Antonio Conte e i suoi guerrieri. La Juve stupisce, lotta e non molla mai, l'imbattibilità stagionale non è un caso. "I tifosi sono orgogliosi di vederci vincere e lottare - le parole dell'allenatore juventino durante la videochat di Juventus Member -, se qualcuno sarà più bravo di noi lo applaudiremo, ma fino ad ora nessuno ci ha sconfitto. Si parla poco della nostra imbattibilità, forse da un po' fastidio".

su vidal — Il simbolo della nuova Juve di Conte è Arturo Vidal, decisivo contro il Napoli non solo per il gol eccezionale, ma soprattutto per il lavoro sporco e l'enorme quantità di palloni recuperati. "Mi ha colpito dal primo giorno. È arrivato per ultimo in ritiro, dopo la Coppa America. Ha qualcosa in più, ce ne siamo accorti subito. La sua presenza in campo mi ha spinto a cambiare modulo e provare il 4-3-3. È un grande trascinatore, una bella intuizione di mercato di Marotta".

Antonio Conte autografa magliette. LaPresse

il carattere — Ma i nervi della Juve non sono solo Vidal: "È normale che una squadra rispecchi il carattere del proprio allenatore. Non è difficile avendo a disposizione tanti giocatori di temperamento, come Chiellini e Marchisio, ma ce ne sono tanti altri. La Juve è una squadra di guerrieri, undici guerrieri. Anzi, 24, tutti i giocatori della rosa, dal primo all'ultimo".

su del piero — Compreso il capitano, all'ultima stagione in bianconero. Conte se lo coccola finchè può: "Del Piero? Bisognerebbe clonarlo".

confronti — C'è già chi paragona la Juve di Conte a quella vincente di Lippi, ma Conte frena. "Vedo la stessa forza, lo stesso carattere e la stessa voglia di stupire. Ma il paragone per ora è irriverente: non abbiamo ancora vinto nulla. Abbiamo la penna sul tavolo, tocca a noi scrivere la storia".

stadio magico — Quando ha influito lo Juventus Stadium sul secondo posto in classifica? "Tantissimo, i tifosi sono veramente il 12° uomo in campo". Per quanto riguarda il mestiere di allenatore Conte ha potuto imparare dai migliori: "Ho avuto tutti i più grandi allenatori, tranne Capello. Da Fascetti e Mazzone ho imparato "il bastone e la carota", un metodo che mi torna comodo anche oggi. Credo che sia Fascetti che Mazzone avrebbero meritato più fortuna. Trapattoni per me è stato un secondo padre. Lippi un maestro, con lui ho vinto tutto".

squadra a rapporto — Dalla videochat per rispondere ai messaggi dei tifosi al campo (dove arriva anche l'ex c.t. Arrigo Sacchi), il passo è breve. Conte è uomo di cuore, allenatore sincero e impulsivo. Per questo motivo, alla ripresa degli allenamenti ha tenuto a rapporto la squadra in un momento che potrebbe essere cruciale per il campionato. Un faccia a faccia durato 12 minuti al centro del campo di allenamento, con tutti (staff medico, preparatori e giocatori) presenti e sull'attenti. "Temo che ci sia un po' di rilassamento adesso - le sue parole -, ma è un momento decisivo, non voglio cali di tensione da parte di nessuno. Ricordiamoci il Chievo (dopo il 2-0 col Milan la Juve aveva poi pareggiato con i gialloblù ndr), a Palermo dobbiamo scendere in campo con la bava alla bocca, come sempre. E dobbiamo continuare a guardare avanti, lo scudetto il Milan se lo deve sudare ogni domenica e deve sputare sangue fino all'ultimo. Io vi voglio vedere tutti con la bava alla bocca, fin da Palermo".