Una partita che ha dell’incredibile. Per l’Inter, che per due volte sotto di un gol ed in inferiorità numerica dopo soli cinque minuti ha sfiorato i tre punti. Per il Torino, che ci ha messo del suo per rischiare la frittata: errori in difesa, rigore sbagliato da Cerci. Non sono mancate le emozioni. L’Inter era attesa ad una verifica importante dopo il primo scivolone, fragoroso, contro la Roma. Contro un avversario come il Torino, che nelle ultime giornate aveva perso almeno sei punti per strada per colpa propria e per alcune decisioni arbitrali dubbie, i nerazzurri all’Olimpico hanno faticato non poco per aggiustare una partita nata male e che fino a tre minuti dalla fine stavano portando a casa. Una serata che potrebbe segnare una svolta per la squadra di Mazzarri, tonica, cattiva, cinica al punto giusto, capace di reagire alla avversità grazie al carattere ed alle qualità dei singoli.

primo tempo — E pensare che il Torino aveva aperto le danze con una partenza bruciante, palo colpito da Cerci dopo soli due minuti e Inter in dieci dopo cinque minuti per il contatto Handanovic-Cerci punito con “rosso” e calcio di rigore. La gran parata di Carrizo, subentrato (sacrificato Kovacic), su Cerci (fallito il quarto rigore dopo tre centri in stagione) aveva rimandato lo svantaggio solo di minuti, fino al vantaggio di Farnerud al 21’. In dieci e con il Torino in cerca del raddoppio, la squadra di Mazzarri ha tirato fuori dal cilindro nel primo dei due minuti di recupero una magia di Guarin in area di rigore, rovesciata con pallone alle spalle di Padelli.

L'esultanza del Torino dopo il gol di Fernerud. Afp

secondo tempo — Nella ripresa non cambia il canovaccio, Torino che trova il nuovo vantaggio con Ciro Immobile entrato da cinque minuti, e nerazzurri che un paio di minuti dopo approfittano di un’uscita imperfetta di Padelli per riequilibrare il risultato. Non è però finita, la squadra di Mazzarri trova anche il vantaggio con una giocata da fondo campo di Belfodil per Palacio: puntuale il tocco in area di rigore. In una sera da giochi di prestigio il finale è tutto di Bellomo, interista mancato, magica la punizione del 3-3 al 45’.

CORI RAZZISTI — Non sono mancati ancora una volta i cori dallo spicchio di curva riservata ai tifosi interisti all’indirizzo dei napoletani. “Sospendete la partita” il coro in risposta all’annuncio della speaker di possibili sanzioni disciplinari. Per quella che gli annali riporteranno come la prima partita dell’Inter dell’era Thohir, il palco dell’Olimpico è rimasto orfano del nuovo azionista di maggioranza indonesiano e di Massimo Moratti. Presente invece il c.t. azzurro Prandelli: D’Ambrosio osservato speciale.