Nel calcio è questione di cicli, ma alla fine vincono sempre le stesse squadre. Juventus compresa. Parola di Michel Platini, 56enne governatore del calcio europeo sceso fino al Royal Park I Roveri di Fiano (Torino) per indossare i panni del golfista. L'occasione era l'ottava edizione della "Fondazione Vialli e Mauro Golf Cup", torneo benefico che mette insieme professionisti del golf, vip e imprenditori per raccogliere fondi da destinare alla ricerca contro la Sla. Ma sul green, complici i padroni di casa e i tanti vip presenti (oltre al presidente Uefa e ai padroni di casa c'erano anche, tra gli altri, Ale Del Piero, Andrea Agnelli, Marco Van Basten, Gianfranco Zola e tanti altri) , si è parlato soprattutto di calcio.

platini e la juve — "Non conosco molto bene i giocatori nuovi della Juventus: dove vivo io non ho la parabola per vedere le partite del calcio italiano - spiega col bastone in mano Platini, accolto da Massimo Mauro con uno scherzoso "Racconta quanti gol hai segnato grazie ai miei assist, a cui Le Roi ha replicato alzando l'indice della mano destra -. Ma nel calcio ci sono i cicli, anche per le squadre bianconere. Se fate la storia di questo sport, scoprirete che già negli Anni Cinquanta vincevano il Real Madrid, il Benfica, l'Inter, il Milan. Le grandi sono sempre le stesse. E questo discorso vale anche per la Juve. E il nuovo stadio può aiutare in questo senso. Io ho avuto la fortuna di giocare al Comunale, dove si è fatta la storia del calcio per 100 anni. Un impianto mitico in cui si è fatta la storia della Juve. Spero che in questo nuovo impianto si faccia un'altra grande storia. Comunque avere un impianto di proprietà è una bella cosa: le grandi società ne hanno bisogno".

platini, l'europa e l'italia — Il Platini presidente, quello che siede sulla poltrona dell'Uefa dal 2007, gongola per i successi calcistici delle squadre del Vecchio Continente: "L'Europa resta il faro per il calcio: negli ultimi 5 anni le squadre di club hanno sempre vinto il Mondiale per club, e le ultime due federazioni nazionali che hanno vinto il Mondiale erano proprio europee. Quindi sia a livello di nazionali che di club l'Europa è il continente leader e come presidente sono molto contento. Il calcio italiano in crisi? Io in 4 anni di presidenza ho consegnato per due volte la Champions League a squadre italiane (Inter nel 2010, Milan nel 2007, n.d.r.), quindi non parlerei di crisi. Ci sono 50 e più federazioni che hanno un gap da colmare con l'Italia. Ma le altre squadre lavorano e fanno risultati, ed è giusto premiarle con i posti nelle coppe. Ma sono certo che i team italiani torneranno presto in alto".

Michel Platini, 56 anni, re del calcio d'Europa dal 07. Pastore

barça, messi e ronaldo — La squadra simbolo d'Europa resta il Barcellona: "Giocano un calcio molto tecnico, basato su controllo palla, passaggi e velocità. Difficile raggiungere il loro livello, ma questo non significa che sia l'unico tipo di calcio in grado di vincere. Pensate a Helenio Herrera: con quel catenaccio le sue squadre avrebbero potuto batterli. Sono due tipi diversi di calcio. Come Messi e Cristiano Ronaldo: sono diversissimi tra loro, ma sono i più grandi giocatori del momento. Per le squadre è lo stesso".

platini e il fair play finanziaro — "E' stato fatto con l'accordo di tutte le componenti del calcio, quindi tutti lo rispetteranno. Compresi gli sceicchi del Manchester City, con cui avevo già parlato quando hanno acquistato la squadra". Poi scappa via per prendere posto sul green. In assoluto silenzio, come piace a lui. In fondo resta sempre Le Roi.