Conte si gode l'imbattibilità
"Nessuno ci ha regalato nulla"
Vinovo (Torino), 02 marzo 2012
Alla vigilia del match col Chievo l'allenatore della Juventus elogia i suoi: "Straordinari e la gara contro il Milan ci ha dato più consapevolezza nei nostri mezzi: siamo in questa posizione perché lo meritiamo"
E' tornata la vecchia Juve? La domanda è legittima, gli indizi lasciano pochi dubbi. Ma per avere la certezza bisognerà aspettare la fine della stagione e dare un'occhiata alla voce trofei conquistati: scudetto o Coppa Italia cambia poco, l'importante è vincere. La vecchia Juve vinceva eccome, Antonio Conte se la ricorda benissimo con un pizzico di nostalgia e la speranza di rivivere i tempi che furono, stavolta dalla panchina. Intanto domani sera tocca alla sfida col Chievo.
AMARCORD — "Le polemiche dopo il pareggio di San Siro? Per me è stato un po' come tornare indietro di qualche anno, quando giocavo. E si lottava per vincere e scudetto, sono cose a cui ho fatto l'abitudine. In quegli anni non erano tutte rose e fiori. Mi è venuta un po' di nostalgia dei bei tempi, e sembra che stiano tornando. Dopo tanti anni siamo tornati competitivi, abbiamo avuto il piacere e la fortuna di giocare una sfida scudetto (anche se è presto e non si può ancora definira una sfida a due), bisogna abituarsi a vivere lo stress delle partite importanti. Il Milan è avvantaggiato, è più squadra da questo punto di vista. Noi siamo partiti da zero".
SCORIE — - "Se ho salutato Allegri alla Panchina d'Oro? Sì, in maniera serena, come ho salutato tutti gli altri allenatori. Qualcuno mi ha chiamato per scusarsi con me? No. Dopo San Siro sono piovute critiche su me, Buffon e Pirlo ma siamo scafati. Possono criticarci quanto vogliono, siamo coperti di vaselina. Il calcio è uno showbusiness, ci sono momenti in cui ogni parola viene enfatizzata, dobbiamo accettare gli oneri e gli onori. La pareggite? L'importante è non avere la sconfittite. Siamo imbattuti da 24 gare, ogni tanto qualcuno se ne dimentica. Stiamo ottenendo grandi risultati, quasi inimmaginabili. Dopo il gol fantasma di Muntari ci siamo un po' sfilacciati. Ma nel secondo tempo abbiamo avuto grandi occasioni, potevamo fare 3 gol. Ma la sfida di San Siro ci ha fatto crescere dandoci maggior consapevolezza nei nostri mezzi: sono ragazzi straordinari, siamo in questa posizione perché lo meritiamo, nessuno fin qua ci ha fatto regali. Quel che stiamo facendo ha qualcosa di miracoloso, vorrei che nessuno se ne dimenticasse, tifosi in testa".
FORMAZIONE — - "Abbiamo solo un giorno per preparare la sfida contro il Chievo. Molti giocatori sono tornati stanchi e tardi dalle nazionali, ieri abbiamo fatto un allenamento defaticante. Ma mi fa sempre piacere dare giocatori alle nazionali. Non ci saranno gli squalificati Pepe e Vidal, il modulo non conta, conta l'atteggiamento. Sarà un'occasione sfruttata o persa, abbiamo la bici e ora si deve pedalare. La mentalità vincente si acquisisce vincendo, seguendo un percorso. Inventarsi una vittoria in 10 mesi sarebbe qualcosa di eccezionale. Se vinciamo vuol dire che siamo stati straordinari in ogni cosa. Ma la vittoria deve pian piano ridiventare un'abitudine".
CHIEVO — "E' una bellissima realtà di provincia. Ci sono persone competenti e capaci che sanno lavorare anche senza grandi mezzi, hanno già 33 punti. Il Chievo è un esempio per chi vuole fare calcio. Complimenti a Di Carlo, al presidente e ai giocatori".
Alberto Mauro© RIPRODUZIONE RISERVATA
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