Juve, Agnelli attacca la Lega: "Deve essere più credibile e valorizzare il calcio italiano"
TORINO, 25 ottobre 2013
Il presidente bianconero ha parlato all'assemblea degli azionisti: "Il calcio italiano è immobile, così continueremo ad avere stadi decrepiti e leggi cervellotiche che allonanano i tifosi"
- Il presidente Andrea Agnelli all'interno dello Juventus Stadium. LaPresse
La Juventus ha fatto i suoi compiti a casa, come dimostra l'accordo da 190 milioni in 6 anni con Adidas, ma ora è necessario che tutto il calcio italiano si dia una mossa. E' questo il senso del discorso del presidente Andrea Agnelli, che ha aperto l'assemblea degli azionisti della Juventus in corso allo Juventus Stadium. "La situazione del calcio italiano rimane immobile, la perdita di competitività di sistema è talmente palese che solamente un irresponsabile può negarla. La Juventus potrà continuare ad essere competitiva in campo internazionale ed equilibrata finanziariamente solo se sul fronte dei ricavi il sistema la metterà in grado di esprimere completamente il proprio potenziale".
- Andrea Agnelli, 37 anni. LaPresse
Lega poco affidabile — Agnelli attacca, ancora una volta, la gestione della Lega Serie A, che "deve tornare a essere una controparte credibile e affidabile per tutti, deve avere il coraggio di prendere in mano i propri destini e affrontare i problemi con maggiore serenità e volontà di creare in sé e attorno a sé un consenso, senza il quale continueremo ad avere stadi decrepiti e mezzi vuoti, componenti della medesima Federazione che perseguono obiettivi particolari, tutele inadeguate dei nostri marchi di fronte agli abusi e alla contraffazione, leggi cervellotiche che si propongono di limitare la violenza ma ottengono solamente di limitare l'accesso ai tifosi". Per il presidente bianconero, il cambiamento deve avvenire anche ai vertici: "Stimo e conosco Beretta (Maurizio Beretta, alla guida della Lega Serie A dal 2010) da sempre ma per la Lega Calcio, oggi c'è bisogno di un presidente di rappresentanza, che può essere uno di noi, un vero amministratore delegato che gestisca la Lega".
Diritti televisivi — Una delle noti dolenti, è rappresentata dalla commercializzazione dei diritti televisivi. Agnelli prende a esempio Premier League e Bundesliga, come modelli che hanno saputo valorizzare il prodotto calcio e in cui il gap tra grandi e piccole società si è ridotto, "ma questo processo non si è compiuto a detrimento di Manchester United o Bayern". Per Agnelli serve "un sistema più efficiente, più attento al prodotto calcio, che troverebbe un migliore riscontro sia sul mercato italiano, ma ancor più su quello straniero, dove la Serie A vale una frazione modesta della Premier".
NUOVE FORZE PER LA JUVE — Infine, un invito alla squadra a produrre i massimi sforzi per il traguardo storico del terzo scudetto di fila. "Vincere è sempre complicato e richiede l'impegno strenuo di ogni componente. Rivincere lo è ancora di più. Noi non ci fermiamo. Vogliamo trovare nuove forze, nuovi stimoli, nuove idee per offrire al calcio italiano un contributo di cui continua ad avere urgente necessità".
marotta — Beppe Marotta parla anche di mercato durante l'assemblea dei soci Juventus. "La Juve non ha mai parlato con Prandelli - dice l'amministratore delegato della Juve -. Sono voci infondate. Il nostro rapporto con Conte è ottimo, siamo felici di lui, lo stesso presidente Agnelli lo ha appena ribadito. Il nostro mister ha un contratto fino al 2015, ed è fuori da ogni verità immaginare che stiamo cercando un nuovo tecnico".
marotta e buffon — Capitolo Buffon, criticato da più di un azionista: "È il nostro capitano, il nostro leader - continua Marotta - e averlo in squadra è il sogno di ogni allenatore e di ogni dirigente. Credo che a uno così si possa anche concedere qualche gara meno brillante. Gigi ha dimostrato grande amore per la Juve al momento del rinnovo del contratto (fino al 2015): aveva infatti parecchie offerte dall'estero, dove gli offrivano il doppio dei soldi che prende qui".
dai nostri inviatiMarco Iaria e Mirko Graziano© RIPRODUZIONE RISERVATA
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