Antonio Conte, 43 anni. LaPresse

Dopo tre esami di maturità la Juventus è pronta a prendere il diploma europeo. I bianconeri sono usciti vincitori dal doppio confronto contro il Chelsea, hanno schiantato il Celtic a Glasgow e sono tornati a Torino con 6 punti di vantaggio (ma con il favore dello scontro diretto) da un San Paolo incandescente in tutti i sensi. Domani la sfida di ritorno contro gli scozzesi per volare tra le migliori 8 d'Europa, ma Conte lo dice senza mezzi termini: “Guai a sottovalutare il Celtic”.

ALTA TENSIONE — "Teniamo le antenne dritte, nessuno ha intenzione di sminuire questa gara di ritorno: anche perchè le qualificazioni si conquistano in 180 minuti e affronteremo una squadra forte, orgogliosa che si vorrà riscattare. Nessuno sottovaluterà il Celtic, io per primo, ma anche i miei calciatori. Sarà una prova per tutti, per me e per tutto il gruppo. A Glasgow abbiamo messo una seria ipoteca sui quarti. Ma il calcio riserva sorprese se non si gioca con la giusta attenzione e determinazione. Il Celtic è una squadra fisica, ci darà problemi sulle palle inattive, sarà un banco di prova impegnativo per tutti".

GALLIANI? TIFA JUVE... — "Galliani ha detto che la Juve ha già vinto lo scudetto? L' anno scorso il Milan aveva 7 punti di vantaggio sulla Juve, aveva già praticamente vinto lo scudetto. Quindi faccio gli scongiuri. E stiamo molto attenti, l'anno scorso eravamo secondi e abbiamo vinto. Ringrazio Galliani per la stima, so che in fondo in fondo è juventino - dice Conte col sorriso -, e se dovessimo vincere sarebbe contento".

LA CLAUSOLA — "I tifosi si preoccupano per la possibilità che io lasci la Juve? Le attenzioni fanno piacere, vuol dire che io, la società e i calciatori stiamo facendo bene in Italia e in Europa. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che stiamo facendo, con compattezza e umiltà. La scelta di puntare su di me in panchina e di puntare su questo gruppo di giocatori si è rivelata azzeccata. Se mi servirebbe una clausola per blindare il mio contratto con la Juventus? Magari quando rivedrò il contratto farò aggiungere la clausola, ora non c'è".

NIENTE PAURA — "A Napoli siamo arrivati allo stadio scortati, tra lanci di lacrimogeni, e ci siamo ritrovati con tre vetri rotti. Il clima non era sereno, la squadra poteva farsi intimidire. E invece tre pietre non hanno scalfito la nostra sicurezza. Non è facile giocare in ambienti caldi, come Napoli o Glasgow, ma in un anno e mezzo abbiamo sempre dimostrato di stare sempre sul pezzo, salvo 2-3 partite in cui non eravamo al 100% e abbiamo pagato. Prima di pensare alle grandi sfide che ci aspettano ai quarti di finale dobbiamo passare il turno. Buffon ha detto che andiamo a giocarci ogni partita forti delle nostre qualità. I ragazzi sono sempre sereni e tranquilli".

LE SCELTE — "Ci sono da fare alcune considerazioni, a partire dai diffidati. Faremo le nostre valutazioni, qualcuno può giocare, altri riposeranno, anche in base alla disponibilità, agli infortuni e altre situazioni che saranno valutate oggi. Sento parlare di turnover, ma se faccio giocare qualcuno vuol dire che sono convinto che mi possa dare adeguate garanzie e magari l'ho visto bene in allenamento".

BENDTNER — "È difficile dare dei giudizi su vicende che sono accadute così lontano dall'Italia. Poi sicuramente la società approfondirà la questione, ed eventualmente prenderà dei provvedimenti. Ma io, da allenatore, preferisco non dire niente, a volte basta bere due bicchieri di vino per superare il limite. Bisogna capire bene la situazione, poi saranno presi provvedimenti. Fosse successo in Italia avrei sicuramente fatto qualcosa. Nicklas è un mio calciatore, dispiace per quello che è successo".

CALCIO O WRESTLING? — "Se Lennon si lamenta degli arbitri, allora è un allenatore che può venire in Italia, visto che qui da noi tutti si lamentano degli arbitri. Scherzo, dico che il Celtic è una squadra che gioca molto bene e Lennon è molto bravo. Ma a Glasgow ogni volta che il Celtic batteva un corner c'era un giocatore che infastidiva Buffon in area piccola, era sempre fallo per noi. Io sto cercando di europeizzarmi, mentre Lennon fa di tutto per italianizzarsi".

PARLA BARZAGLI — "La base della nostra difesa è l'organizzazione, ci lavoriamo molto. Siamo affiatati, e sempre solidi nonostante qualche cambio. Dietro c'è un grande lavoro, non solo della difesa ma anche del centrocampo e degli attaccanti. Non mi fermo mai? Io mi auguro sempre di giocare, anche 60 partite all'anno se è il caso: vuol dire che sto bene. Per un difensore è importante la continuità, faccio parte di una difesa molto solida, siamo contenti di quello che stiamo facendo ma non ci accontentiamo. Con Conte abbiamo migliorato tutti, ma si può ancora fare molto. Le voci su Conte all'estero? Non è cambiato nulla, io e i miei compagni ci aspettiamo che rimanga qui ancora a lungo".

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