La passerella dei giocatori sotto la curva a fine gara. Lapresse

Dalla curva bianconera cambia la prospettiva, ma non il risultato. La Juve vince ancora, colleziona l'ottava vittoria consecutiva, mantiene i 3 punti di sicurezza sul Milan e vede la meta, sempre più vicina. Per garantirsi un posto al sole nel settore ospiti del Silvio Piola di Novara bastano 16 euro più 2 di prevendita, meno della metà rispetto allo Juventus Stadium. Ma bisogna essere svelti, perchè i 5.300 biglietti a disposizione per la trasferta più comoda del campionato (la più vicina) sono andati letteralmente a ruba, bruciati in poche ore. La partita inizia alle 15 ma i tifosi iniziano a cantare ben prima del fischio di Celi, con Platini e Boniperti in tribuna.

La curva della Juve, ieri, allo stadio Piola di Novara. Lapresse

come al manuzzi — Una curva a testa, Juve e Novara si dividono lo stadio equamente. Uno sguardo distratto potrebbe faticare a capire quale delle due squadre stia giocando in casa, esattamente come qualche giorno fa contro il Cesena, con un Manuzzi invaso dalle bandiere bianconere, ma della Juve. Una sfumatura che non sfugge ai tifosi juventini, e viene sottolineata dal coro ironico: "In casa giochiamo noi!". Finito il riscaldamento i giocatori sfilano sotto la curva per un saluto. Nell'aria c'è un po' di stupore per le scelte di Conte, con Borriello e Giaccherini titolari, scelte che invece poi invece si riveleranno decisive. Il vantaggio di Vucinic è una liberazione, scaccia l'incubo di un gara che non si sblocca e mette pressione al Milan. Il + 5 virtuale dura circa 10 minuti, fino al gol dell'1-0 di Cassano a Siena.

L'esultanza di Arturo Vidal dopo il gol del 3 a zero. Ansa

poker servito — Sul cielo di Novara spunta il sole tra le nuvole, i k-way rimangono in tasca, e i tifosi si scaldano con il raddoppio di Borriello a pochi minuti dalla pausa, proprio lui. E pazienza se nel frattempo ha segnato Ibrahimovic dall'altra parte. I cori sono per tutti, Conte in primis, ma anche per le leggende: Del Piero, Boniperti e Platini. Il secondo tempo è una festa di 45 minuti, Vidal chiude la partita e Vucinic la sigilla. Applausi per tutti, poi dopo il fischio finale arriva il momento più atteso: la cavalcata trionfale dei bianconeri sotto la curva. L'unico volto triste è quello di Elia, subentrato nel finale e vicinissimo al 5° gol, con un colpo di testa fuori di centimetri. Bonucci lo consola e lo trascina a festeggiare, l'esterno olandese si commuove, bacia la maglia e la curva gli dedica il primo coro della stagione: "Elia uno di noi". Perchè, mettendoci impegno, è praticamente impossibile trovare un difetto a questa Juve.