Tranquillo. Nella pancia del magnifico Stanford Bridge, eppure in una sala stampa mignon, Roberto Di Matteo - felpa gialla pallina da tennis indosso -, ostenta la solita calma, alla vigilia della sfida di Champions League con la Juventus. Lo scorso anno la sua è stata la calma dei forti, perché i Blues, l’hanno alzata, alla fine, la coppa con le grandi orecchie, e pazienza se per descrivere l’impresa in tanti discorsi, e di tanti, ricorre la parola fortuna. Di Matteo è sempre lo stesso: voce ferma, ma toni bassi. Loda la Juve, la rispetta, eccome, l’ha voluta visionare personalmente, non corre il rischio di sottovalutarla, ma si dice pronto a controbattere. E fa catenaccio, come successo, con successo, spesso e volentieri nella galoppata europea trionfale della scorsa stagione, anche a parole: "Tattica? Mica la vengo a dire a voi giornalisti".

DI MATTEO — "Il trionfo dello scorso anno è il passato, guardiamo avanti. La Juve è molto competitiva, ha fatto uno straordinario campionato lo scorso anno, è una delle squadre più difficili da affrontare di tutta la competizione, con la giusta miscela tra giovani e giocatori esperti. Dicono che la qualità migliore per un allenatore è essere fortunati, e mi chiedete se mi sento fortunato? Ma si può dire anche per tanti altri allenatori, e poi dietro un successo c’è molto di più. La fortuna serve sempre, però incide in minima parte. Quanto sarà difficile rivincere? Sono rientrate in gioco squadre importanti come Psg e Juventus, questa Champions è ancora più competitiva. Sono molto carico. Mi aspetto una Juventus che cercherà di imporre il proprio gioco, anche qui. E’ il modo in cui giocano, dobbiamo limitare gli spazi e controbattere. La nostra tattica? La teniamo per noi, però la Juve la conosco bene (l’ha vista di recente anche dal vivo, ad Udine, in campionato ndr).

John Obi Mikel col tecnico in conferenza stampa. LaPresse

JOHN OBI MIKEL — Parla anche il centrocampista nigeriano, uno che in campo si fa sentire, con le buone e, quando serve, pure con le cattive. E che si lascia sentire anche in sala stampa, con dichiarazioni un po’ più "ruspanti" di quelle del suo allenatore. Con qualche concessione all’entusiasmo. "Il trionfo di maggio è stato il coronamento della carriera ai Blues per alcuni giocatori (Drogba su tutti ndr), vogliamo ripartire da lì. Siamo ancora affamati. Possiamo vincere più trofei dello scorso anno, la Premier League e di nuovo la Champions. Barcellona e Real Madrid le favorite? Il Barça lo era anche la scorsa stagione, contro di noi, e avete visto tutti come è finita. La pressione di essere campioni in carica? C’è, ma abbiamo i giocatori esperti per gestirla. Con la Juventus non sarà facile, loro sono ancora imbattuti, ma se giochiamo bene possiamo fare risultato. La gente parla di fortuna, per descrivere il nostro successo della scorsa stagione, ma non è stata solo fortuna. Abbiamo lavorato duramente per vincere la Champions, e speriamo di tornarci ancora, in finale. Pirlo è un grande giocatore, all’Europeo lo hanno visto tutti. E’ da tanto che gioca ad alto livello. Giocare contro una leggenda come lui sarà bello, una battaglia. Che voglio vincere".