Giorgio Chiellini, 26 anni. LaPresse

Giorgio Chiellini è alla Juventus ormai dal 2005. È un veterano. Sa perfettamente cos’è lo spirito Juve, è abituato al peso di questa maglia e spera di diventare una bandiera bianconera. I tifosi l’hanno già eletto a proprio beniamino ed è uno dei giocatori più acclamati dall’inizio del ritiro. Uno dei leader in campo. Uno di quelli che ha vinto sul campo lo scudetto del 2006, l’unico per lui finora. Quel titolo su cui la Figc sta decidendo il da farsi.

SCUDETTO 2006 — “Aspettiamo lunedì prima di parlare. E’ prematuro farlo ora. Credo che in questo senso si sia espresso decisamente il nostro presidente nei giorni scorsi e noi siamo pienamente d’accordo. Per chi lo ha vissuto è normale che sia così. Attendiamo con fiducia il 18”.

PROCLAMI — “Credo che quest’anno sia importante evitare di fare proclami su possibili traguardi. Durante l’anno scopriremo dove potremo arrivare, ma per il momento l’importante è lavorare con questa intensità dopo due anni deludenti che ci hanno segnato molto. Ha ragione Pirlo: ad inizio campionato si parte tutti alla pari. Però tra quello che dice lui e quello che ha detto Buffon (“Negli ultimi due anni ci sono state sei squadre superiori a noi”, ndr) credo che la verità stia esattamente nel mezzo. Gigi ha voluto evitare voli pindarici. Gli ultimi due anni sono stati pesanti per noi. Questo è un gruppo nuovo e tutto da scoprire e ci potrebbero essere sorprese positive. Forse non giocare le coppe, a malincuore, potrebbe darci un vantaggio in più, come nel primo anno di Ranieri”.

IMPATTO CONTE — “E’ un allenatore che le idee molto chiare ed è molto deciso. Dovremo darci una mano tutti quanti in campo, visto che giocheremo molto all’attacco. Non credo che il mister voglia giocare con quattro attaccanti fermi davanti alla linea della palla. Se l’ha detto a voi ditemelo, almeno mi abituo all’idea (ride, ndr). La fase difensiva sarà molto importante. Tutti i reparti dovranno aiutarsi”.

SPIRITO JUVE — “Conte può essere determinante più che per aver giocato nella Juve per essere stato capitano e leader di una squadra vincente. Le colpe del passato vanno divise in egual modo. E’ riduttivo dare la colpa all’allenatore. Lui ha provato a trasmetterci lo spirito giusto, ma siamo stati noi i primi a non metterlo in pratica. Dobbiamo cambiare rotta. Siamo stufi di non essere protagonisti. Poi dipende che cosa s’intende per spirito o dna. Forse quell’atteggiamento che è mancato l’anno scorso per colpa nostra, e mia in primis. La voglia di dare quel qualcosa in più

GIUSEPPE ROSSI — “Beppe lo conosco bene, ma parlare bene di lui sarebbe come screditare i miei compagni che sono qui”.

Chiellini guida il gruppo in allenamento. LaPresse

OFFERTE — “Quest’estate sono andato due settimane in America e il cellulare non è mai squillato. Avevo bisogno di staccare la spina dopo due anni pesanti. C’erano aspettative diverse ed è stata una bella botta per chi ha vissuto la stagione scorsa. Non ho mai pensato di andare via. Durante l’anno ho vissuto momenti in cui ero triste e deluso, ma da lì a pensare di andare via... A dir la verità non mi aspettavo tutto questo entusiasmo. I tifosi ancora una volta non ci hanno fatto mancare il loro affetto. E’ una cosa che non davo assolutamente per scontata”.

MILAN E INTER ANCORA DAVANTI — “E’ ovvio che siano ancora le squadre da battere e che siano davanti per la continuità che sono riuscite a dare negli ultimi anni. Ma i campionati sono lunghi e strani. Basta pensare all’anno scorso: il Napoli fino a 5/6 giornate dalla fine se l’è giocata per lo scudetto”.

AMAURI — “Non fa piacere essere contestati. All’inizio del ritiro l’avevo visto molto carico, convinto di riuscire a far cambiare idea ai tifosi e dimostrare a Conte di poter restare. Sono sicuro che riuscirà a dimostrare di meritarsi questa maglia”.

UN POSTO IN CHAMPIONS — “Le basi ci sono. Sulla carta non siamo sicuramente da settimo posto, però dobbiamo cambiare l’atteggiamento. Anche negli ultimi due anni non eravamo dei brocchi, eppure siamo arrivati settimi”.

DIFESA AL COMPLETO — “Numericamente dietro siamo a posto. Sono arrivati due giocatori (Ziegler e Lichtsteiner, ndr) che hanno fatto molto bene nell’ultima stagione e che soprattutto non dovranno pagare l’impatto ambientale nel calcio italiano essendo già abituati. Dipenderà da Sorensen se andrà in prestito o meno. Altrimenti siamo a posto. Ma il mercato ti può smentire da un momento all’altro”.