Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti. Ansa

"Ci sono altri che giudicano, hanno già giudicato o stanno giudicando: non è quello il tavolo per fare un discorso sul passato". Massimo Moratti è pronto a sedersi al "tavolo della pace" convocato dal Coni per il 14 dicembre, ma per parlare del futuro, sia ben chiaro. "Prima di tutto si tratta di un invito, un invito del presidente del Coni, anche se è stato chiamato come l'hanno chiamato precedentemente altri e con altri scopi - sostiene il presidente nerazzurro -. E' un invito a incontrarsi tra noi presidenti responsabili diretti di squadre di calcio e per conto mio lo scopo deve essere costruttivo. Ci conosciamo tutti, quindi è importante vedere di costruire, attraverso l'amicizia, attraverso una collaborazione, e poi anche attraverso la Lega, affinché ci siano delle espressioni di costruttività e di progetti nuovi nel calcio italiano, che consentano di avere degli obiettivi che sono più alti di quelli di litigare tutti i giorni. Il passato? Ci sono altri che giudicano, che hanno già giudicato o che stanno giudicando: non è quello il tavolo per fare un discorso sul passato".

discorsi da bar — A quel tavolo ci sarà però anche il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che potrebbe chiedere la restituzione dello scudetto del 2006. "Va bene che siamo vicino a Natale, ma non credo che pretenda che gli faccia quel regalo... - sorride Moratti -. Credo che quello sia qualcosa di cui sinceramente si può parlare come si può parlare in un bar, ma non sono quelli i tavoli in cui si decide se qualcuno ha avuto per fortuna o per sfortuna un certo tipo di atteggiamento, di comportamento, e qualcun altro no".

imputato innocente — "Certo - continua Moratti - quel tavolo può solo servire per dire va bene, facciamo finta di dimenticarci di tutto e andiamo avantì. E questo lo posso dire io, soprattutto". Di un tavolo della pace aveva parlato precedentemente anche Andrea Della Valle ma il presidente dell'Inter aveva declinato "perché allora l'invito era a un tipo di tavolo in cui io ero l'imputato innocente, però ero l'imputato. Questo è un tavolo che non credo proprio abbia questo tipo di impostazione, anche perchè come era assurda allora sarebbe assurda adesso". A chi poi continua a chiedergli di rinunciare alla prescrizione per far sì che l'Inter possa essere giudicata, Moratti replica: "In merito ha già risposto anche il procuratore di Napoli dicendo quanto poco importante fossero quelle intercettazioni". Una battuta, infine, sul fair play finanziario, al quale sembra attenta solo l'Inter. "Io credo che capiterà sulla testa di tutti, ma non è una questione di fair play finanziario bensì di obiettivi e situazioni talmente diverse nel mondo che non si può neanche essere così stonati da pensare che il calcio possa comportarsi diversamente - commenta Moratti -. Però, abbiamo sempre dei doveri e lo terrò presente al momento giusto".

petrucci: "Nessuno detti l'agenda" — E non si fa attendere la reazione di Gianni Petrucci, presidente del Coni, alla nuova puntata del caso: "Non so perché il tavolo che ho convocato sia stato definito della 'pace': ogni giorno c'è una nuova puntata di questa telenovela. Io ho già parlato direttamente con gli interessati, tutti mi hanno espresso le loro richieste ma poi alla fine sono contenti solo se polemizzano con me. L'incontro servirà soprattutto a rasserenare gli animi nel mondo del calcio. Vado avanti per la mia strada". L'appuntamento è fissato al 14 dicembre: "Tutti sono preoccupati per quello che diranno loro - ha aggiunto al termine della giunta del Coni - e nessuno si preoccupa per quello che dirò io. Parlerò eccome, esprimendo il mio punto di vista e spiegando quello che può essere fatto per lo sport italiano. Ogni giorno c'è una nuova puntata, e tutti danno per scontato che noi saremo passivi, ma il Coni sarà parte attiva. Nessuno mi detta l'agenda, io invito chi desidero. Nessuno può dire che il tavolo non è serio o che ha il diritto di venirci".