che partenza! Roba da stendere un toro. Al 9’ si affaccia il Milan, ma il diagonale di El Shaarawy è troppo morbido per ferire. Che sofferenza. Il Barcellona è una corazzata che si incunea e che al 13’ manca il 2-0 con Iniesta: tiro che Abbiati devia sulla traversa, poi Messi di tsta conclude sull’esterno della rete. Ma che disastro la difesa rossonera. Al 16’ accade di tutto: Abate e Constant non si capiscono, ma i rossoneri si salvano. Al 17’ Abbiati devia in angolo un siluro di Xavi. Ma è innegabile: il Milan è terrorizzato. Nemmeno il “palla lunga e pedalare” riesce ai rossoneri schiacciati in fazzoletti di terra. Se poi (al 24’) Ambrosini riesce a trovare un varco davanti a Valdes ignorato da Niang ed El Shaarawy allora te le cerchi.
DAL PALO AL BIS — E loro macinano gioco; corrono come palline impazzite che sanno però dove andare. Piqué, Xavi, Iniesta, Messi: movimento elettronico. Gente saggia che sa quando rallentare con il consueto possesso palla da esaurimento nervoso. Verrebbe voglia di scendere in campo e urlare al Milan di correre. Quasi lo avessero sentito, Mexes al 34’ serve El Shaarawy che si accentra in area e impegna Valdes. Al 38’ sembra fatta: contropiede pazzesco, Niang che si invola verso l’infinito sfruttando un erroraccio di Mascherano. Niang è solo davanti a Valdes, ma la palla va sul palo. E quando sbagli gol così ti segni il futuro. La ripartenza del Barcellona è atomica e Messi al 39’ fa il bis: botta ancora una volta imparabile su assist di Iniesta.
ANCHE VILLA — Che fare in simili frangenti? Giocare, correre, attaccare. Serve solo questo. Fate come Messi, per esempio, che al 3’ della ripresa cattura la palla e se la porta in area fra i birilli: il diagonale finisce tra le braccia di Abbiati. I catalani giocano leggeri, sembrano volare. Il Milan ci prova in tutti i modi ma sbaglia molto. L’affanno partecipa a tutta la manovra e in mancanza di un genio tutto si complica. Non per il Barcellona che al 10’ urla al mondo il 3-0: azione di Xavi (c’è sempre) che trova in area Villa, Constant va a vuoto e il Guaje batte Abbiati di sinistro. Fine del mondo. Che fa Allegri? Al 15’ toglie lo stanco Ambrosini e l’affranto Niang per Muntari e Robinho. Remuntada? Intanto Lionel (ci piace chiamarlo così) aggiunge pagine di storia: magico sinistro al 17’ dal limite che sfiora la traversa. Sarebbe stato un altro gol mostruoso.
BIP BIP — Eppure la qualificazione ha la forma di un gol; di una semplice rete. Si getta in attacco il Milan, ma sempre con furia disordinata, con la speranza di cogliere buchi, distrazioni. Allegri prova con il “canterano” Bojan per Flamini; Roura lancia Sanchez per Villa. L’ex al 37’ con una prodezza mette in mezzo per Robinho che va a sbattere su Jordi Alba. Ma non c’è spazio per i miracoli: è la serata del Barcellona e della sua immensità. Al 47’, addirittura, proprio Jordi Alba sguscia sulla sinistra in contropiede avviato da Sanchez, penetra in area e infila il 4-0. I rossoneri l’occasione l’hanno avuta e l’hanno frantumata. Passano i migliori. Quelli ritornati in fretta con i loro “bip bip” sul loro pianeta lontano anni luce.
dal nostro inviatoGaetano De Stefano© RIPRODUZIONE RISERVATA
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