Walter Mazzarri, 51 anni, prima stagione all'Inter. Ansa

Il debutto in amichevole, il debutto in coppa Italia, ora quello in campionato e a San Siro. Per Walter Mazzarri è un altro "primo passo", quello di domani contro il Genoa. Il tecnico toscano sa che si inizia a fare sul serio da ora: "Il calcio d'agosto non conta, gli impegni veri, a partire da quello di domani, ci diranno a che punto siamo"

"partiamo da zero" — Parte quindi il ciclo Mazzarri: "Il calcio d'agosto non conta, serve solo a conoscere meglio la rosa, ma è necessario che passi ancora del tempo per fare al meglio le conoscenze. Giorno dopo giorno vedremo dove può arrivare questa squadra, ma stiamo partendo da zero, si apre un ciclo, ci sono tanti ragazzi giovani: in questo caso, gli addetti ai lavori seri dicono che ci vuole tempo, mi sembra che anche la gente che ho incontrato per strada ne sia cosciente".

nessun proclama — Mazzarri comunque gioca in difesa, non tanto a livello tattico, ma verbale, bloccando ogni deviazione sul tema Eto'o ("Non parlo di mercato") e evitando proclami: "Ora tutti sbandierano obiettivi, io sono abituato ai fatti, e come è successo in passato mi auguro che alla fine arrivi qualcosa più di quanto si pensava. Mi considero un allenatore esperto, è il mio decimo anno di serie A e da sempre sono abituato a parlare con i fatti".

il passato — Mazzarri nonostante parli di partire "da zero" non vuole fare confronti con la scorsa stagione: "Non mi piace fare confronti, ma l'esperienza passata deve servire per non ripetere determinati errori. Ho dato dei consigli ai calciatori, all'esterno dico soltanto che le squadre che ho allenato in precedenza hanno sempre avuto un equilibrio tattico definito e un'identità precisa. E c'è stato anche un calcio propositivo che piace, anche in base agli uomini. Questo è ciò che cerchiamo. Ma i confronti col passato non mi piacciono". Mazzarri guarda al passato solo per un istante per fare un in bocca al lupo alla sua ex squadra: "Ho sempre detto che a Napoli ho vissuto 4 anni importanti faccio volentieri il mio in bocca al lupo a tutti, alle persone che ci sono state vicine e alla gente che mi ha sempre dato forza e calore".

icardi e belfodil — Qualche considerazioni in più sulle vicende societarie e sull'ormai prossimo ingresso nel club dell'indonesiano Thohir, una vicenda che potrebbe disturbare la squadra: "Quello che è nella testa di ogni ragazzo quando va a casa non posso saperlo, ma per come si allenano credo che nessuno pensi ad altro se non a cercare di seguire al meglio l'allenatore. Siamo assieme da poco qualche errore ancora lo commettiamo, ma questo è normale e vedo tanta voglia di far bene". C'è chi ritiene che Icardi e Belfodil non siano pronti per l'Inter: "Ci sono i carichi di lavoro che valgono per tutti, alla prima di campionato i giocatori al massimo sono al 60-70% della forma, questo vale per tutti e anche per loro due che, in più, devono fare in fretta quel passo importante come è successo lo scorso anno ad Insigne, non è la stessa cosa giocare in una squadra di media fascia e in una con un grande blasone. Kovacic e Icardi non sono al 100 per cento per il Genoa".

tattica — Poi si sofferma su questioni tattiche: "Io vorrei tenere la palla per 90' ma ci sono anche gli avversari. Se i calciatori tecnici sapranno difendere bene, è fondamentale l'equilibrio. In America feci capire dopo la partita con la Juventus che ero contento ma perché Guarin ed Alvarez rientravano, c'era un buon equilibrio. Gli esterni è il ruolo più difficile. Da loro voglio tante cose, è più difficile inserirsi. Un centrocampista si inserisce meglio, ha meno cose da pensare. Ogni allenatore ha le sue idee, anche la difesa a 3 e la difesa a 4 sono diverse. I tre dietro devono capirsi e integrarsi per far sì che ci sia un reparto solido tra i migliori del campionato".

razzismo — Interrogato sulla questione razzismo nel calcio, il tecnico commenta: "Il razzismo non deve esistere, vorrei fare un appello al pubblico. Questa dovrebbe essere la crescita dell'Italia"