Kwadwo Asamoah già calato nella realtà Juve. Lapresse

Kwadwo Asamoah è uno degli ultimi acquisti bianconeri. Dopo quattro stagioni a Udine ad altissimo livello, è arrivata la grande occasione della carriera: la Juventus campione d’Italia ha scelto lui per puntellare un centrocampo già di altissimo livello. Una squadra che quest’anno giocherà anche la Champiosns League e ci sarà bisogno di tutti. Nel giro di pochi mesi la vita del ghanese è cambiata tantissimo: prima la nascita di un figlio e poi la chiamata della Signora. Lui, detto “Asa”, ha scelto il numero 22 che era di Vidal e sta vivendo questa esperienza con semplicità, senza troppi patemi. Due gli obiettivi che s’è prefissato: vincere tutto e confermarsi ad altissimo livello. A dieci giorni dalle visite mediche alla clinica Fornaca, Asamoah si presenta ufficialmente alla stampa.

Una delle più forti — “Sono molto contento di essere venuto alla Juve. E’ uno dei più forti club d’Italia e d’Europa. Spero di confermarmi e punto a vincere tutte le competizioni che andremo a giocare. Darò tutto quello che ho per aiutare questi colori. Il mio ruolo? Prediligo giocare sul centro sinistra in un centrocampo a cinque ma posso anche adattarmi fare l’esterno. A Udine ho giocato sia nel 3-5-2 che nel 4-3-3, ma ovviamente mi rimetto alle scelte del mister e giocherò dove mi chiederà lui”.

Asamoah ha esordito nel Torino. Ansa

Siamo una squadra — “La concorrenza? Non mi spaventa e non mi preoccupa. Sono qui per fare il bene della Juventus. Non contano gli interessi personali ma quelli del gruppo. Mi metterò a completa disposizione di Conte e deciderà lui se farmi giocare o lasciarmi in panchina. Non c’è nessun problema: qualsiasi scelta farà il mister mi andrà bene”.

Voglio vincere tutto — “Cosa scelgo tra Champions League e scudetto? Nessuno dei due: voglio vincere tutto e sono arrivato nel club giusto per soddisfare questa mia ambizione. L’accoglienza dei tifosi? Splendida. Non mi aspettavo tanto affetto nei miei confronti ma sono contento: significa che ho fatto bene in questi anni e sarà uno stimolo per fare ancora meglio”.

Vidal e Appiah — “Qui alla Juve ha giocato Appiah, un mio grande connazionale. Tutti nel mio Paese sono contenti e orgogliosi del mio arrivo alla Juve. Assomiglio a Vidal? Non credo, sono diverso da lui che è un gran giocatore. Quando l’ho avuto come avversario mi ha molto impressionato. Ora mi sta dando parecchi consigli come tutti i miei compagni che mi hanno fatto subito sentire a casa”.

Udine — “Guidolin è stato un allenatore molto importante per me, sia calcisticamente che fuori dal campo. Una persona splendida che mi ha aiutato a crescere sia come calciatore che come uomo. Lo ringrazio. A Udine, il primo anno, ho incontrato qualche difficoltà perché non capivo ancora molto bene la lingua. E’ molto difficile integrarsi quando non capisci cosa ti viene detto. Ma poi grazie ai suoi insegnamenti e ai suoi consigli sono migliorato tantissimo. Spero di confermarmi anche qui a Torino, una città in cui ho avuto il piacere di vivere ad inizio carriera, quando arrivando in Italia firmai un contratto con il Toro. Peccato che in quei sei mesi del 2008 ho giocato poco, poi mi sono trasferito subito a Udine. Ora dopo quattro stagioni ho chiuso il cerchio: sono tornato a Torino. Fino all’ultimo giorno in Friuli ho sempre dato tutto per l’Udinese, ma ora comincia un’altra importantissima avventura. Questo è il calcio: uno deve guardare avanti e porsi sempre altri obiettivi come quello di arrivare in un top club. Quando ho saputo dell’interesse della Juve non ho avuto esitazioni. Non si può dire di no alla Juve”.

Pressione — “Ovvio che giocare alla Juventus è un’altra cosa rispetto a Udine. C’è molta più pressione e molta più attenzione. Hai sempre i riflettori puntati contro. Devo migliorarmi sempre più”.

Conte — “Ho parlato con lui prima di partire, ma ora è a Roma ma potrò conoscerlo meglio da domani in poi. Il mister mi conosceva già, mi ha voluto qui a Torino. Come sta vivendo la squadra la sua assenza? Senza alcun problema. Noi pensiamo a lavorare e a fare bene. Prima di partire per la capitale il mister ci ha salutati ma non ci ha fatto alcun discorso”.

Pirlo — “Pirlo è un grandissimo giocatore: sono dieci anni che gioca ad altissimi livelli senza la minima flessione. Idoli? Non ne ho mai avuto in particolare, ma lui è un fenomeno”.

Lichtsteiner e Masi — A fine allenamento è toccato a Lichtsteiner e Masi salire sul palco del Summer Village. Il difensore svizzero si è allineato alle dichiarazioni di Asamoah: “Vogliamo vincere tutto. E’ difficile arrivare primi, ma è ancora più difficile confermarsi. A fine maggio è stata una grande emozione alzare al cielo la coppa del campionato. Vincendo lo scudetto abbiamo realizzato un grande sogno. Stiamo lavorando per rivivere di nuovo quelle emozioni”. Il sogno di Masi, arrivato da poco dalla Pro Vercelli, è quello di vestire la maglia della Juventus il più a lungo possibile, non soltanto durante il ritiro estivo.