La Juve non ha scelta. O quasi. Per andare avanti in Champions, martedì deve battere il Chelsea campione d'Europa. Un pari la terrebbe in corsa, ma poi servirebbe un miracolo nel gelo di Donetsk. Al diavolo i miracoli di Marchetti, allora; al diavolo il top player che non c'è; al diavolo i gol che a volte arrivano a grappoli e a volte, invece, sembrano un miraggio. Problema attaccanti? C'è, ma il primo modo per risolverlo è dimenticare che esista. A settembre, del resto, a Stamford Bridge, i bianconeri segnarono due gol ai Blues. E in quel momento tutti a dire: "Sì, i bianconeri sono tra le grandi d'Europa". Poi è arrivato lo Shakhtar e poi ancora il Nordsjaelland.

Gigi Buffon, 34 anni, 9 gol subiti quest'anno. LaPresse

buffon — Sarà per quei tre pari di fila e per quella classifica che vede la Juve terza a -1 dalla vetta, che oggi Buffon parla chiaro: "Dire che noi siamo al livello del Chelsea sarebbe da presuntuosi. Andiamo a incontrare infatti una squadra che 4 mesi fa ha vinto la Champions e che quindi ha una grande esperienza e una forza tecnica notevole". Il portiere, intervistato dalla Rai, vuole evitare illusioni. Martedì sarà dura, durissima. E la storia recente, secondo lui, dice che i Blues sono più forti. Lui ha appena rinnovato ("Fa piacere"), ma la sua mente oggi è rivolta esclusivamente al Chelsea. E a una Champions che rischia di sfuggire troppo presto.

vucinic — Dimenticare il problema attaccanti, dunque. Per riuscirsi sarebbe meglio ritrovare Mirko Vucinic, oltre che Andrea Pirlo. Il regista ci sarà senz'altro e contro la Lazio si è visto che senza di lui non è la stessa cosa. Se poi resta fuori anche il montenegrino, è ancora peggio. La febbre è passata, Vucinic è tornato a Vinovo, ma non si è allenato. È ancora debiiltato, pare. Martedì, però, serve il suo estro. E magari un suo gol, come quello al Nordsjaelland. Perché il Chelsea sarà pure più forte, ma se in campionato non vince da quattro giornate, un motivo ci sarà.