Inter furiosa con l'arbitro Andrea Gervasoni. Ansa

Altro che ripensamento, buonafede e "frutto di commento a caldo". Massimo Moratti non ha digerito affatto l'arbitraggio di Gervasoni in Inter-Atalanta, soprattutto per il rigore concesso ai bergamaschi che ha dato il via all'incredbile rimonta dal 3-1. Così il giorno dopo ribadisce in modo pesante, dopo aver parlato di malafede e nonostante le polemiche successive. Il tutto condito dalle reazioni sdegnate dal Milan, dopo le accuse del tifoso interista Paolo Bonolis. Moratti il lunedì ribadisce quanto detto a caldo: "Non ho cambiato idea. Quando c'è la volontà di colpire, si colpisce".

con bonolis — Moratti, sotto gli uffici della Saras, non dimentica lo sfogo di Bonolis e aggiunge: "Non credo proprio di dover spiegare meglio. Basta vedere come sta andando questo campionato e soprattutto nei nostri riguardi. Quindi, quando c'è una volontà di colpire, comunque lo si fa. Nel dubbio il rigore su Rocchi non si dà, nel non-dubbio il rigore contro di noi si dà. E comunque è da 21 giornate che non vediamo un rigore. Bonolis? Io non sono Bonolis, quindi... Credo che debba Bonolis poi rispondere a quel che ha detto al Milan. Ognuno può avere una sua opinione, come io ho la mia sul fatto del danneggiamento costante. E lui può avere quella. Siamo in un Paese libero in cui si possono dire queste cose. Mandare in campo la Primavera? No, aiutare ancora di più no - frase condita da un sorriso amaro -. Ai calciatori dico che non bisogna essere così fragili perché altrimenti è troppo facile. La Champions League? Penso che sia difficile".

REAZIONE ABETE — Il presidente Figc non ci ha messo molto a rispondere, approfittando della presentazione del Premio intitolato ad Enzo Bearzot. Giancarlo Abete "Moratti non crede alla buona fede degli arbitri? Penso che dovrebbe crederci tranquillamente anche lui, al di là di quella che è una critica forte e una delusione che può portare a delle riflessioni che non sono condivise in termini di indirizzo da parte della federazione. La critica ci sta tutta, ma non è un problema collegato alla buona o cattiva fede. La buona fede c'è da parte del mondo arbitrale. Comprendo la delusione dell'Inter per un rigore dato che non doveva essere concesso sul risultato di 3-1, chiaramente c'è amarezza perché il rigore manca da tante giornate, però al di là di questo non esiste nessun'altra logica. Mi sembra che anche il presidente Moratti in un'intervista di tempo fa rappresentava, in merito alle problematiche di alcune decisioni arbitrali, la critica in merito a queste decisioni ma non le collegava a nessuna fattispecie che non sussiste. Ci sono degli errori, alcune volte accadono in momenti complessi della vita di una squadra, questi errori dispiacciono in primis al mondo arbitrale e alla federazione, ma come si è visto nei quarti di finale di Europa League, la Lazio ne sa qualcosa, l'errore da parte dell'arbitro c'è e ci può essere, come può esserci l'errore di un giocatore di qualità della Nazionale, di fronte alla porta. Moratti deferito? Questa è una valutazione che sarà fatta da chi di competenza, però dobbiamo distinguere il giudizio dalla qualità delle persone e il clima. Le posizioni possono essere più o meno condivisibili e possono essere oggetto di sanzione o meno, l'importante è che al di la delle amarezze, legittime, ci sia la convinzione che non c'è alcun motivo di non avere il massimo rispetto per tutte le squadre".

parla nicchi (AIA) — Ha risposto al presidente dell'Inter anche Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione italiana arbitri: "Gli arbitri sono atleti, che sbagliano come tutti. Una cosa è certa al 110%: la loro assoluta buona fede. Chi non ha fiducia nelle componenti federali non può fare calcio".

parla zanetti — Sull'episodio è tornato anche Javier Zanetti, capitano dei nerazzurri: "Amarezza per l'accaduto. Capita spesso a noi. Paghiamo il fatto di essere diversi. Lo diciamo così qualcuno non pensa che lasciamo passare tutto. La storia dell'Inter parla per sé: siamo diversi da tutti. Ho chiesto subito all'arbitro cosa aveva visto. Lui mi ha detto: capitano, mano netta... Sul 3-1 la gara era tranquilla. Complotto? Moratti è stato chiaro. Chi vorrebbe un complotto? Questo non lo so. Noi ci limitiamo a giocare. Vincere ieri ci poteva avvicinare alla terza. Fino a quel momento era dominata, l'episodio ha riaperto la gara. Lottare contro tutti? Da quando sono all'Inter è così. Ci piace. A noi piace vincere e perdere onestamente. È stata un'annata con tante difficoltà. Gli infortuni di Palacio Milito e Cassano hanno sicuramente penalizzato il rendimento della squadra, ma non cerchiamo alibi".

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