Tommaso Rocchi, 35 anni, festeggia il gol da tre punti dell’Inter. Ap

Se qualche mese fa Stramaccioni si offese, quando diedero della “provinciale” alla sua Inter, oggi, una ventina di infortuni dopo, e con una decina di sconfitte in più sul groppone, il tecnico dell’Inter accoglierà con somma esultanza una vittoria davvero da provinciale. E non stiamo parlando solo del risultato, l’1-0 sul Parma firmato Rocchi. Oggi l’Inter ha a disposizione molto meno talento che negli scorsi mesi, si piazza con un ordinato 4-4-2, sfrutta i raddoppi sulle fasce, punisce con un gol del suo bomber di scorta e poi si chiude, tanto che dopo il vantaggio arriva un cambio Chivu-Rocchi che” sa molto di Trapattoni”. Tutto logico, visto la situazione, tutto praticamente obbligato da una serie di infortuni che ha dell’incredibile: Strama rinsalda temporaneamente la sua panchina, e rilancia la corsa all’Europa League, mettendo fine a una serie di sconfitte che poteva diventare storica. Continua invece il momento nero del Parma, che pur ritrovando in parte gioco e sicurezze, resta inchiodato a quota 39 punti.

Il gol decisivo. Reuters

la carica dei 101 — Il gol che fa festeggiare San Siro, fino a quel punto soprattutto impegnato a contestare con striscioni la dirigenza e con fischi Schelotto (che non fa nulla per risparmiarseli, i fischi) arriva a nove minuti dalla fine. Kovacic, dotato di una accelerazione palla al piede che fa sempre il vuoto quando parte centralmente, innesca Jonathan sulla destra: cross basso per Tommaso, che aveva lottato per tutti gli 80 senza ricevere troppi palloni giocabili. Il tiro è immediato, ma piuttosto sporco, la deviazione basta per spiazzare Mirante: palla in rete per la 101esima volta in A, per l’attaccante. E per la prima per l’Inter: basta, anche perché c’è sempre Handanovic a risolvere problemi quando i difensori vengono saltati.

Jonathan contro Amauri. Ansa

inter quadrata — Come ogni squadra in emergenza che si rispetti, anche l’Inter si rifugia nel 4-4-2: Jonathan e Zanetti costituiscono la cerniera di destra, Pereira e Schelotto quella di sinistra: nonostante le occasioni migliori del primo tempo capitino sui piedi di Ezequiel, è la fascia destra quella che produce di più e mette in ciris la difesa del Parma. In questo senso, più che la solita corsa di Zanetti (non fa più notizia) è impressionate la “mutazione” di Jonathan, che contro la sua ex squadra (l’anno scorso di questi tempi era in prestito a Parma, dove fece bene) si fa apprezzare sia in proiezione offensiva che in copertura, confermandosi, dopo il gol alla Roma, giocatore rigenerato. Stramaccioni a gara in corsa prova anche a inserire Garritano, per dare un po’ di fantasia a un attacco in cui Alvarez è più spento che contro la Roma.

traversa valdes — Il Parma arrivava a questa gara in condizioni migliori dell’Inter solo per la salute (non paragonabile il numero di indisponibili). Vicine invece le situazioni dei risultati, con la squadra di Donadoni che nel girone di ritorno non ha frenato, ma inchiodato. Il tecnico prova a dare la scossa con un tridente quasi-pesante. Torna Belfodil come esterno, ma durerà solo un tempo, in cui non impressiona: lo sostituisce Biabiany. Rispetto alle ultime uscite è un Parma più quadrato e più convinto, che nel primo tempo non va in vantaggio solo perché il gran tiro a giro di Valdes finisce sulla traversa. Sansone ha un paio di occasioni, Amauri lotta spalle alla porta ma non va mai alla conclusione pericolosa, la difesa ha una sola grande amnesia sul gol di Rocchi. Il girone di ritorno è povero di soddisfazioni, ma la salvezza resta un a un passo.