Nei momenti delicati Antonio Conte fa la differenza. L'ha fatta l'anno scorso quando ha trascinato la Juve allo scudetto trasmettendole la sua fame, lo sta facendo anche oggi, per superare una mini-crisi di risultati "ma non di prestazioni" ci tiene a precisare il tecnico. Nessun alibi: il calo non è causa della preparazione e nemmeno dei torti arbitrali, la Juve deve rimanere concentrata solo al campo. E sul mercato Conte va in dribbling: "Si poteva fare peggio ma anche meglio...".

ZERO ALIBI, troppe rimonte — "È un momento difficile? Se guardo la classifica dico di no, e nemmeno se guardo la Champions o la Coppa Italia: abbiamo sfiorato la finale e rivedendo la doppia sfida con la Lazio meritavamo qualcosa in più (leggi l'articolo della partita). I risultati vengono dopo la prestazione, sono molto sereno: la squadra non mi è mai spiaciuta, tranne contro la Sampdoria. Con quei 3 punti in più saremmo a + 6 su Napoli, ultimamente non ci gira benissimo. Con i ragazzi parlo solo ed esclusivamente di calcio, abbiamo fatto un'analisi approfondita sul perchè nelle ultime partite siamo stati rimontati 4 volte e sui tanti gol subìti. Non cercherò mai alibi per giustificare una sconfitta. La preparazione: non abbiamo fatto carichi particolari a Natale, spesso i giudizi sulle partite vengono dati sulla base dei risultati. Gli arbitri? Andiamo a Verona sereni: pensiamo al campo e accettiamo tutte le situazioni ed essere più forti e consapevoli che ci sono momenti più o meno favorevoli".

NON NASCONDETEVI DIETRO LA JUVE" — “La nostra arma migliore è il lavoro. Abbiamo un solo anno e mezzo di lavoro insieme alle spalle, stiamo costruendo. A volte leggo che la Juve è una squadra già fatta e formata, ma se siamo diventati un punto di riferimento dopo così poco tempo vuol dire che siamo messi male tutti quanti. Non pensiamo a tutto e subito. C'è un percorso, settimane fa ho sentito parlare di Triplete, cose da pazzi. Dobbiamo cercare di rivincere in Italia, sarà molto, molto difficile, e poi possiamo pensare all'Europa. L' anno scorso ci siamo inventati la vittoria. Nessuno si deve nascondere dietro la Juve. Noi nelle pressioni ci esaltiamo, si può costruire bene anche senza vincere: a Roma ho visto i ragazzi provati per l'eliminazione, ma non nervosi. Erano delusi, ci tenevamo tutti quanti, ma siamo usciti dal campo senza recriminazioni".

"MERCATO? SI POTEVA FARE PEGGIO MA ANCHE MEGLIO" — "Abbiamo fatto quello che ci è stato permesso di fare (leggi l'articolo sul mancato arrivo di Belfodil). Sono sempre stato chiaro, dall'inizio: non c'erano risorse economiche, per questo motivo smentivo i nomi altisonanti. Si poteva fare meglio, ma anche peggio. Non mi consideravo favorito a dicembre e nemmeno adesso. Penso che lo scudetto lo vincerà la squadra migliore, la nostra antagonista diretta sarà il Napoli, la più attrezzata. Si è rinforzata sul mercato estivo e pure in questo invernale, ha tutti i mezzi per vincere. Il Milan ha portato a termine operazioni giovani e importanti, complimenti a loro, anche l'Inter si è rinforzata. Sarà un campionato avvincente, non ci possiamo sedere".

BALO E ANELKA — "Il Milan ha messo in preventivo di spendere 20 mln più bonus, noi forse non abbiamo trovato il giocatore o le condizioni giuste, o non ce la siamo sentita di impegnarci economicamente anche per gli anni a venire. Aguero non si muove, Suarez pure. Come Cavani, Jovetic e Tevez, mentre Drogba costava troppo. Non ci sono state possibilità. Ho grande fiducia in questo gruppo. Ibrahimovic? Pensiamo all'oggi, è appena finito il mercato di gennaio e già si fanno i nomi per quest'estate. Anelka? È in condizioni fisiche discrete calcolando che non gioca da ottobre. Deve entrare in determinati meccanismi, stiamo facendo una full immersion, con lui parlo spesso di tattica anche nello spogliatoio (leggi l'articolo sul francese). A Verona non giocherà dall'inizio, verrà in panchina. Avevamo la necessità di ampliare la rosa in attacco, ci auguriamo che abbia grandi qualità per darci una mano. Se e quanto inciderà sulla stagione lo potrò dire solo a fine campionato".

3-5-JUVE — "Anche giocando con la difesa a 3 ci sono tanti moduli, tante interpretazioni. Come ad esempio il Napoli, la Juve o l'Inter. Tre squadre con lo stesso sistema, ma che giocano in modo diverso, a seconda delle idee dell'allenatore o dei giocatori a disposizione. Anche il Celtic sabato scorso è sceso in campo con il 3-4-1-2, vuol dire che il nostro modo di vedere calcio è stato esportato all'estero, un motivo di orgoglio per noi allenatori italiani. Ogni allenatore deve cercare di dare un'impronta, sempre al di là dell' avversario di turno. Sacchi? Mi ha aperto la testa: è stato il primo a puntare sul 4-4-2 quando si giocava ancora con il libero".

EMERGENZA E RICORSO — "Da qualche tempo stiamo giocando sempre senza 4-5-6 titolari, per volta, sono assenze che pesano nonostante i sostituti si siano sempre dimostrati all'altezza. Prima della Sampdoria avevo detto che sarebbe stato un mese difficile e che avremmo dovuto stringere i denti. La mia decisione di non fare ricorso per la squalifica di 2 giornate dopo il Genoa? Ci sono dei regolamenti che vanno rispettati. Posso contestare le regole, è nel mio diritto. Ma rispetto i regolamenti".